Paradiso terrestre o inferno dei viventi per il comparto mele?

Eccoli qui, i dati aggiornati del frutto del peccato. Il 05 febbraio si è tenuta a Berlino in occasione di Fruit logistica l’assemblea di WAPA, l’associazione mondiale dei produttori di mele e pere. Attorno al tavolo di WAPA si trovano due volte ogni anno i produttori di mele dei 15 paesi più rappresentativi a livello globale, per uno scambio di informazioni e valutazioni reciprocamente utili per  meglio comprendere le dinamiche di mercato.

Con l’edizione 2011 ha preso parte per la prima volta un operatore della Cina, che ha presentato i dati base del sistema produttivo cinese.  Questa presenza ha permesso di aprire un canale diretto con l’associazione degli esportatori cinesi di mele, importante per avere notizie più affidabili e precise riguardo questo importante paese.

La situazione per l’Emisfero Sud

In tale occasione sono stati ufficializzate le previsioni di produzione di mele dei maggiori paesi dell’Emisfero Sud e degli orientamenti riguardo all’esportazione. I dati riportati come previsione di produzione globale sono sostanzialmente in linea con le annate precedenti e confermano il normale potenziale produttivo dei sei paesi.  E’ peraltro interessante notare come la significativa riduzione di produzione del Brasile, dovuta a problemi climatici sia compensata da Argentina e Nuova Zelanda.

Il volume totale di mele esportate è previsto in aumento del 5%.

Il Brasile segnala  un -45% di frutti in esportazione, sia per la minore disponibilità che per problemi di svalutazione della moneta locale verso Euro e Dollaro. In incremento invece sono le previsioni per Argentina, Nuova Zelanda e Sud Africa.  Bisognerà ora vedere dove tali esportazioni andranno a concentrarsi tra Europa, Asia ed America.

Considerato che l’esportazione totale di mele verso la Comunità Europea nel 2010 è stata di 543.474 ton, contro le 651.983 ton. del 2009, vista la situazione produttiva comunitaria è ragionevole prevedere un leggero incremento nel volume di mele in arrivo contro stagione.

Importante anche la segnalazione di un ritardo di circa una settimana nella raccolta in alcuni dei paesi.

La situazione Europea

A livello Comunitario il quadro commerciale si conferma positivo, con una giacenza complessiva di 2.784.485 ton., (-9,7% sul 2010).

A livello di singolo paese, di rilievo è la situazione della Germania, che con un – 25,6% di giacenze rispetto al 2010 rappresenta uno sbocco interessante per le mele italiane.

La Polonia, con una produzione fortemente ridotta rispetto al normale, presenta una giacenza del 19,6% minore del 2010, che libera aree di mercato – particolarmente verso la Russa e l’Est Europa tradizionalmente orientate alla produzione polacca.

Belgio, Danimarca ed Olanda hanno comunicato giacenze nell’ordine del 25 – 30% inferiori al 2010, mentre la Francia è sufficientemente allineata con l’Italia, con un -4,9% sul 2010.

Nel complesso quindi il mercato nella Comunità Europea presenta dati molto confortati con ottime prospettive di assorbimento per i mesi a venire.

La situazione in Italia

Le giacenze di mele in Italia al 01 febbraio risultano inferiori del 2% rispetto allo stesso momento del 2010, con un volume totale di vendite di 209.893 ton. rispetto alle 208.635 dello stesso mese di gennaio 2010.

Dal punto di vista varietale la Golden Delicious con una giacenza del 3% inferiore al 2010 ed un volume di vendita a gennaio pari a 89.828 ton, in leggero aumento rispetto alle 88.295 ton del mese di gennaio 2010, conferma una domanda buona e costante, sostenuta anche da una qualità più che soddisfacente,  con buone prospettive per la parte restante della stagione.

Bene vanno giudicati i ritmi di vendita anche per le altre varietà, con la Gala che con una giacenza di 51.512 ton. contro le 52.344 del 2010 si avvicina ormai senza problemi alla fase di chiusura della stagione.

Le giacenze della Red Delicious sono del 3,9% inferiori sul 2010 e tale dinamica si riflette con leggeri scostamenti in pratica su tutte le varietà.

Produzione Immagazzinata Giacenze Differenza
Regione
2009 2010 01/02/2010 01/02/2011 %

2010/2009

Tonn. Tonn. Tonn. Tonn.
Trentino – Alto Adige 1.408.524 1.402.504 830.100 840.535 1%
Veneto e Friuli 209.557 168.778 81.037 61.178 -25%
Lombardia 34.430 33.476 17.051 16.030 -6%
E.Romagna 143.096 121.748 47.751 42.633 -11%
Piemonte 180.101 177.743 85.124 82.856 -3%
Campania 35.000 35.000 5.000 5.000 =
Altre Regioni
Totale Italia 2.011.208 1.939.249 1.066.063 1.048.232 -2%

La carenza di mele a livello di diversi paesi comunitari sostiene molto bene l’export. Il mercato interno ha manifestato qualche incertezza in avvio di annata ma si presenta oggi dinamico ed interessante.

Nel complesso le quotazioni sono stabili ad un livello che si può individuare in un 15 – 20% superiore rispetto alla stagione 2009/2010.

Pur in attesa delle produzioni primaverili ed estive, che potrebbero in qualche misura condizionare la chiusura della stagione, tutti i maggiori player confermano un ragionevole ottimismo, guidato non solo dal ritmo di vendita ma anche dalla buona qualità del prodotto in conservazione e dalla conferma di buoni spazi commerciali sia nella Comunità Europea che nelle aree dell’Est Europa e del Nord Africa, dove esistono ulteriori spazi di penetrazione.

Assomela s.c. è il Consorzio delle Organizzazioni di Produttori di mele italiani che rappresenta l’80% della produzione melicola nazionale, a cui si associano le OP VOG (Marlene), VIP e VOG Products della Provincia di Bolzano, Melinda e “la Trentina” della Provincia di Trento, COZ e Nord Est della Regione Veneto, Melapiù della Regione Emilia Romagna, Rivoira e Lagnasco della Regione Piemonte e Melavì della Regione Lombardia.

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