“Enovitis da anni rappresenta un vero e proprio laboratorio in campo. Le aziende vitivinicole sollevano richieste, problematiche ed esigenze stimolando l’industria, che risponde, in modo sempre più puntuale, con la migliore tecnologia esistente. Il top di questa tecnologia quest’anno si riunirà nello splendido territorio toscano di Montepulciano che, con il suo Vino Nobile, rappresenta una delle più antiche DOCG italiane. I riflettori si accendono quindi su un nuovo contesto, con delle peculiarità proprie, dove tradizione e innovazione si integrano. Molti saranno i temi di approfondimento proposti nei qualificati convegni e workshop in programma e, con una macchina organizzativa così ben rodata, siamo certi che anche questa edizione saprà sorprendere per numeri e novità”.
Con queste parole Paolo Castelletti, Segretario generale di Unione Italiana Vini presenta, in occasione di Vinitaly, l’edizione 2019 di Enovitis in Campo, l’unica fiera ‘dinamica’, itinerante e con valenza nazionale interamente dedicata alle tecnologie per la viticoltura, che quest’anno si terrà il 20 e il 21 giugno a Montepulciano (Siena).
Sulla strada Lauretana, storico confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, nel luogo in cui il Sangiovese trova alcune delle sue massime espressioni, Enovitis in Campo darà modo ai migliori costruttori di macchine e ai fornitori di prodotti, mezzi tecnici e servizi in ambito vitivinicolo, di cimentarsi tra i vigneti dedicati alla produzione di questi grandi vini rossi. Si va quindi a esplorare un’altra tipologia produttiva e una diversa tradizione agronomica, confermando così Enovitis quale vetrina dimostrativa in grado di contestualizzare l’impiego delle tecnologie nei vari ambienti pedo-climatici e colturali.
Tema centrale di questa edizione la sostenibilità, in funzione del cambiamento climatico nel rapporto tra suoli e vitigni. Questo sarà infatti il tema Convegno organizzato da Il Corriere Vinicolo, settimanale di Unione Italiana Vini, per Giovedì 20 giugno alle 10.30, durante il quale verranno approfondite una serie di problematiche legate all’interazione vitigno-suolo, luogo dove si concentra l’origine della vite e quindi del vino. Non è un caso che sia stato scelto questo argomento in una delle zone vinicole, Montepulciano, più vocate al proprio vitigno, il Sangiovese, che grazie al rapporto con la sua terra ha dato vita a grandi vini come il Vino Nobile. Il convegno, guidato da relatori di notevole spessore scientifico provenienti da Università e centri di ricerca, sia italiani che stranieri, è dedicato a imprenditori, agronomi, enologi e in genere operatori della filiera vitivinicola nazionale e internazionale, oggi sempre più attenti a questo rapporto in quanto elemento determinante nella caratterizzazione dei vini a denominazione di origine.
Nel pomeriggio, a completamento del convegno, si svolgerà una speciale degustazione, guidata da un panel di autorevoli giornalisti italiani e stranieri, nella quale si cercherà di mettere in evidenza l’impronta che diversi suoli sono in grado di dare ai vini dal punto di vista dell’espressione stilistica, organolettica e qualitativa. Il format della degustazione prevederà la messa a confronto, in un “debate”, di tre vini italiani, bianchi e rossi, con tre vini stranieri.
La tecnologia, come da tradizione, rimane protagonista a Enovitis: in anteprima assoluta in Europa, verrà infatti presentato, da un gruppo di aziende israeliane, un nuovo prodotto che ha convertito la tecnologia bellica, declinandola in campo agricolo a sostegno della sostenibilità. Non mancherà, infine, il concorso Innovation Challenge, rinnovato nelle sue modalità grazie alla collaborazione con Enoforum, con il quale Unione Italiana Vini punta a dare merito e visibilità alle aziende del settore vitivinicolo che dedicano risorse per contribuire allo sviluppo dei settori di competenza della filiera vigneto-cantina, valorizzando l’impegno dei produttori di tecnologie e servizi e dando risalto ai progetti di riconosciuto contenuto innovativo.
A fare da cornice a tutta la manifestazione la Tenuta Trerose, che sorge nella parte sud-est della Denominazione ai confini con l’Umbria e il Lago Trasimeno. Estesa su 5 bellissimi colli per 200 ettari, in un paesaggio che alterna vigneti, oliveti e seminativi, la Tenuta Trerose è indubbiamente per orografia, topografia e panorama una delle più belle aziende della Denominazione Vino Nobile, ricca non solo dal punto di vista viticolo, ma anche per un prezioso interesse storico e paesaggistico.