Fattoria Le Pupille: debutta Piemme e arriva la seconda annata del Syrah Le Pupille

Con i vini di Fattoria Le Pupille si ha sempre una certezza: la grande classe. E’ il caso anche del nuovo nato, Piemme, che ha debuttato con un’anteprima alla stampa la scorsa settimana.

Piemme è la trascrizione della pronuncia delle iniziali del vitigno con cui è prodotto, il Petit Manseng, un nuovo vino, la cui idea è nata da un errore che si è trasformato in intuizione da parte di Ettore, uno dei due figli di Elisabetta Geppetti (leggi l’intervista a Elisabetta qui), che ormai da qualche tempo la affinancano in cantina. L’annata di debutto è la 2018 e arriva tre anni dopo aver scoperto un tonneaux di Petit Manseng dimenticato in cantina, che senza le cure dovute aveva subito ossidazione ma mostrava comunque un grande potenziali. Così Ettore ha deciso di raccogliere la sfida e provare a realizzare un grande vino in purezza con questo vitigno. Le annate 2016 e 2017 non sono state prodotte perché le uve non rispettavano gli standard desiderati, quindi finalmente è arrivata la vendemmia 2018, che ha dato i frutti idoneai alla realizzazione di questa nuova etichetta.

Possente e mediterraneo, con una bellissima acidità, è un vino che nel bicchiere si mostra come un giovane purosangue che scalpita per galoppare: al naso ci sono note nette di ananas, mandorla e cardamomo, accompagnate da un sentore affumicato, mentre in bocca troviamo ancora questi sentori, ma accompagnati da erbe aromatiche, zenzero, forse un pizzico di pepe bianco, pietra focaia. Cremoso, ricco, pieno, e di un’eleganza innata che col tempo potrà solo affinarsi.  Se lo conosceste, potreste anche dire che, per tutte queste caratteristiche, ricorda molto il suo creatore, Ettore.

Vendemmiate a mano, le uve di Petit Manseng sono state sottoposte a macerazione prefermentativa in pressa per estrarre solo materia soffice e il mosto fiore messo poi in tonneaux da 500 l a tostatura leggera. Dopo la fermentazione alcolica il vino è rimasto sulle fecce fiini per un paio di mesi con battonage svolti quando necessario, dopodiché il vino è stato travasato negli stessi contenitori per 15 mesi. Segue un affinamento in bottiglia di circa un anno.

Piemme verrà prodotto sempre e solo nelle annate migliori, il numero di bottiglie rilasciate per questa prima edizione è di 1.200. Costa 80 euro circa in enoteca.

L’abbinamento perfetto? Crostini con fegatini di pollo, piatti a base di tartufo, ostriche.

L’occasione del debutto di Piemme è stata anche quella di assaggiare la seconda annata (la 2016) di Le Pupille, il Syrah in purezza nato dal lavoro in tandem tra Elisabetta e la figlia Clara e dal contributo dell’enologo della cantina, Luca D’Attoma. La fermentazione delle uve 100% Syrah di due appezzamenti diversi (grappoli interi per il 5%)  è avvenuta in tonneaux aperti da 500l e in orci artigianali di terracotta da 500 l, entrambi per 15 mesi, poi è stato fatto il blend, che è rimasto in piccoli legni francesi da 300 l di primo e secondo passaggio per circa 12 mesi.  Dell’annata 2016 sono state prodotte 4.700 bottiglie e il prezzo in enoteca è di circa 100 euro.

Potenza ed eleganza sono il binomio indissolubile di questo vino che profuma di ciliegia, ginepro, eucalipto, tutti sentori che ancora una volta si ritrovano in bocca dove è slanciato e rotondo al contempo, con una fresca acidità molto equilibrata che fa pensare a notevoli evoluzioni nel tempo. Tanto quanto il Piemme.

L’abbinamento nel caso di Le Pupille spazia dalle carni bianche ai pesci cucinati con erbe mediterranee, ma anche una guancia di manzo brasata saprà dare grandissime soddisfazioni, soprattuto se è cucinata da Valeria Piccini del ristorante Caino.

 

 

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