VITAFRITTA | WE 8 | MWF – Merano Wine Festival

L’attesa si fa sempre più trepidante per enoappassionati e tecnici del settore: il Merano Wine Festival è ai cancelli di partenza ed allora pronti, attenti via dal 9 al 12 novembre 2012 la mecca del vino apre i battenti. Questa kermesse internazionale si svolge a Merano in una bellissima cornice resa austera dalla maestosità delle Alpi, ora già dolcemente imbiancate e dalla ricchezza dei palazzi del centro – una Vienna in miniatura – retaggio di un grande Impero che fu.
Dunque la prossima settimana avrà inizio la ventunesima edizione del Merano Wine Festival (MWF) ideato e curato da Helmuth Köcher. Si tratta di uno degli eventi più esclusivi del settore: una celebrazione del meglio della produzione enologica nazionale ed internazionale, realizzato nelle maestose sale del Kurhaus, un elegante edificio liberty nel pieno centro della città.  Nove commissioni d’assaggio hanno  selezionato non solo i migliori vini tra oltre 300 aziende vitivinicole italiane ed oltre 120 della Bulgaria, Germania, Francia, Croazia, Nuova Zelanda, Austria, Slovenia, Spagna, Sudafrica e Stati Uniti ma anche le  migliori produzioni di oltre 100 maestri artigiani.
Quest’anno, come già avviene da qualche tempo, il MWF non sarà solo vino ed oltre a bio&dynamica, con l’eccellenza del vino biologico, biodinamico e naturale ci sarà Culinaria, la rassegna di Artigiani del Gusto che propongono le migliori materie prime del loro territorio; BeerPassion, una vetrina dei particolari sapori della birra artigianale; GourmetArena, un road show di talentuosi chef, insomma un “ring” riservato alla cucina di altissimo livello. Vi consiglio di arrivare presto il mattino per avere modo di ammirare la maestosità della Kurhaus con poca gente e poi per girare più agilmente tra i “filari” dei banchetti dei  produttori.
Appena entrate mollate giacche, cappotti, berrettini al guardaroba, munitevi del vostro bicchiere da appendere al collo e date inizio ai vari tasting passando da una regione all’altra, da una nazione all’altra e persino da un continente all’altro: insomma il giro del mondo in un sol calice! Avrete la possibilità di conoscere tra l’altro i produttori dell’Union des Grands Crus de Bordeaux, di assaggiare storiche annate di vini italiani, di scoprire giovani realtà vitivinicole in ascesa e territori poco noti dei cinque continenti, assaggiando, qua e là, curiose chicche gastronomiche.

Non può passare inosservato il fatto che la ventunesima edizione sarà ricordata per il prestigioso calendario di degustazioni che propone terroirs e annate d’eccezione ed il ricavato sarà destinato alle popolazioni vittime del terremoto a L’Aquila e in Emilia. Ian Domenico D’Agata sarà il coordinatore, responsabile per l’Italia dell’International Wine Cellar di Stephen Tanzer, redattore per Le Figaro, Regional Chairman per Decanter WWA. Vi lascerete facilmente sedurre dall’invitante programma fitto di degustazioni: si va da una straordinaria verticale di Masseto nelle annate 1995 – 1998 – 2001 – 2002 – 2006 – 2007 – 2008 – 2009 condotta dal giovanissimo Luca Gardini, migliore sommelier d’Italia, d’Europa e del Mondo, che stupirà ed emozionerà come è suo solito. Il Masseto, è uno dei vini più quotati al mondo, solo sette ettari di vitigno in una collina che, grazie alle particolari condizioni climatiche, ha permesso al Merlot di esprimersi in tutta la sua forza.
Si può poi considerare una prima mondiale la verticale di Amarone Romano Dal Forno proposto nelle annate 1990 – 1993 – 1996 – 2000 – 2003. Sarà proprio il produttore a raccontare cinque annate di un vino che si può davvero considerare un nettare: da 100 chili di uva si ottengono solo 15 litri di Amarone.
Ovviamente ci sarà spazio anche per le bollicine ed il Giulio Ferrari ne sarà il protagonista. Dom Perignon/Giulio Ferrari 1-1: una grande sfida che ha entusiasmato il pubblico negli anni scorsi. Il Giulio nazionale è ormai diventato un’icona del Made in Italy, è uno spumante che non ha nulla da invidiare ai cugini francesi, ottenuto con selezionatissime uve Chardonnay raccolte nel vigneto di Maso Pianizza, una radura ricavata in mezzo ad un bosco all’altezza ideale di 500-600 metri. Un Cru capace di vincere la sfida contro il tempo, tutta da vivere nella verticale di Magnum Giulio Ferrari che partirà dall’annata 1987.
Eccezionale la degustazione di Berncasteler Doctor dell’azienda Dr. WWe. Thanish (Germania), considerato dagli esperti (Hugh Johnson, Jancis Robinson, Robert Parker) uno dei 10 Crus più importanti nel mondo. Sette le annate in degustazione di Berncasteler Doctor riesling auslese: 1959 – 1964 – 1971 – 1990 – 1996 – 2001 – 2010. La degustazione sarà co-guidata da Ian D’Agata, Janna Rjipma giornalista e Barbara Rundquist-Muller, proprietaria. Si continua con i Riesling provenienti dai Grand Cru Rangen e Brand di Francia e Germania. Il Rangen, suolo vulcanico tra i 330-480 metri s.l.m., viene considerato come il sito migliore d’Alsazia per il vitigno, Brand produce in biodinamica vini da uve biologiche ricercati da collezionisti di tutto il mondo.
Ecco, a voi la scelta! Buon divertimento!

