Latte Trento sposa Pinzolo Fiavè Rovereto: nuovo polo del latte trentino

Con 82 voti favorevoli (4 contrari e 1 astenuto) i soci di Latte Trento, riuniti ieri, si sono espressi in maniera favorevole per la fusione con il Caseificio sociale di Pinzolo Fiavè Rovereto. Il 27 dicembre la proposta era stata votata dai soci di Fiavè, che l’hanno approvata con 79 voti a favore e solo uno contro.

Nasce così il Consorzio Produttori Latte delle Valli Trentine, una realtà destinata a diventare, di fatto, il polo del latte trentino visto che raccoglierà il 50% del latte prodotto nella nostra provincia e si stima potrà raggiungere una quota di mercato di 50 milioni di euro. Una manovra che servirà a risollevare le sordi di un settore che non naviga in acque favorevoli da molto tempo?

Il nuovo consorzio sarà costituito da una base sociale composta da 359 soci e potrà contare su di un patrimonio di quasi 7 milioni di euro. Si stima che registrerà un fatturato di quasi 50 milioni di euro e lavorerà circa 60 milioni di litri di latte all’anno.

L’assemblea, alla quale hanno partecipato anche il presidente della Giunta provinciale Lorenzo Dellai, l’assessore provinciale all’agricoltura Tiziano Mellarini, il dirigente del Dipartimento agricoltura e alimentazione della Provincia Mauro Fezzi e il presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi, ha deliberato, inoltre, la composizione del nuovo consiglio di amministrazione, che sarà composto dagli attuali consiglieri di Latte Trento e da quattro consiglieri del Caseificio sociale di Pinzolo Fiavè Rovereto: Eugenio Schelfi, Mauro Povinelli, Ezio Valenti e Samuel Zambotti. Alla presidenza confermato Francesco Perozzo.

“Si tratta di un passaggio epocale” hanno commentato i vertici di Latte Trento. “Siamo molto soddisfatti di questo risultato – ha detto Francesco Perozzo, presidente di Latte Trento – Ora è importante che i soci delle due cooperative sappiano costituire un’unica base sociale in grado di cooperare per il bene comune”. Appello all’unità ripreso anche dal direttore Sergio Paoli: “è importante che i soci non perdano di vista il loro obiettivo, la crescita della loro cooperativa – ha spiegato – e abbiano il coraggio di compiere le scelte più giuste, come hanno fatto finora, per ottenere i risultati migliori”.

“I soci hanno capito che creare un polo unico, accentrando la produzione e creando economie di scala, – ha aggiunto Eugenio Schelfi, presidente del Caseificio sociale di Pinzolo Fiavè Rovereto – è un’operazione vantaggiosa per tutti”.

Saranno in molti a trarre beneficio dalla nascita del nuovo consorzio. A cominciare dal territorio e dall’economia locale, che eviterà così il rischio di veder scomparire una realtà che non solo fa parte della storia trentina, ma che contribuisce allo sviluppo di tutta la comunità. Inoltre, grazie a una efficace organizzazione interna sarà possibile ridurre il numero di viaggi per il trasporto di materie prime e prodotti, con un vantaggio anche per l’ambiente.

I benefici più diretti saranno, naturalmente, per i soci che diventeranno proprietari di una azienda forte, in grado di affrontare le sempre maggiori sfide imposte dal mercato. Le due cooperative unite, infatti, non dovranno più sostenere la reciproca concorrenza, che comportava uno spreco di risorse, per concentrarsi esclusivamente sulle opportunità di crescita.

Questo, per i soci, si tradurrà in una maggiore remunerazione del loro lavoro, vista anche la diversificazione dei prodotti offerti e i tagli ai costi che fino a oggi le singole cooperative hanno dovuto sostenere al proprio interno, come ad esempio le spese per la manutenzione, per il sistema informativo e per la pubblicità. Voci che con la fusione verranno ridotte diminuendo quindi l’incidenza sul fatturato.

Inoltre, a primavera sarà pronto il nuovo marchio, oggi allo studio di Trentino spa e Università di Trento, che contraddistinguerà l’intera produzione: obiettivo principale evidenziare lo stretto legame con il territorio.

Tutti vantaggi che ricadranno in modo positivo anche sui consumatori finali, che avranno a loro disposizione un gamma di prodotti più ampia e completa, il tutto a un prezzo ancora più competitivo, reso possibile anche dalla riduzione dei costi di produzione. “Grazie al nuovo investimento legato alla costituzione del polo latte – ha concluso Paoli – saranno risolti tutti i problemi strutturali e saremo in grado di offrire ai nostri consumatori dei prodotti di alta qualità, ancora più sicuri”.

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