La Pasqua appena passata, secondo gli amici dell’Adoc, è stata critica per consumatori e negozianti. E’ rimasto invenduto il 30% dei prodotti tipici, secondo un’indagine dell’attivissima associazione, con un calo medio dei consumi pari al 20%. “Il 35% delle uova di Pasqua è ancora sugli scaffali, così come il 40% delle colombe – dichiara Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – dell’agnello è rimasto invenduto il 30% nella GDO, mentre per la pizza pasquale l’invenduto è pari al 20%. Dati emblematici, confermati dal moltiplicarsi di offerte record su tali prodotti, oggi è possibile acquistare uova e colombe pagando anche il 70% in meno del costo pre-festività. Globalmente, il calo dei consumi registrato è stato pari al 20%, le famiglie non hanno più soldi a disposizione per festeggiare, così come per viaggiare. Solo il 25% degli italiani si è messo in moto durante le feste di Pasqua, il 20% in meno dello scorso anno. La spesa media è stata di 150 euro, il 25% in meno del 2011. Sono crollate le presenze nei ristoranti a Pasqua e Pasquetta, gli avventori sono stati il 30% in meno dello scorso anno, mentre in crescita si registrano gli agriturismi (+10%) e il pranzo “al sacco” (+15%). Unica nota positiva è il calo record degli sprechi alimentari. Per questa Pasqua di crisi gli italiani hanno puntato sul risparmio, rispetto allo scorso anno si è sprecato il 40% in meno dei prodotti alimentari, un risparmio pari a 10 euro in media”.
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