La sostenibilità secondo Monini, 25 milioni di euro per il Piano 2020-2030

Cento anni di storia, dieci per scrivere un nuovo futuro. Questa l’ispirazione con cui Maria Flora e Zefferino Monini, terza generazione della famiglia alla guida dell’omonima azienda, presentano il “Piano di Sostenibilità 2020 – 2030”, cuore delle iniziative con cui l’impresa spoletina, che ha fatto conoscere l’extravergine all’Italia, celebra il suo primo secolo di vita.

“Se oggi dovessimo rifare tutto, cambieremmo ben poco di quel che abbiamo fatto ieri” affermano Maria Flora e Zefferino. “Il presente ci impone invece una profonda riflessione: le nuove generazioni ci chiedono a gran voce di dare un contributo per rendere il mondo un posto migliore”. Monini risponde all’appello con il suo Piano di Sostenibilità 2020-2030, strumento attraverso il quale l’azienda ha cercato di mettere nero su bianco le principali sfide del settore – agricola, ambientale, alimentare, produttiva, qualitativa, economica, culturale – con l’obiettivo di contribuire a costruire un futuro più sostenibile, giusto e consapevole. Futuro che, mai come in questo frangente drammatico, dipende dalle azioni e dalle scelte responsabili del presente.

La sostenibilità è del resto parte integrante dell’identità di Monini fin dalle origini, non è la scoperta o la moda del momento. Il Piano formalizza questo impegno costante ed è il risultato di un’operazione di messa a sistema e integrazione di progetti già in corso e in programma, potenziati in un’ottica di lungo periodo. Si pone così come strumento completamente nuovo, di svolta, un progetto di ampio respiro, lungo dieci anni, che parte dalla terra per arrivare alla cultura e all’educazione alimentare.

Il Piano nasce infine con la l’obiettivo di comunicare, in modo semplice e a tutti i suoi interlocutori, la strategia che l’azienda intende adottare per contribuire al benessere di questa generazione e di quelle che verranno da qui ai prossimi dieci anni.

Tre le macro-aree del Piano:

  1. “in campo”, focalizzato sul segmento agricolo, primo anello della sostenibilità, che Monini ripensa realizzando un “polmone verde” nel cuore dell’Italia, investendo nella produzione integrata e biologica e salvaguardando ogni singola goccia d’acqua con sistemi di irrigazione di precisione;
  2. “dentro la bottiglia”, un percorso verso l’alta qualità garantita al 100%, primo step di una nuova classificazione dell’extravergine basata su criteri quali-quantitativi, verso la tracciabilità dei prodotti, ma anche verso una confezione sempre più leggera, ecologica e realizzata con materiali riciclati;
  3. “sulla tua tavola”, con progetti a lungo termine di sostegno alla ricerca scientifica in merito alle proprietà nutraceutiche dell’olio extravergine, all’educazione dei consumatori di domani e alla promozione di uno stile di vita sano, equilibrato e sportivo.

Nei prossimi dieci anni Monini si impegna a:

  • Impiantare nel cuore dell’Italia 1 milione di olivi.
  • Coltivare il 100% degli oliveti italiani di proprietà ad agricoltura integrata o biologica, con sistemi di irrigazione di precisione.
  • Adottare nell’anno del Centenario 100 mila api e rafforzare progressivamente l’impegno per la salvaguardia di queste sentinelle della biodiversità.
  • Certificare il 100% dei suoi prodotti di origine italiana secondo i criteri del Consorzio Alta Qualità CEQ, che definiscono regole precise per tutte le fasi di produzione, garantendo una qualità superiore del prodotto, in primis sotto il profilo nutraceutico.
  • Tracciare il 100% dei suoi extravergine italiani grazie alla tecnologia blockchain.
  • Affiancare all’utilizzo di materiale riciclato per il 100% delle bottiglie in vetro verde una ricerca sul packaging per la creazione di una confezione innovativa e sostenibile.
  • Garantire un sostegno di dieci anni alla ricerca scientifica.
  • Educare un milione di studenti a una corretta cultura alimentare.

Così Maria Flora e Zefferino Monini riassumono il loro impegno: “Vogliamo guardare al futuro sicuri di aver attraversato questo secolo con fiducia e competenza, sempre fedeli alla nostra filosofia: non togliere nulla alla natura e al territorio. Da qui al 2030 ci siamo dati obiettivi stimolanti che allo stesso tempo rappresentano una grande sfida: ripensare non solo la nostra operatività, ma definire azioni concrete che necessitano di un cambiamento culturale diffuso e profondo. La nostra aspirazione è infatti far arrivare sulle tavole di un numero sempre maggiore di consumatori i prodotti di alta qualità, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo. Tutto quello che riguarda l’olio extravergine d’oliva ci appassiona da sempre, per questo vorremo diventasse patrimonio di tutti”.

