Tutto quello che volevate sapere sulla birra (compreso se è vero che fa latte). Guida al servizio e agli abbinamenti perfetti

Gli abbinamenti, i trucchi per un servizio perfetto. i dati nutrizionali e i miti da sfatare. Assobirra ha divulgato una serie di informazioni decisamente interessanti. Compresa l’infografica che vedete qui sopra.

REGOLE GENERALI DI ABBINAMENTO

Come regola di base, birre più leggere e bionde ben si abbinano con ortaggi verdi, in modo particolare quelli in foglie, e con i crudi, mentre le più rotonde e morbide, magari rosse, sposano meglio cotture e salse, come risotti, minestre e vellutate. Le più dolci, infine, permettono di sperimentare possibilità inesplorate nel mondo della frutta.

Nel caso di verdure crude, come insalate o pinzimonio, servite da sole o semplicemente condite da olio e sale o da una leggerissima vinaigrette, la scelta può cadere sulle birre Analcoliche (perfette anche con fagiolini e cavolfiori all’agro o con l’insalata caprese), o sulle più profumate Blanche. Nel caso in cui si comincino invece ad usare salse (ad esempio in insalate arricchite da maionese, formaggio fresco e frutta secca) si potrà optare per le Lager o le Pils più leggere.

Proprio le tipologie di birra più consumate (Lager e Pils), sono anche le più versatili sulla tavola di stagione: le Lager sono perfette con le verdure cotte in tegame o al forno, ma anche con ortaggi estivi come melanzane, zucchine o peperoni (perché no, cotte assieme in una ratatouille).

Se si ha a che fare con verdure ferrose, come carciofi, asparagi, spinaci e barbe di frate, allora il matrimonio d’amore va ricercato nel luppolo più accentuato e più amaro delle Pils, ottime anche per sgrassare i fritti, si tratti di verdure pastellate o di ortaggi fritti “al naturale”.

Sempre tra assaggi e antipasti, La Lager accarezza i profumi di campo di una omelette alle erbe aromatiche. Mentre con sapori più decisi e profumati di una torta rustica come l’erbazzone o una pizza di scarola, la birra più indicata va cercata tra quelle di frumento. Una Blanche ha la morbidezza di fondo che riprende la base della pizza e una speziatura che completa i profumi del condimento.

La primavera è anche la stagione adatta per imbattersi, lungo sentieri e siepi di Piemonte, Lombardia e Veneto, in piante di luppolo selvatico: le sue infiorescenze (chiamate luvertin, luertis o bruscandoli a seconda del territorio), sono un ingrediente perfetto per frittate, insalate cotte e risotti. Da abbinare, naturalmente ad una chiara bel strutturata.

Primi come una pasta al pesto o piatti con ortaggi saltati necessitano invece di una componente che contrasti il condimento. La si trova in una Pils dal carattere netto o in una Bock, migliore per i risotti.

La frutta può invece suggerire abbinamenti con alcune Ale, soprattutto quelle dolci e scarsamente luppolate, che accompagnano bene crostate con marmellata o crema e frutta fresca.

Senza contare che, passando dal bicchiere al piatto, la birra può anche essere utilizzata, proprio come il vino, per marinare, sfumare o mantecare gli ingredienti. L’accorgimento classico è utilizzarla per rendere più leggera e croccante la pastella.

E se il bel tempo invita a una grigliata en plein air? Per quante (55%) amano bere birra “nelle feste e grigliate con gli amici”, basti sapere che la brace, di terra o di mare, “chiama” la struttura e il malto delle Bock: ideali sia con gli spiedini di carne mista che con il pesce, i crostacei e i molluschi alla griglia.

 

LA BIRRA PERFETTA IN TRE MOSSE

Non è vero che la birra gonfia, basta saperla versare correttamente per far sviluppare la schiuma.  Scopriamo perché senza la schiuma non c’è gusto, non c’è classe… e come ottenere le proverbiali “2 dita”.

Meno anidride carbonica. E la birra non gonfia. Se viene versata correttamente e la sua schiuma è ben compatta ed alta almeno 2 dita, la birra è più buona e non gonfia. Così c’è meno anidride carbonica e quindi la giusta quantità di bollicine. In barba del radicato luogo comune che la birra per via delle bollicine sia una bevanda “gassata” che determina una sensazione di gonfiore.

