Venezia non solo per Carnevale

AL VECIO MARANGON. All’intersezione di certi vicoli secondari, per trovare Al Vecio Marangon (Campiello Centro Pietro, Dorsoduro 1220), nato da poco ma già riferimento per i cacciatori di bacari (da far bacàra, baldoria, mangiando e bevendo in compagnia) basta dirigersi verso i festosi capannelli di giovani dalle t-shirt creative che arrotolano sigarette in prossimità dell’ingresso. Dentro è uno spasso: una minuscola cicheteria con pochi tavoli in legno, la cucina a vista e una carrellata di piatti e piattini da perdere la testa. Non basta, il bello è che si può scialare anche a Venezia, i prezzi sono assolutamente onesti. Rito obbligatorio: il baccalà mantecato con un buon vinello fresco. QUANTO SI SPENDE. 30/35 €.

ANTICHE CARAMPANE. A dispetto del nome, una specie di nick per le prostitute che affollavano il centro di Venezia nel 1300, Antiche Carampane (San Polo, 1911), è il tipo di locale romantico dentro cui hai sempre sognato di infilarti una volta nella vita. Anche la zona, subito passato Campo San Polo, è insolitamente tranquilla. Per arrivarci è possibile che vi perdiate, cosa che a Venezia fa parte del gioco, può aiutarvi cercare il cartello scacciaturisti esposto all’ingresso: “No Lasagne, No Pizza, No Menù Turistico”. I camerieri vi accolgono con una colorita recita del menù, cui, di solito, fa seguito il dolce tormento degli antipasti di pesce, crudi e cotti. Una volta qui, i veneziani difficilmente rinunciano alla triglia dell’imbriago col vino rosso. QUANTO SI SPENDE: 50 €.

OSTARIA DA RIOBA. Il più risolutivo indirizzo della città per il risotto o la polentina con le schie (i gamberetti della laguna) si trova al 2553 di fondamenta della Misericordia, sestiere di Cannaregio, e deve il nome al celebre facchino di pietra di Campo dei Mori. Si viene all’Ostaria Da Rioba anche solo per lo spritz, ma quando senti snocciolare da Eloisa Milner, la proprietaria, piatti promettenti come il polpo lesso, la crema di zucca con i funghi chiodini, gli spaghetti con scampi alla busara, i tonnarelli neri con il pesto di pomodori secchi, realizzi che andare in altri posti non avrebbe senso.QUANTO SI SPENDE. Non abusando della carta dei vini la spesa è di 35/40 €.

ALLE TESTIERE. Tutti sappiamo cosa si dice di Venezia, una città splendida dove mangiamo male e a prezzi esagerati. Reputazione meritata e per certi versi inevitabile, intendiamoci, ma dire che tutto fa schifo non è un servizio alla realtà, è una masturbazione. Lo dimostra la giovane gestione di questa minuscola sala (9 tavoli) specializzata in solidi piatti di pesce. Prezzi trasparenti, ingredienti locali, impegno nel mantenere la tradizione veneziana. Per i calamari con le castrature uno potrebbe venirci apposta a Venezia, ma l’elenco dei piatti che cambiano la vostra idea di come si mangia in città passa dal baccalà mantecato agli gnocchi ai calamari, fino ai ravioli di zucca al nero di seppia, accoppiati a eccellenti vini locali come l’Orto o il Sant’Erasmo. Trovate Alle Testiere in Sestiere Castello, 5801, prima di andarci però ricordatevi di prenotare. QUANTO SI SPENDE. 35/40 €.

(Altro su www.dissapore.com)

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