Ebbene Merano non è solo sinonimo di vino a tutto tondo. Il MWF può essere una validissima scusa per approfittare di un week end autunnale per conoscere l’Alto Adige ed il suo spirito tutto tirolese. I winelovers infatti resteranno senza dubbio affascinati non solo dalla ricchezza architettonica ed artistica della città ma anche dalle tante attività sportive che si possono praticare – dalle escursioni in bici, a piedi, a cavallo, allo sci. Inoltre i fan del wellness troveranno qui pane per i loro denti. Infatti a fine ottocento Merano è divenuta un’importante località termale ed ora questa tradizione continua ed è ben rappresentata dalle famose terme di Merano, un’oasi di pace e benessere dove la parola d’ordine è viziarsi. E poi non solo terme ma ci sono anche innovative SPA nei bellissimi alberghi della zona – ottimo il rapporto qualità/prezzo – che sposano anche la causa dell’ecosostenibilità, tema molto caro alla mitteleuropa. Un esempio su tutti è il rivoluzionario albergo Vigilius a Lana, un ecoresort a 1500 mt d’altezza, raggiungibile solo con la funivia. E’ il luogo giusto per staccare la spina dalla frenesia quotidiana, qui tutto si ispira alla natura ed è automatico abbandonarsi alla tranquillità della montagna coccolati dal calore di materiali autentici come il legno, l’argilla e il lino con una vista mozzafiato su Merano e le dolomiti.

A Merano c’è anche spazio per i veri foodies. Dopo una giornata dedicata al vino ci sarà tempo per testare la cucina locale in uno dei templi del food gourmet ed anche per conoscere i prodotti tipici da Pur Sud Tirol, una gioielleria del gusto, un piccolo supermercato, situato a due passi dall’ingresso principale del MWF, dove la parola d’ordine è qualità in “salsa” tirolese. Qui potrete fare la spesa di formaggi, speck, vino  e splendidi ortaggi di stagione, tutto “km 0” oppure sedervi per assaggiare un ricco tagliere di salumi accompagnato da un buon vino, ovviamente targati Sud Tyrol.
Non lontano c’è lo Sketch, il cool bar dell’hotel Aurora, dove l’aperitivo è più dinamico, luci soffuse e musica lounge fanno da cornice a finger food e coloratissimi cocktails magistralmente preparati.
E per la cena c’è l’imbarazzo della scelta, infatti Merano (e dintorni) è forse una delle città in Italia con la più alta concentrazione di ristoranti stellati come il centralissimo Sissi e il Trenkerstube di Tirolo. Chi avesse voglia di fare una decina di chilometri in macchina, attraversando le colline fitte di vigneti ornate dai tanti campanili, può scegliere tra il mitico Zür Rose di Appiano dove a darvi il benvenuto sarà patron Herbert Hintern e tra il Zum Löwen di Tesimo. Questo ristorante è forse il più giovane di tutti ma non ha nulla da invidiare ai suoi colleghi stellati. Stupisce, l’ingresso lascia un po’ di suspance: il ristorante è situato proprio nel cuore del paese e dalla facciata nulla fa supporre di trovare un ambiente elegante dove rustico ed moderno sono complementari. Atmosfera magica che sarà suggellata da un ottimo Hugo per iniziare con qualche stuzzichino assai prelibato.
Chi invece avesse voglia di una cena più easy la soluzione ideale è la storica birreria Forst, nel paese di Foresta, a pochi chilometri da Merano. Qui potrete fare un assaggio di vera cultura altoatesina deliziandovi di speck e bretzl piuttosto che stinco e patate.
E allora non resta che dire Prosit.

 

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