La cara Lily Bollinger diceva sempre: “Bevo Champagne quando sono felice, e quando sono triste. A volte lo bevo quando sono sola. Ma quando sono in compagnia lo considero indispensabile. Mi ci diverto quando non ho fame, e lo bevo quando ne ho. Altrimenti non lo tocco – a meno che non abbia sete“. Insomma, una bollicina è per sempre e per qualsiasi ora e occasione. Figuriamoci questa. E allora io misono divertita a viaggiare un po’ (perché è anche questa la magia del vino, portarti in altre nazioni con un sorso) con queste tre bottiglie: un Franciacorta, un metodo classico inglese e uno Champagne. Tre vini davvero belli, ognuno a modo loro.
CruPerdu Franciacorta Brut Docg 2011 Castello Bonomi
Etichetta di bandiera di Castello Bonomi, CruPerdu è ottenuto con il solo mosto fiore di uve Chardonnay 70%, e Pinot Nero 30%. Il nome lo deve a una storia affascinante: è l’estate del 1986 quando Luigi Bersini, chef de cave alla Bonomi, lasciando le vigne per dirigersi verso il bosco scorge tra edere e arbusti selvatici alcune piante di vite. Scoprì così che il bosco, negli anni, si era impossessato di una porzione di terreno nascondendo un vecchio vigneto: il vigneto perso, il CruPedru, appunto. L’annata 2011 si è rivelata una vendemmia di speciale pregio e lo ritrovate nel calice: al naso è fragrante e intenso con sentori floreali e fruttati, e qualche onta di pane appena sfornato. In bocca è fruttato, fresco, croccante.
Costa 26 euro
Classic Cuvée Nyetimber
Nyetimber, situata a West Chiltington nel West Sussex, è di proprietà di Eric Heerema, e si sviluppa su ben 170 ettari, caratterizzati da un sottosuolo gessoso e da un microclima che consente una lenta e costante maturazione delle uve. Qui ogni anno si producono cinque etichette – dal Brut “Classic Cuvée” al Blanc de Blancs, passando per il Demi-Sec e il Rosè, arrivando sino al top di gamma, il “Tillington Single Vineyard”-, che vengono immesse sul mercato solo quando rispettano tutti gli alti standard qualitativi imposti dalla proprietà. Del resto il sud dell’Inghilterra sono in molti a dire che sarà il nuovo terroir per gli Chanpagne, visto i cambiamenti climatici che stanno sempre più surriscaldando la Francia come l’Italia. Ma veniamo al vino: questo Classic Cuvee è un multi-vintage composto dal classico blend Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, ed è molto interessante, presenta aromi tostati e speziati distintivi, ha un perlage finissimo, mentre in bocca sa di miele, mandorla, pasticceria e mela matura. Davvero un bel bicchiere.
Costa circa 50 euro
Extra Brut 741 Jaquesson
Chardonnay 57%, Pinot Meunier 22%, Pinot Noir 21%, quello di associare un numero a ogni Cuvée, nato con la vendemmia del 2000 e con la Cuvée 728 che ha reso questo Champagne da subito originale. Nella loro serie “7” non vengono usati solamente i vini di riserva di ogni millesimo, ma addirittura l’assemblaggio delle cuvèe precedenti. Utilizzando il numero progressivo che lega gli Champagne alla vendemmia prevalente dell’assemblaggio, la Maison Jacquesson dichiara che il ruolo dei vini di riserva serve ad esaltare la complessità di un determinato millesimo. La 741 interpreta il raccolto 2013 ed è stata degorgiata a settembre del 2017. Al naso ha note di frutta canditi, agrumi, frutta secca e sfumature mineraliI che si ritrovano anche in bocca, dove c’è armonia, pienezza, e note sapide e iodate tipiche di Jaquesson.
Costa 57 euro