Vendemmia quasi alle porte, in Franciacorta, mentre per le altre zone vinicole italiane si dovrebbe partire tra fine agosto e i primi di settemnre. Tra i produttori e gli addetti ai lavori prevale oggi una generale sensazione di ottimismo grazie ad un’annata che ha fatto dimenticare le anomalie di quella appena trascorsa e ha riportato in vigna un inverno rigido, una primavera piovosa, un inizio estate mite e temperature importanti solo a partire da luglio inoltrato. In particolare il grande nemico del 2017, la siccità, è stato sgominato e quanto avvenuto in Toscana non è un caso unico, con 1.000 mm di precipitazioni già a metà 2018, contro i 450 totali del 2017.
Certo questa piovosità insistente ha messo alla prova i produttori costretti a interventi straordinari per evitare lo svilupparsi di malattie fungine, in primis la peronospora. Ma era fondamentale per i terreni vitati avere a disposizione preziose risorse idriche per affrontare la lunga estate calda che sta per arrivare. E che sarà decisiva per definire qualità e carattere dell’annata. Oggi è toppo presto, ovviamente, per fare pronostici in tal senso, saranno fondamentali le settimane che precedono la vendemmia, prevista dalla seconda metà di agosto fino a ottobre inoltrato, a seconda dei territori e dei vitigni.
Le testimonianze che seguono forniscono una panoramica della situazione attuale nelle vigne, dal Sord al Sud Italia.
In Alto-Adige Andrea Moser, enologo di Cantina Kaltern: «Siamo entrati finalmente in una fase relativamente secca che sta riportando la situazione alla normalità: dopo una fase iniziale di netto ritardo ora si assiste a un equilibrio generale vegetativo e produttivo. La prima varietà ad aver dato segni d’invaiatura quest’anno è il Pinot Grigio, in una zona dei nostri vigneti che solitamente non si presenta così precoce. La vendemmia potrebbe iniziare verso la prima settimana di settembre e ci aspettiamo un ottimo livello qualitativo».
Voci ottimiste arrivano anche dal Trentino. Anselmo Guerrieri Gonzaga di San Leonardo afferma: «Finalmente a luglio il sole ha iniziato a splendere e il calore ci ha fatto riprendere da un avvio di stagione molto bagnato e con temperature inferiori alla media. Si prospetta una vendemmia davvero abbondante. Per la qualità si vedrà al momento della raccolta.»
Matteo Moser, enologo di Moser Trento racconta una storia analoga: «Malgrado una primavera difficile per le abbondanti piogge, siamo riusciti a garantire un ottimo stato di salute del vigneto applicando le nostre competenze ed esperienza. Siamo ottimisti».
In Lombardia, dalla Franciacorta, Giulio Barzanò (Mosnel), racconta di un andamento climatico caratterizzato da ottima piovosità e da temperature non troppo elevate, soprattutto durante la notte. Questo fa sperare in un ottimo millesimo e in un’abbondante vendemmia, che a oggi è prevista dopo Ferragosto. Dall’Oltrepò Pavese Ottavia de’ Giorgi Vistarino, di Conte Vistarino descrive la 2018 come un’annata puntuale. È prevedibile che la vendemmia vada a fine agosto. Sarà una vendemmia buona come quantità, mentre la qualità si decide in queste settimane; sicuramente migliore della scorsa.
Dal Piemonte del Barolo, Alessandro Bonelli, enologo presso Cantine Damilano, parla di un’annata, dopo le piogge abbondanti di maggio e giugno, tornata in equilibrio. Lo scorso anno alcune zone avevano sofferto la siccità e presentato produzioni ridotte, mentre quest’anno la situazione è nella media. Fondamentale per la qualità sarà il mese antecedente alla vendemmia.
Toscana: dal Chianti Classico Giulio Carmassi, responsabile tecnico di Gagliole a Castellina in Chianti, afferma: «I freddi mesi di febbraio e marzo hanno prodotto un germogliamento tardivo. Dopo una primavera difficile, oggi i nostri vigneti si trovano in ottime condizioni, con pareti fogliari ben sviluppate e uve sane. I mesi di giugno e luglio si sono presentati caldi e se l’estate continuerà con questo andamento la 2018 sarà una buona annata».
