Lunch Time, la mostra di NYC che ti fa scoprire quando le donne non potevano andare da sole al ristorante e ti fa esplorare 45.000 menu dal 1840 a oggi. Online.

“Every thing is done differently in New York from anywhere else—but in eating the difference is more striking than in any other branch of human economy.”—George Foster, New York in Slices, 1849

“Ogni cosa e’ fatta in modo diverso da qualsiasi altro posto a New York, ma nel mangiare la differenza e’ piu’ evidente che in ogni altro ramo dell’economia umana.

È questa una delle cose che saltano all’occhio guardando la mostra Lunch Time, fino al 17 febbraio alla Pubblic Library di NYC (sì, quella dove si doveva sposare Carrie con Big in Sex and the city 1). Lunch Time la puoi visitare quasi tutta online, percorrendo cosi un curioso viaggio a ritroso di ben 150 anni che ti fará attraversare i grandi cambiamenti portati dall’industrializzazione, dagli immigranti e dalle loro culture. Lo Street food (cibo di strada) è chiaramente presente e sta a indicare quello che sicuramente si intendeva – e spesso si intende ancora oggi – per Lunch: tanto cibo quanto puo’ contenerne la mano, di sicuro non un pasto importante, come invece lo e’ la cena, ma indubbiamente un pasto democratico poiché’ chiunque può’ starti vicino mentre consuma, con le mani, il suo hot dog…
Ma la cosa ancora più interessante, navigando il sito, è il progetto menù, dove scopri che nella seconda metá dell’Ottocento le donne non potevano andare in certi ristoranti senza essere accompagnati dagli uomini. Per questo il club delle donne in carriera fondato dalla giornalista Jane Cunningham Croly nel 1868 (dopo che fu derisa per il fatto di voler partecipare alla cena in onore di Charles Dickens organizzata dal New Yorkshire Press Club, a cui una donna non avrebbe mai potuto partecipare se non in veste di accompagnatrice) fu un passo avanti, specie perché la sede del club divenne il Delmonico, locale di alto livello precluso alle donne. Leggi qui.

Ma gli americani, si sa, sono avanti. La Public Library ora sta trascrivendo la sua vastissima collezione di 45.000 menù dal 1840 a oggi – leggi qui) – per renderla accessibile online a tutti. Un lavoro immane, quindi come fare? Sul sito web tutti possono dare il loro contributo, dando una mano alla trascrizione. Per ora sono stati copiati oltre 16.000 menu e più di un milione di piatti. Volete contribuire? Basta un click, qui.

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