La protegge. La schiuma è il filtro naturale che protegge la birra dall’ossidazione, ne mantiene integri aromi e fragranze amplificandone la piacevolezza e rendendola così più buona e digeribile.

Esalta il gusto. Attraverso la schiuma vengono dosati, con eleganza e gradualità, gli aromi del luppolo e del malto. Il gusto della schiuma, più amaro di quello della birra, esalta il suo caratteristico sapore, amplificandone la piacevolezza.

E se non c’è la schiuma? La sua assenza o non persistenza può significare che la birra è stata versata a una temperatura sbagliata (troppo calda o troppo fredda) o in un bicchiere non perfettamente pulito o non bagnato con acqua fredda. In altre parole, la schiuma è il primo indizio per capire se la birra è stata servita correttamente.

3 mosse per ottenere le proverbiali “2 dita” di schiuma

1.Vetro – È materiale più adatto per servire la birra: con la sua inerzia, è capace di esaltarne il colore, lasciandone intatte fragranza e sapore. Il bicchiere, lavato e ben sciacquato, va bagnato con acqua fredda prima di versare la birra. Si abbassa la temperatura avvicinandola a quella della birra, che scorrerà meglio lungo le pareti del bicchiere e favorirà la formazione della schiuma.

2Gesto – La degustazione di una birra vive anche di gesti. E di tempi. Per percepire appieno il gusto della birra dal primo fino all’ultimo sorso, infatti, bisogna iniziare a versarla con lentezza, tenendo leggermente inclinato il bicchiere fino a riempirlo per tre quarti e poi raddrizzarlo. Una volta raddrizzato il bicchiere versiamo la birra più velocemente, per far sviluppare la giusta quantità di schiuma.

3. Temperatura – Sfatiamo un mito: la birra non va bevuta gelata! Una birra troppo fredda perderà gran parte del suo bouquet aromatico e avrà una schiuma poco persistente. Per la classica birra chiara, la temperatura di servizio varia dai 3°C ai 6°C, salendo man mano che aumenta la gradazione alcolica.

LE VIRTU’ CHE CI PIACCIONO

Sarà per via di quelle bollicine, che tanto piacciono, si sa, soprattutto al gentile sesso. Sarà per quella piacevole punta di amaro, che ne caratterizza il gusto. O per quel mix di leggerezza e basso contenuto di alcol. Ma in un bicchiere di birra da 0,20 l (la classica “spina piccola”, il formato più consumato dalle 18-35enni) ci sono tante altre proprietà e componenti che la rendono il formato ideale per le donne. Scopriamo quali… ricordando che tutti gli aspetti positivi della birra non possono prescindere da un suo consumo moderato, consapevole e responsabile.

 

  1. solo 68 kcal, meno di un succo di frutta

Sfatiamo un mito: la birra non ingrassa: 0,20 l di birra corrispondono ad un valore calorico modesto: circa 68 kcal, meno di quelle contenute in un’analoga quantità di succo di frutta o in un calice di vino, bianco o rosso, da 0,125 l. Un bicchiere di birra per accompagnare i pasti è perfetto. La ricetta giusta per non ingrassare resta comunque quella di seguire una dieta equilibrata, che può prevedere, se gradito, un consumo moderato di alcol, accompagnandola con un costante esercizio fisico quotidiano.

 

  1. semplice e naturale, come il pane

La birra è una bevanda naturale, senza conservanti o coloranti, preparata secondo una ricetta antica e semplice fondata su 4 ingredienti base, gli stessi del pane: acqua, cereali e lievito. E, in più, il luppolo, che le dà il caratteristico tono amarognolo.

     3. contiene oltre il 90% di acqua

Il suo componente principale è l’acqua. In 0,20 l di birra ci sono 187 ml di acqua, il 93% del totale in volume. Questa sua forte componente acquosa e la presenza di sali minerali la rendono così piacevole da bere quando si ha sete.

       4. meno ritenzione idrica, grazie al potassio

L’acqua usata per produrre la birra è buona fonte di sali minerali, soprattutto potassio (70 mg in 0,20 l), che aiuta a riequilibrare la quantità di sodio presente nella dieta e contribuisce ad ostacolare cosi la ritenzione idrica, tanto frequente nelle donne.