Marco Fizialetti del Castello di Querceto, a Greve in Chianti testimonia che «l’andamento climatico del 2018 è per il momento favorevole. Durante la primavera non si sono verificate gelate, mentre piogge particolarmente abbondanti hanno prodotto riserve idriche tali da sopportare bene eventuali siccità estive. Lo sviluppo dei grappoli è regolare sia nella quantità sia nei tempi».
Alessandro Campatelli, direttore ed enologo di Riecine, a Gaiole in Chianti: fioritura e allegagione sono state da manuale e hanno portato a grappoli sani che si stanno ingrossando senza intoppi. Le piante, beneficiando di una vigoria ideale garantita dall’abbondanza di acqua presente a livello radicale, si prestano a offrire una protezione adeguata contro eventuali colpi di calore di agosto.
Spostandoci nel territorio del Brunello, Carlo Ferrini, parlando della sua azienda, Giodo, evidenzia che finalmente luglio ha portato temperature nella norma. Sicuramente il freddo invernale e le piogge primaverili, anche se abbondanti, sono stati più che positivi soprattutto per ristabilire le falde sotterranee. Di contro è stato fondamentale il controllo delle varie malattie (soprattutto la peronospora). Ad oggi i grappoli sono bellissimi e in quantità ideale.
Sempre a Montalcino Fabrizio Lazzeri, agronomo di Tenute Silvio Nardi afferma: a causa dell’andamento primaverile si assiste a un evidente ritardo nelle fasi fenologiche della vite e si presume che per una completa invaiatura si dovrà attendere la fine di luglio. La qualità delle uve appare buona e ben supportata da una parete fogliare in eccellenti condizioni, tali da garantire ottima maturazione fino alla vendemmia.
Donata Vieri, enologa di Fattoria le Pupille, parla dalla Maremma, zona che è stata caratterizzata da un inverno mite e da una primavera con intensa piovosità. Le temperature fresche hanno contraddistinto anche l’inizio dell’estate.
Da Bolgheri, Jeanette Servidio, direttore generale di Campo alle Comete, racconta: «Febbraio è stato il mese più freddo nel quale si sono registrate temperature anche sotto lo zero per diversi giorni. Questo ha fatto sì che le piante si arrestassero completamente per poi ripartire verso la fine di marzo. Fioritura e allegagione sono avvenute nella seconda parte di maggio quando abbondanti piogge hanno contribuito a una selezione naturale dei grappoli presenti sulla pianta. A fine giugno il tempo si è stabilizzato con temperature nella media e ottime escursioni termiche tra giorno e notte. Luglio ha portato bel tempo con temperature medie tra i 25 e i 31 gradi. Si attende una stagione ideale per la maturazione dell’uva che porterà a una vendemmia con rese medio-basse ma di ottimo livello».
In Campania, Pierpaolo Sirch, agronomo e direttore tecnico di Feudi di San Gregorio parla di un’annata fresca e piovosa, inizialmente è sembrata molto generosa poi, strada facendo, l’uva si è un po’ ridotta a causa delle abbondanti piogge e degli sbalzi termici. A luglio il clima si è fatto estivo, con temperature attorno ai 32-33 °C e notti fresche. L’Aglianico è un vitigno sensibile e ci sono state perdite in alcune parcelle, mentre non c’è stato nessun problema nei vigneti più vocati, drenati e ventilati, dove non si sono verificati ristagni di umidità. Quantità e qualità si prospettano meglio dell’anno scorso, in linea con il resto d’Italia.
Racconta l’annata di Ognissole, a Canosa di Puglia, il direttore Matteo Santoiemma: «Le aspettative produttive sono buone, grazie a un inverno mite e una primavera piovosa che hanno portato ad un bello sviluppo vegetativo. Nelle aree di Castel del Monte e Gioia del Colle sta aiutando anche una buona escursione termica con notti in cui la temperatura scende ben al di sotto dei 20 gradi».
Infine in Basilicata, verso le alture del Vulture, Viviana Malafarina di Basilisco, racconta di un’annata con andamento climatico altalenante: forte caldo anticipato a fine aprile e ritorno del freddo fin quasi alla fine di giugno. Le piogge del mese di maggio hanno favorito la vegetazione che dopo una partenza lenta all’arrivo del caldo è esplosa in tutta la sua potenza. Per ora l’annata si presenta sana e ricca con tempi di vegetazione in anticipo.