Il cibo che si fa memoria e occasione di riscatto sociale. I paccheri di Don Diana, il vino di Placido Rizzotto e Hiso Telaray, il miele della cascina Bruno e Carla Caccia. L’economia legale, libera e giusta. In Sicilia, Calabria, Puglia, Campania ma anche in Piemonte e nelle altre regioni del nord. Dovunque sono arrivate le mafie, migliaia di ettari di terreno sono stati posti sotto sequestro e quindi confiscati, affidati a cooperative che stanno cercando di trasformare una storia di violenza, sfruttamento e illegalità in una “bella economia” i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi.
Questa è la vicenda di Libera Terra.
“Mafie in pentola- Libera terra il sapore di una sfida” è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative dove si realizza questa trasformazione. Uno spettacolo teatrale che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità. Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla ‘ndrangheta per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni che daranno l’olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in Sicilia l’affermazione di un’agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose e versa finalmente i contributi ai lavoratori.
“Mafie in pentola”, monologo interpretato dall’attrice Tiziana Di Masi, debutta in occasione della consegna del premio Artusi a don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che assisterà alla rappresentazione.
Lo spettacolo va in scena a Forlimpopoli, teatro Verdi, sabato 9 ottobre alle ore 15.30
(ingresso libero fino a esaurimento posti).
Scritto dal giornalista Andrea Guolo, “Mafie in pentola” intende creare un collegamento tra teatro civile e gastronomico. È, in ultima analisi, uno spettacolo sul gusto e su alcune tra le eccellenze del nostro settore agroalimentare. “Mafie in pentola” non vuole “chiudere” lo stomaco dello spettatore, bensì stimolare una “fame” di legalità e di cose buone.Tiziana Di Masi, attrice professionista, vive a Bologna e collabora con Carlo Lucarelli, Oliviero Beha, Moni Ovadia, Marco Baliani, Gigi Dall’Aglio etc. Lavora per varie compagnie nazionali e contemporaneamente realizza dal 2000 progetti di teatro civile (ProgettoTeatroMemoriaStorica).
Nasce nel 2005 il suo Teatro Gastronomico per la promozione di una cultura del cibo che la porta nei migliori festival enogastronomici italiani a interpretare in modo originale l’interazione fra teatro e cucina, fra arte e mondo della ristorazione Info: www.tizianadimasi.it
Andrea Guolo. Giornalista professionista, scrittore e saggista, collabora con diverse testate nazionali e internazionali. È direttore responsabile del portale di informazione enogastronomica www.ilmangione.it
Infoline: 338-2712616 www.tizianadimasi.it
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