Nel 1977, l’allora proprietario della tenuta, il pianista e compositore francese Jacques Loussier, costruì sulla proprietà uno studio di registrazione all’avanguardia, già allora chiamato Studio Miraval, che nel tempo continuò a ospitare sessioni di registrazione, tra gli altri, per “The Wall” dei Pink Floyd, Zucchero, gli AC/DC, The Cure, Sting, The Cranberries e Sade. Lo studio fu attivo nei primi anni 2000 ma rimase inutilizzato per quasi due decenni, fino a oggi. Pitt e Quintard riapriranno lo Studio Miraval completamente riprogettato e aggiornato per il futuro, onorando il passato ma proponendo al tempo stesso una nuova prospettiva sulla discografia, in un panorama mozzafiato che alimenterà sicuramente ogni tipo di espressione creativa.
Colpito dal suo lavoro, Pitt ha voluto conoscere Quintard. «Quando ci siamo incontrati a Parigi, ci siamo trovati subito in sintonia. È stato un momento intenso in cui abbiamo solo parlato costantemente di suono. Mi ha sorpreso la sua estrema sensibilità e precisione nell’analisi della musica», sostiene Quintard. La decisione di lavorare insieme è stata facile da prendere, ma la coppia ha dovuto molto presto affrontarne un’altra più impegnativa: se andare avanti con Miraval nel suo stato attuale o, essenzialmente, ricominciare da zero. Per fortuna, anche dopo quasi 20 anni di disuso, l’attrezzatura era ancora in buone condizioni, ma Quintard vide anche possibilità estetiche oltre il progetto esistente dello studio.
La tenuta Miraval è già di per sé una proprietà mozzafiato e questa riprogettazione semplicemente evidenzierà e valorizzerà la sua bellezza, con la luce naturale come suo elemento fondante. Lo Studio Miraval offrirà comfort e servizi impareggiabili dentro e fuori dallo studio. Oltre alle apparecchiature originali, su cui sono stati registrati molti storici album, lo studio è costruito attorno a un banco progettato da Pitt e Quintard con capacità analogiche/digitali ibride, che vanta un impianto Dolby Atmos completamente integrato per gestire le operazioni di pre-missaggio per il cinema e la televisione. Lo Studio Uno, dal soffitto alto più di 7 metri, ha una sala di controllo da 100 metri quadri e una camera riverberante da 320 metri quadri che conserva quella che Quintard descrive come «l’eredità del suono eccentrico» dell’iconica sala batteria introdotta da Loussier.
«La combinazione della visione di Brad per Miraval con il nostro intento comune di prendere il tempo di fare cose semplici ma belle, ha prodotto qualcosa di unico nel suo genere», sostiene Quintard.