        5. ossa più forti grazie al silicio

0,20 l di birra contengono quasi 70 mg di silicio, circa il 20% della dose raccomandata giornaliera. Questo minerale è in grado di rendere le ossa più forti, riducendo il rischio di osteoporosi. E nella birra si trova in una forma facilmente assimilabile dalle ossa e ne aumenta così forma e resistenza.

        7. contiene antiossidanti antinvecchiamento

Anche la birra, come il vino, contiene polifenoli dal prezioso potere antiossidante, come quelli presenti nella verdura, nella frutta o nel tè verde. Una alimentazione ricca di polifenoli contribuisce, nell’ambito di una dieta equilibrata e sana, a rallentare I processi di invecchiamento di tutto l’organismo, favorendo il benessere. In particolare lo xantumolo, contenuto nel luppolo usato per amaricare la birra, ha mostrato di avere interessanti proprietà anticancro che la ricerca scientifica sperimentale sta via via approfondendo.

        8. le vitamine del gruppo b, aiutano pelle unghie e capelli

Disciolti o sospesi nel bicchiere di birra, inoltre, vi sono piccole quantità di nutrienti ed altre sostanze a cui la scienza riconosce oggi un effetto protettivo per la salute.

Malto, luppolo e lieviti sono fonte di aminoacidi liberi, sali minerali e vitamine (B1, B2, B6, B9, B12 e niacina) utili anche per la salute della pelle, delle unghie e dei capelli.

COSA CONTIENE UNA CHIARA PICCOLA da 0,20 l

Energia kcal 68
Acqua G 187
Proteine G 0,4
Lipidi G 0
Glucidi G 7
Alcol G 5,6

 

Minerali
Ferro tracce  
Calcio 2 mg
Sodio 20 mg
Potassio 70 mg
Fosforo 56 mg

 

 

Vitamine
Vit. B1 Tracce  
Vit. B2 60 mcg
Vit. B6 20 mcg
Niacina 1,8 mg
Folati 8 mcg
Vit. C 2 mg

Fonte:      Tabelle di composizione degli alimenti INRAN

 IL PARERE DELLA NUTRIZIONISTA. Due domande alla nutrizionista Elisabetta Bernardi

E sul detto popolare “la birra fa latte”?

In passato si raccomandava alle mamme che allattavano di bere la birra, perché si credeva potesse aumentare la produzione del latte. Oggi si sa che la birra non soltanto non aumenta la produzione di latte, ma che il periodo della gravidanza e dell’allattamento rientra in quelle specifiche circostanze e fasi della vita in cui la scelta più sicura è astenersi dal bere alcolici. Anche alla luce del fatto che la scienza non ha ancora saputo individuare il livello di consumo al di sotto del quale si può bere senza rischi.

 

La birra ingrassa?

Se contiamo le calorie nel bicchiere, la birra non ingrassa. Una “chiara” piccola da 0,20 l corrisponde a un valore calorico modesto, circa 68kcal. Meno di quelle contenute in un’analoga quantità di succo di frutta o in un calice di vino, bianco o rosso, da 0,125 l. Va detto che, in senso assoluto, non esistono alimenti ingrassanti o dimagranti. E la birra non fa eccezione, perché è necessario tenere conto delle quantità generalmente consumate. Ma da questo punto di vista le italiane hanno un approccio al consumo molto “maturo”: sono, in Europa, quelle che consumano meno birra in assoluto (14 litri pro capite) e quasi sempre associandola al cibo. Il 70% dei consumi sono a pasto, a casa o fuori, il 13% come aperitivo, spesso rinforzato da cibo, e solo il 17% come dopo cena con gli amici. Anche le quantità sono decisamente ridotte: il 43% sceglie la piccola da 0,20 l (o anche meno), il 38% indica la bottiglietta da 0,33 l e solo il 19% la media (0,40 l). La ricetta giusta per non ingrassare resta comunque quella di seguire una dieta equilibrata, che può prevedere un consumo moderato e prudente di alcol, accompagnandola con un costante esercizio fisico quotidiano. Un bicchiere di birra a pasto ci può stare benissimo perché ha, tra l’altro, meno calorie rispetto a quelle di succhi di frutta o della maggior parte delle bibite zuccherate che vengono abitualmente inserite nelle abitudini alimentari quotidiane.

 

Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 shares
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
WordPress Appliance - Powered by TurnKey Linux