Basta una piccola fetta per saziarsi, come si conveniva cent’anni fa: un concentrato di gusto, insomma, assolutamente imperdi- bile anche ai nostri giorni. Tra gli ingredienti che arricchiscono questa deliziosa ricetta c’è la Spressa delle Giudicarie Dop, uno dei prodotti caseari più antichi dell’arco alpino. Il nome di questo formaggio deriva probabilmente da “stress”, massa spremuta, poiché il latte con cui è prodotto questo formaggio subisce numerosi processi di scrematura. È il frutto di un’arte casearia “contadina” tramandata nel tempo, quando i contadini smagravano il più possibile il latte per ottenere un maggior quantitativo di burro, allora ben remunerato. Salumi e formaggi sono il companatico più indicato per raccogliersi in adorazione intorno a questa poesia per il palato.
Ingredienti:
farina del “nostrano di Storo” acqua sale burro
cipolla formaggio Trentingrana e Spressa locale tagliati a piccoli pezzi salamelle vino rosso
Cuocere la polenta in modo tradizionale. A parte, preparare un soffritto con il burro e la cipolla sfogliata, quindi aggiungere le salamelle sgranate, bagnare con abbondante vino rosso e lascia- re evaporare. A tre quarti della cottura, aggiungere il soffritto così preparato alla polenta, si“trisa”per qualche minuto e, in ultimo, aggiungere i formaggi. Lasciare mantecare per qualche minuto, mescolando di tanto in tanto, quindi rovesciare sul tagliere.