Probabilmente è la prima icona di bevanda modaiola e quel che è certo è che non c’è stata nazione europea che non sia stata invasa da questo prodotto nazional-popolare soprattutto per il prezzo (costa oggi 4,15 euro) perché quanto a contenuto la qualità c’è, la piacevolezza pure, e molto di più di tanti altri pink wine che si credono chissà chi.
Ora lo si che gli enofighetti rabbrividiranno, come quando anni fa scrivevo che il Lambrusco era il vino più moderno che ci potesse essere (e ora anche loro lo declamano e ne parlano come se fossero stati i primi a riscoprirne i valori), ma il Mateus The Original va preso seriamente in considerazione, se siete dei pinkwinelover.
Il Mateus The Original è un progetto che nasce da lontano, nel 1942, con già una chiara idea di marketing che prevedeva una bottiglia curiosamente somigliante a una borraccia in uso agli eserciti della prima guerra mondiale. Prodotto in Alentejo con uve Baga, Rufete, Tinta Barroca, Touriga Franca.
Certo al nostro palato non importa un fico secco che sia un vino che ha mandato in brodo di giuggiole sia l’impassibile regalità di Elisabetta II sia il dissacratore del rock psichedelico Jimi Hendrix. È, invece, questo suo essere mainstream nell’anima che ci acchiappa: fruttato ma non troppo, dolce ma non troppo, sapido il giusto e leggero sì, ma di quella leggerezza che qualcuno potrebbe definire Kunderiana. È un vino per differenti gusti e diversi attitudini culturali, insomma, e alcuni economisti parlano di un successo globale dal valore del 40% dell’export portoghese.
Un vino pensato a tavolino? Può essere, ma importa a qualcuno?
Un difetto però lo ha. Finisce subito. 😊