Mc Donald’s pare che abbia proprio deciso di cavalcare la nota bontà della cucina italiana per continuare a sfornare il suo business milionario. Adesso tocca a Italian Focaccia (dopo Mozzarillo e McItaly…), nuovo panino proposto da Mc France. Non so se sono contenta che l’Italia sia venduta in questo modo, ma così è e almeno possiamo dire che qualche prodotto italiano, in questi panini, c’è. Lo fa sapere l’Asiago Dop.
Quasi diecimila forme di formaggio Asiago DOP, pari a oltre 120 tonnellate di prodotto, nelle prossime cinque settimane prenderanno la via della Francia, dove saranno utilizzate da McDonald’s France per preparare il nuovo panino “Italian Focaccia”. L’ordinativo proveniente dalla sede francese della nota catena di ristorazione veloce americana fa seguito al successo ottenuto in Italia dal panino McItaly, prodotto sviluppato dallo staff italiano di McDonald’s e commercializzato nel nostro Paese lo scorso inverno.
L’iniziativa italiana aveva avuto il patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e lo stesso Ministro Luca Zaia aveva presentato il panino “McItaly” a Roma nel primo ristorante McDonald’s aperto in Italia 25 anni fa. Il panino “Italian Focaccia” è composto da pane tipo focaccia, una fetta di carne, una fetta di formaggio Asiago DOP da 25 grammi, una fetta di pomodoro, 12 grammi di insalata batavia e 15 ml di pesto.
L’acquisto di Asiago fresco da parte di McDonald’s France è accolto con soddisfazione dal Consorzio di Tutela, poiché testimonia la diffusione, presso un pubblico sempre più vasto, della sensibilità verso i prodotti di qualità riconosciuti dall’Unione Europea.
Il sistema valoriale che sta alla base del marchio europeo DOP (Denominazione di Origine Protetta) e della catena di valore che esso è in grado di creare si sposa quindi anche con il simbolo della ristorazione veloce mondiale.
Anche in questo caso il prodotto sarà consegnato a McDonald’s France già porzionato a fette, pronte per l’impiego nei ristoranti. Ad assoluta garanzia dell’autenticità del prodotto lungo tutta la filiera, anche questa delicata operazione avviene in uno stabilimento di confezionamento ricadente proprio nella zona di produzione dell’Asiago DOP.
Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha commentato: «Sono felice che da una buona esperienza nascano frutti utili ai produttori. Uno degli obiettivi che ci eravamo prefissi con McDonald’s era proprio questo. Auguri di cuore per un prosieguo che sappia mettere assieme i campi italiani di qualità e quei tanti giovani che attraverso McDonald’s consumano magari per la prima volta la nostra straordinaria “pietanza”».
«Duemila forme di Asiago a settimana per il nostro formaggio sono un ordine significativo», ha affermato il presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago, Roberto Gasparini. «Al mero valore economico dell’iniziativa di McDonald’s voglio aggiungere quello, per me forse ancor più importante, di un approccio culturale nuovo, che in Italia ha seguìto il lancio di McItaly. Credo che l’aggiunta di Asiago ai menù di Mcdonald’s sia la miglior dimostrazione dell’importanza di un marchio in grado di certificare la filiera di un formaggio che spazia dalle forme di Asiago Stravecchio, certamente più adatto ad un consumo nei momenti di meditazione, fino all’Asiago Fresco, che più si presta ad un consumo quotidiano».
«Con questa operazione si conferma la bontà del progetto McItaly, promosso a gennaio di quest’anno, che vedeva proprio l’Asiago DOP come protagonista di una tra le ricette più apprezzate dal consumatore italiano, affermandosi come volano per l’esportazione di prodotti italiani nel mondo», dichiara Roberto Masi, amministratore delegato McDonald’s Italia. «L’apprezzamento di queste nostre proposte ha anche valicato i confini nazionali».
Il presidente Gasparini ha concluso: «Voglio aggiungere che vendere un quantitativo così importante di Asiago oltralpe inorgoglisce il nostro Consorzio, poiché la Francia, Paese di grande tradizione casearia, è uno di quelli che, insieme all’Italia, ha deciso di puntare maggiormente sulla tutela delle produzioni DOP».