Storia al femminile della birra da Ninkasi a Cleopatra, fino ai giorni nostri

Tutto ha inizio grazie a una donna. Siamo in Mesopotamia 4500 a.C. Una donna abbandona una ciotola piena d’orzo come dono propiziatorio per gli dei. L’orzo resiste alla pioggia battente per poi essere riscaldato dal sole ed iniziare a fermentare. In un villaggio sconosciuto tra il Tigri e l’Eufrate nasce, a opera di una donna, la prima birra. In questa regione la storia della birra è sempre stata legata al mondo femminile: era considerata infatti un alimento, al pari del pane, e la sua produzione era naturalmente affidata alle donne tanto che nel corredo di ogni sposa non mancavano mai gli strumenti e gli ingredienti necessari a prepararla.

In antichità la birra è sempre stata associata al concetto di fertilità, al rito delle messi e alle divinità femminili come Ninkasi, venerata dai sumeri e considerata dea della birra. La leggenda vuole che sia nata da “una fresca acqua frizzante” e che questa dea sia nata per “soddisfare il desiderio e appagare il cuore”.

Nel I secolo a.C. sarà la regina Cleopatra, grazie alle relazioni diplomatiche con i romani, a facilitare l’esportazione della birra al di là del Mediterraneo, dove il vino all’epoca la faceva da padrone. Non fu facile per i Romani acquisire questa nuova abitudine di consumo, nel corso dei secoli però la birra riuscì ad affermarsi tanto da legarsi alla dea Cerere, la controparte femminile di Bacco e del suo vino, da cui il nome cerevisa. Dai reperti storici sappiamo anche che Cleopatra beveva zithum e offriva agli dei coppe di birra cevrin, di migliore qualità; alla birra zithum è legata anche la statua della Dea Zampillante Birra risalente al XVIII secolo a.C. Che già in antichità le donne fossero estimatrici di birra è dimostrato dagli affreschi di Palazzo Cnosso, a Creta, datati tra il 2000 e il 1450 a.C .che mostrano donne intente a bere birra.

Perché la produzione della birra faccia un grande passo avanti bisognerà attendere secoli, furono infatti i monaci a modernizzare le tecniche di una tradizione brassicola medievale ancora piuttosto primitiva. Ai monaci il merito di aver fatto ordine nelle fasi produttive, dettando le norme igieniche e codificando così le tecniche. Ma fu la monaca tedesca Hildegard von Bingen intorno al 1100 a sistematizzare per prima gli studi sul luppolo e ad impiegarlo come aromatizzante al posto delle spezie.

Le campagne e i villaggi inglesi poi, daranno i natali alla figura della alewise, letteralmente birraia: nel 1700 l’80% delle licenze per produrre birra era in mano alle donne (che comunque dovevano avere l’appoggio di un uomo per ottenerla).

L’industrializzazione traccia una linea netta tra ciò che era prima e quello che sarebbe stato dopo: gli uomini prendono in mano quasi totalmente la produzione della birra, e anche nell’immaginario comune la donna sembra sparire dallo scenario brassicolo.

Oggi sappiamo che non è affatto così. I dati di AssoBirra tratti da Unioncamere parlano chiaro: le imprese femminili rappresentano il 10.8% del comparto birrario; la birra è sempre molto amata dall’universo femminile e, come hanno evidenziato i risultati dell’indagine, le beer lover italiane hanno le idee molto chiare, soprattutto quando si parla di preferenze in fatto di cibo e bevande: il 58% delle italiane beve la birra perché ne apprezza il gusto, il 48% perché è facile da abbinare con i cibi e infine il 37% perché crea condivisione.

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AssoBirra dal 1907 riunisce le maggiori aziende che producono e commercializzano birra in Italia che complessivamente coprono più del 90% della produzione di birra nazionale, rappresentano oltre il 71% della birra consumata in Italia, dando lavoro direttamente e con l’indotto a circa 140.000 persone. Rappresenta la casa della birra italiana all’interno di Confindustria e riunisce circa 40 associati tra grandi, medi e piccoli birrifici, insieme con le 2 malterie. AssoBirra svolge per il settore birrario compiti di rappresentanza istituzionale, promozionali e di sviluppo. AssoBirra è anche l’organismo incaricato di valorizzare l’immagine della birra e a questo scopo, oltre a promuovere studi e ricerche su tutti gli aspetti legati al mondo birrario, promuove anche campagne di relazioni pubbliche finalizzate alla crescita della cultura della birra e all’educazione ad un consumo responsabile. www.assobirra.it

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