Patatas Nana punta tutto sull’aperitivo italiano: primo locale a Bologna. E in autunno arrivano le patatine con scaglie di tartufo

Dal Vaticano a Ceresio 7, c’è un filo sottile che li unisce e si chiama Patatas Nana, la patatina gourmet che dalla sua nascita vuole rivoluzionare il momento dell’aperitivo. «Patatas Nana è una patatina per molti, ma non per tutti e non parlo a livello economico, bensì culturale». A dirlo è Francesco Mazzaferri, uno dei fondatori dell’azienda con base a Senigallia e a Granada (le patatine vengono prodotte e insacchettate in Spagna), colui a cui va il merito di aver convinto lo chef Michele Gilebbi, patron di Nana Piccolo Bistrot, Christian Greco e Vissia Cucchi a lanciarsi in quella che per tutti era un’idea folle e che oggi è arrivata a fatturare 3 milioni di euro  – per il 70% sul mercato Italia, il restante all’estero, in particolare  in Francia, Grecia e Hong Kong – e a far parte di una holding che nel giro di qualche anno sarà quotata in borsa.

Ma non solo. «È venuto il momento di cercare di diventare entro 5 anni l’azienda di riferimento per l’aperitivo in Europa – fa sapere Mazzaferri -. Come? Con i Nana Aperitivo, corner di 30-40 mq in cui proporremo il nostro modo di intendere l’aperitivo. Il primo aprirà entro l’anno a Bologna».

Del resto, la patatina nata per l’aperitivo in verità va forte soprattutto negli hotel a 5 stelle, nei ristoranti e nei negozi di gastronomia, mentre nei cocktailbar ancora stenta a decollare: «La sfida oggi è far crescere il food vicino al cocktail, perché fino a questo momento non c’è stata alcuna attenzione a quello che accompagna i cocktail. I barman a oggi non danno importanza a questo aspetto, sottovalutandolo. Le patatine nei bar hanno una mera funzione di servizio, anziché comprenderne il business, ovviamente proponendo prodotti di qualità come Patatas Nana, sui quali gli operatori hanno margini importanti». Una qualità che si basa sulla lavorazione artigianale e l’utilizzo di soli tre ingredienti, senza conservanti e aromi, un’idea semplice ma rivoluzionaria che propone l’essenza della patata nella sua purezza e integrità.

Così, vista la reticenza dei luoghi per eccellenza dell’aperitivo, ecco l’idea di aprire dei propri corner e andare alla conquista dell’Italia, prima, e dell’Europa poi. Un progetto ambizioso che ha visto l’ingresso in società anche di Giuseppe Prestia, manager della finanza che nel 2015 ha rilevato la cantina Venturini Baldini, storica Tenuta nel cuore delle Terre Matildiche a Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia.

Ma non è finita qui, perché in autunno, per tutti gli amanti di Patatas Nana ci sarà una novità: dopo le Senigallia, limited edition con pomodoro origano e baccalà, arriverà la versione con vere scaglie di tartufo.

A fianco delle patatine nei sacchetti bianchi e neri ormai diventati un cult, da circa un anno è arrivata Sangria Nana, da gustare on the rocks o con l’aggiunta di frutta fresca, nata grazie all’incontro con Oscar Quagliarini, soprannominato “il mago della mixology” e tra i top world bartender, e Fattoria San Lorenzo che produce il vino “Di Gino” rosso. Così la magia si è compiuta: il vino è stato arricchito di estratti naturali di cedro, pesca, arancia e vaniglia, accuratamente dosati e proposti in versione lattina (ecosostenibile dal design minimal ed elegante, formato 150 ml) e in bottiglia da 0,75. Un prodotto di grandissima qualità, che vi avevo già raccontato qui.

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