L’enoteca in un sasso

Giunti all’ultima fase dell’“Enoteca dai tosi – Design Contest”, indetto da Gian Paolo Buziol e curato da PS per la costruzione di un’enoteca all’interno di un sasso di Matera, la giuria ha decretato lo studio belga architecten de vylder vinck taillieu vincitore del concorso.

La sfida dell’”Enoteca dai tosi – Design Contest”, concorso di architettura a chiamata a cui hanno partecipato cinque studi di architettura italiani e internazionali tra loro molto differenti, era quella di presentare un progetto pensato per la creazione di un’enoteca all’interno di un luogo unico e suggestivo come un sasso materano. Gli studi che hanno preso parte, i milanesi Andrea Caputo e Francesco Librizzi, i belgi architecten de vylder vinck taillieu e Muller Van Severen e il torinese StudioErrante Architetture, hanno avuto trenta giorni per elaborare e presentare i propri progetti.

In seguito, il promotore Gian Paolo Buziol ha riunito, insieme allo studio PS curatore del concorso, un comitato scientifico di esperti del settore dell’architettura dai più svariati ambiti: dal mondo più propriamente tecnico sono stati invitati Michele Andrisani e Andrea Bortolot, rispettivamente architetto direttore dei lavori in loco e project manager referente del progetto; per la componente artistica ha preso parte Renzo di Renzo, ex direttore artistico della fondazione Claudio Buziol e fondatore dello studio Heads Collective; per quanto riguarda il panorama dell’editoria, erano presenti il caporedattore della rivista “Living, Corriere della Sera” Benedetto Marzullo, il giornalista della rivista americana “PIN-UP” Andrew Ayers e Roberto Petronio, giornalista della rivista “La revue du vin de France” chiamato per la sua conoscenza del mondo enologico. Insieme a Gian Paolo Buziol e a Michela Pelizzari e Federica Sala dello studio PS, a completare la giuria è stato invitato l’architetto e direttore artistico di Matera Capitale europea della cultura 2019 Joseph Grima.

Da una prima fase di confronto e analisi di tutti i progetti, sono stati individuati i tre finalisti del concorso negli studi Francesco Librizzi, architecten de vylder vinck taillieu e StudioErrante Architetture, tra i quali è stato stabilito poi un vincitore. Per l’unicità del progetto, la capacità di integrarsi alla perfezione con la pietra e con la sua millenaria geologica e culturale, per la reinterpretazione della complessità di un ipogeo su tre livelli del sasso, la giuria ha decretato lo studio belga di Gent de vylder vinck taillieu vincitore del concorso. Il gruppo di architetti è riuscito a creare un luogo che trova a Matera la sua casa: è stato in grado di fondere la laboriosità della forma con l’enoteca che sarà, dando vita ad un contesto unico ed estremamente complesso nella sua apparente semplicità, che accoglierà i visitatori e li guiderà in un’esperienza immersiva non solo nel mondo del vino, ma anche in un pezzo di storia d’Italia.

L’enoteca aprirà le sue porte in occasione di un’inaugurazione esclusiva il 12 maggio 2017, per essere poi ufficialmente in attività dalla metà di giugno.

“Matera non vuole essere diversa. E non dovrebbe essere diversa. Forte ma fragile. Così reale e tuttavia incredibilmente unica. Protesa al futuro, ma radicata nel passato. Storia e speranza. Bellezza e – bellezza. […] La pietra per il vino sarà la pietra di Matera. Ma una pietra che accoglierà – come un tempo ha fatto l’acino. Forme antiche, ma forme nuove. Forme storiche, ma di oggi”.

de vylder, vinck taillieu, Arca

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