Il piano, che parte dalla terra per arrivare alla ricerca e all’educazione alimentare, è un progetto corale, un percorso delineato insieme a The European House-Ambrosetti in occasione del Centenario dell’azienda umbra, nata nel 1920 su intuizione del nonno dell’attuale dirigenza, Zefferino Monini, che fu tra i primi a credere nel valore del prodotto “olio extravergine d’oliva” e a portarlo sulle tavole degli italiani. “I compleanni – spiegano Maria Flora e Zefferino “junior” – sono un’occasione unica per fermarsi a riflettere. Oggi il mondo ci parla di sostenibilità: le sfide sono molte e delicate, oltrepassano i confini nazionali e riguardano tutti. Le nuove generazioni ci chiedono a gran voce di dare un contributo per rendere il mondo un posto migliore, gli stessi giovani verso cui abbiamo una grande responsabilità e a cui lasceremo un’eredità altrettanto importante. Per questo abbiamo provato a immaginare il futuro che verrà con un orizzonte di 10 anni definendo azioni concrete per un mondo più sostenibile, giusto e consapevole”.

Il Piano nasce prima dell’emergenza COVID-19 che in pochissimo tempo ha trasformato il nostro modo di lavorare, di imparare, di vivere la quotidianità e che, soprattutto, trasformerà il nostro futuro in una maniera che ancora non possiamo conoscere. La sostenibilità non è più un valore aggiunto. È necessità. Monini l’aveva intuito, consapevole dell’esigenza di “mettere a terra la sostenibilità con scelte concrete” e tangibili, anche sotto il profilo economico, che mai come oggi diventano anche un segnale positivo per il Paese: sono stati già investiti oltre 10 milioni di euro, che dovrebbero raggiungere circa 25 milioni entro il 2030.

I 100 ANNI DI MONINI A TAPPE

1920: Zefferino Monini fonda una piccola impresa di vendita e distribuzione di oli e salumi.

1930: nasce la Zefferino Monini Olio di Oliva.

Dopoguerra: Monini introduce la bottiglia di vetro (fino a quel momento l’olio veniva commercializzato sfuso, in damigiane).

Anni ’50: entra in azienda la seconda generazione Monini con Giuseppe (erede di Zefferino e padre dell’attuale dirigenza), Paolo (pubbliche relazioni), Nello (immagine), Carlo (ingegnere, progetterà nel 1964 la nuova sede dell’azienda).

Anni ’60: Monini introduce la latta da 5 litri. È svolta nel trasporto e nella distribuzione.

1966: l’azienda viene insignita del “Mercurio d’oro”.

1973: viene coniato il famoso slogan “Monini, una spremuta di olive”.

Anni ’70: Zefferino si ritira progressivamente dagli affari, lasciando la gestione ai figli, e inizia a sostenere il teatro Lirico Sperimentale e il Festival dei Due Mondi di Spoleto, fondato dal Maestro Giancarlo Menotti.

1980: muore Zefferino Monini.

1981: Monini diventa S.p.A. e continua nella sua corsa: il fatturato raggiunge i 60 miliardi di lire.

1988: la FINDIM, holding di partecipazione della famiglia Fossati che controlla l’azienda alimentare STAR, acquisisce il 35% della quota azionaria della Monini.

1991: Zefferino Francesco diventa Ad dell’azienda e Maria Flora responsabile della comunicazione. Si inaugura la terza generazione Monini.

2000: Monini si espande oltre i confini nazionali. Nasce la Monini North America Inc.

2002: Zefferino e Maria Flora riacquistano la quota venduta 14 anni prima a Star. Monini torna ad essere un’azienda 100% familiare.

2008: nasce la Monini Polska, in Polonia, dove Monini è leader di mercato con oltre il 20% della quota.

2014: alla produzione di olio si affianca quella di Aceto Balsamico di Modena: insieme al partner Emiliani Srl, Monini fonda l’Emilia Aceti Srl, con sede a Maranello e con una capacità produttiva di 2,5 milioni di litri.

2020-30: Monini celebra i suoi primi 100 anni di vita e presenta il proprio Piano di Sostenibilità e sviluppo per i prossimi 10 anni. Un progetto ampio e tangibile, che parte dalla terra fino ad arrivare alla cultura e all’educazione alimentare, con l’obiettivo di costruire un futuro più sostenibile, giusto e consapevole.

L’azienda Monini in cifre

Oggi Monini è una realtà da 144 milioni di euro di fatturato, che impiega 138 persone e produce una media annua di oltre 30 milioni di litri di olio, di cui l’87% è olio extravergine, ponendosi da sempre ai vertici tra i brand leader di mercato in Italia nel segmento extravergine. L’azienda commercializza in più di 60 Paesi nel mondo, dove realizza il 44% del suo fatturato.

Nel periodo gennaio-aprile 2020 le vendite complessive Monini (Italia+estero) a volume (sell-in) sono cresciute del 14.1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescita è guidata soprattutto dai mercati internazionali che sono cresciuti di oltre il 30%.

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