Mappa delle regioni dove si compra online più vino, birra, carne e pesce

Tra l’#IoRestoaCasa e le attività quotidiane – quali mangiare e lavorare – si pone dunque Internet e il suo immenso mercato. Alcune ricerche in questi giorni avevano evidenziato non solo il boom di presenze online, ma il ricorso diretto agli e-commerce.

In particolare, Nielsen ha seguito il trend degli acquisti online, sottolineando che, da lunedì 16 a domenica 22 marzo, le vendite attraverso e-commerce sono cresciute del 142,3% rispetto alla settimana precedente. Si tratta di una tendenza confermata di settimana in settimana e che fa registrare un continuo e progressivo aumento della spesa online.

Ma cosa vogliono acquistare, in Rete, gli italiani? Per rispondere a questa domanda, abbiamo utilizzato alcune keyword significative e interrogato Google Trends, la piattaforma di Mountain View che registra le chiavi di ricerca più utilizzate e la loro variazione nel tempo. Quello che emerge è un interesse diffuso e in netta crescita all’acquisto in Rete di tutto ciò che risulta indispensabile alla sussistenza e al lavoro. Osservando anche le SERP, possiamo infatti dire di aver utilizzato keyword con intento transazionale, ossia finalizzato all’acquisto di un bene.

Alimentazione: paure e abitudini nelle ricerche online

Vediamo di seguito come la corsa ai supermercati sia stata replicata nell’online. Scopriremo che l’ansia di non restare senza provvigioni ha rivoluzionato l’abitudine d’acquisto, pur nel rispetto di tradizioni culinarie diverse.

Pesce o carne online? Le differenze regionali nelle ricerche su Google

Poco importa che i decreti del Presidente del Consiglio abbiano lasciato aperti gli alimentari. Le lunghe code davanti ai supermercati – per noia della fila o per paura del contagio – hanno convinto una parte significativa della popolazione a valutare l’acquisto online di generi alimentari. Così, come da grafico su pubblicato, Google Trends registra un picco per le ricerche “pesce online” e “carne online” nel periodo della quarantena.

Per quanto le valutazioni su base regionale rilevate da Google Trends siano orientative, vediamo che, negli ultimi 30 giorni (7 marzo-7 aprile) il problema di “cosa procurarsi” online differisce di regione in regione.

Se nella comparazione aggiungiamo le ricerche “pasta online” e “dolci online”, su confronto annuale possiamo notare gli stessi picchi negli ultimi 40 giorni.

Negli ultimi 30 giorni, le differenze regionali sembrano aumentare, perché le prevalenze cambiano e la mappa diventa più colorata. In realtà in tutte le regioni in cui “pasta online” non è la prima ricerca, comunque si piazza al secondo posto.

Ingredienti di base

La crescita nelle ricerche – visibile sopra – di “pizza online” e “pane online” o non ha soddisfatto del tutto gli italiani, o una parte consistente preferisce il fai-da-te:

Gli ingredienti fondamentali, che sono sempre stati un “rifugio” (prima psicologico, eventualmente reale) nei momenti di crisi, fanno registrare un aumento vertiginoso nelle ricerche su Google. La “farina online” è il bene che, secondo Google Trends, avrebbe registrato un volume di traffico superiore sia a pizza che a pasta online. Questa la prevalenza delle ricerche nelle singole regioni:

Ortofrutta

È il settore alimentare più difficile da poter soddisfare attraverso Internet, per via della freschezza ad esso associata. Eppure le ricerche sono state significative, al punto tale che le curve di “frutta online” e “verdura online” sono molto vicine a quella di “pizza online”.

Vizi: Bacco, tabacco o Venere?

Subito dopo l’estensione della quarantena a tutta l’Italia, i fumatori – nonostante il lockdown non abbia interessato i tabaccai – hanno fatto registrare online la reazione più veloce, cercando appunto il modo per soddisfare il proprio vizio attraverso l’acquisto in Rete. Probabilmente aver appurato che questa è una pratica illegale assimilabile al contrabbando e rassicurati circa l’apertura dei tabaccai, la curva “sigarette online” cala prima delle altre.

L’acquisto di vino fa registrare la crescita più sensibile, mentre “sesso online” non rappresenta, in realtà, una chiave transazionale. Essendo legata a una forma di sessualità “nata” digitale, la crescita contenuta indica soltanto un maggiore interesse, legato probabilmente alla prolungata clausura. Escludendo dunque questa chiave di ricerca, nell’ultimo mese le regioni hanno il seguente interesse per i restanti due “vizi”.

In alcune regioni, meglio il vino dell’acqua

L’approviggionamento di acqua è stata una preoccupazione diffusa in tutta Italia. Va detto che, probabilmente, il commercio online di vini e (in misura minore) di birre è entrato da tempo nelle abitudini – o comunque nelle possibilità – degli amanti dei due alcolici. Tenendo in considerazione ciò, l’interesse per birra e vino insieme equipara almeno la curva dell’acqua. In alcune regioni i potenziali acquirenti si sono mostrati più interessati al vino (Trentno Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana), che all’acqua.

 

 

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