Jamaica Blue Mountain: l’esclusività dello champagne dei caffè

Lo definiscono lo champagne dei caffè. Stiamo parlando del Jamaica Blue Mountain, il caffè più buono e più pregiato al mondo.

Da non esperta di questa bevanda, l’ho scoperto recentemente, in occasione del mio viaggio nel mondo del caffè, fatto grazie a un educational di Caffè del Caravaggio. Del resto non sono in molti a proporre il Jamaica Blue Mountain, in primis per i costi.

Dalla prima metà del Settecento la Giamaica è diventata un’isola produttrice di caffè e la sua varietà più nobile prende il nome dalle Blue Mountains, la catena montuosa più lunga del Paese, un territorio che gode di caratteristiche uniche, di origine lavica, ricco di potassio, azoto e fosforo. La presenza costante di nuvole unita però a basse precipitazioni e all’altitudine consente al caffè di maturare in circa dieci mesi, un periodo di tempo decisamente superiore ai tipici cinque/sei mesi di altre zone del mondo. I mesi aggiuntivi sono essenziali per donare al Jamaica Blue Mountain un gusto leggendario e inconfondibile, con sentori di frutta secca e tabacco e l’assenza totale di amarezza.

Come è tipico dei prodotti più pregiati ed esclusivi, il Jamaica Blue Mountain è protetto da severe regolamentazioni locali, necessarie per evitare contraffazioni o perdite di qualità. Per potersi definire tale deve essere coltivato solamente a un’altitudine compresa tra i 1000 e i 2000 metri.
Contrariamente al resto dei caffè mondiali, una volta raccolto il Jamaica Blue Mountain non viene confezionato in sacchi ma in barili di legno di quercia, al pari dei più rinomati rum caraibici. Viene esportato annualmente in quantità molto limitate e gode di una cura “chicco per chicco” a dir poco maniacale.
E all’assaggio, l’esperienza gourmet è “definitiva”.

Nella Carta dei Caffè di Caffè del Caravaggio ho scoperto anche altre due monorigini: l’intenso e “vulcanico” Guatemala Antigua Pastores e il floreale e raffinato Etiopia Sidamo (vedi qui).

Certo non servono solo i caffè più buoni del mondo per fare un caffè memorabile. «Serve anche un’estrazione a regola d’arte – spiega Marco Morgandi di Caffè del Caravaggio – elemento indispensabile per non “rovinare” il prezioso tesoro contenuto in ciascuna delle nostre cialde e garantire a ogni consumatore una qualità costante e insuperabile tazzina dopo tazzina. Per questo abbiamo ideato una macchina innovativa e modulare che, grazie a una tecnologia di ultima generazione, consente un’estrazione del caffè sempre costante, annullando l’errore umano o le influenze atmosferiche, riducendo drasticamente il consumo di energia e anche i tempi di pulizia visto che con un gesto (un’apposita pastiglia) si pulisce da sola, perfettamente».

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