#iostoacasa e #stappo | Degustazioni dal 31mo al 35mo giorno

Il vino è un aereoplano, è una macchina del tempo, è la magia del teletrasporto della nave stellare Enterprise. Perchè con una bottiglia puoi viaggiare, conoscere terre nuove, visitare posti in cui sei stato o che non hai ancora mai visto, tornare indietro nel tempo con le annate, passare dalla California all’Umbria in un “pop” (il rumore del tappo quando apri una bottiglia). E così il mio viaggio nel calice continua in queste settimane casalinghe, ed eccomi qui a raccontarvi altre sette bottiglie.

Radicale 2013 Bellenda

Radicale 2013, da uve Glera rifermentate in bottiglia senza lieviti aggiunti e senza solfiti, non filtrate, solitamenre è prodotto in formato magnum, ma in questa annata, la 2013, ritenuta particolarmente buona dall’azienda, si è deciso di realizzare una piccola tiratura di bottiglie da 0,75 con l’etichetta disegnata da Maurizio Armellin. «Fuori dagli schemi senza compromessi» recita l’etichetta ed è così: un vino diverso dagli altri prodotti dall’azienda, fresco e di carattere, che però a me non ha conquistato come gli altri degustati qualche giorno fa (leggi qui).

Costa la magnum 40 euro

Rosso di Montalcino  Doc 2017 Col di Lamo

Col di Lamo è una delle aziende emergenti più dinamiche e innovative del panorama ilcinese, una realtà tutta al femminile, di proprietà di Giovanna Neri e della figlia Diletta, con una piccola produzione di assoluta qualità. Una declinazione al femminile che si sente nei vini, ricercati e personali, che raccontano molto di Gianna e della sua vita da romanzo. Questo Rosso di Montalcino è come lei: raffinato, mai banale anche nelle note tipiche di questa tipologia, bevibilissimo eppure capace di restare impresso.

Costa circa 30 euro

Zinfandel 2017 Robert Mondavi Private Selection

Robert Mondavi è uno dei giganti dell’enologia californiana e non solo. Era da tanto che non bevevo uno Zinfandel e avevo voglia di ripassare, quindi eccomi qui, con questa bella etichetta Zinfandel 80%, Syrah 12%, Petit Syrah 6%, e Chardonnay 2%. Al naso si esprime con intensi aromi speziati e sentori dominanti di frutti rossi, mentre al palato è succoso, morbido e di lunga persistenza, sa di amarena, pepe nero e lampone. Buono, ma non da perdere la testa.

Costa circa 20 euro

Valdimaggio Sagrantino Docg 2015 Arnaldo Caprai

Cosa dire, se non che i Sagrantino di Marco Caprai sono sempre una garanzia. Affidabili e concreti, intensi e romantici. Pensavo fosse ancora troppo giovane questo Valdimaggio 2015 e invece no, ho trovato un vino già pronto per dare grandi soddisfazioni, con profumi di confettura di ciliegie, anche sottospirito, spezie dolci, un tocco di grafite, qualche sentore balsamico. In bocca è avvolgente e di carattere, con note di frutti di bosco, pepe bianco e un pizzico di tabacco. Se dovessi riassumerlo in una parola, direi languido, ma non nell’accezione comune di stanchezza, bensì nell’accezione ottocentesca e musicale di lento e ricercato abbandono.

Costa circa 38 euro

Equilibrista 2019 San Michele

«In un rosato la ricerca dell’ equilibrio eè la chiave del gusto, che si condensa nel momento in cui si decide che le bucce dell’ uva hanno fatto il loro gioco, quando prende vita la magica corrispondenza tra aroma e colore. Equilibrista nasce da un vigneto di oltre 60 anni, dove in mezzo ai familiari tralci di Marzemino e Merlot crescono uve inusuali; il risultato é un vino originale, succoso e scattante che porta con sé lo stile del Monte Netto, fatto di frutto e bevibilità. Godete del naso avvolgente, bilanciato tra fragoline, ciliegie e agrumi, lasciatevi conquistare dal sorso, ampio, polposo, luminoso e mai banale». San Michele descrive così questo ultimo nato da uve a bacca rossa (non si sa di quali tipologie, ma sto indagando), prodotto col metodo del salasso e affinato brevemente in vasche di cemento. Il risultato è un vino che al naso non emana praticolari sentori, mentre in bocca è deciso, pieno di personalità, in un tourbillon di note che spaziano tra fragola, arancia, rosmarino e qualche tocco esotico. Grande struttura, bellissimo colore intenso, che ricorda un tramonto infuocato.

Costa 10 euro

Phasianus Corvina Rosato Verona Igt 2019 Monte Zovo

Il nome latino Phasianus rimanda al fagiano, un tributo che Monte Zovo ha voluto fare alla biodiversità che popola i suoi vigneti nell’Anfiteatro morenico di Rivoli Veronese. Credo sia la prima volta che assaggio una Corvina in versione rosata e devo dire che ne sono rimasta colpita, merito anche dello stile molto provenzale scelto dalla cantina. Al naso emergono note intense di piccoli frutti di bosco e agrumi, che si ritrovano in bocca, dove si aggiunge un bel tocco di pompelmo e un pizzico di pepe rosa.  Secco, fresco e di buona persistenza, un rosato estremamente elegante, davvero molto interessante.

Costa 15,50 euro

Wohlgemuth Pinot Grigio 2019 Monte Zovo

Altro nuovo nato in casa Monte Zovo, assieme al Phasianus, è questo Pinot Grigio che fermenta in parte in barrique e in parte in acciaio. Il nome si ispira al Forte di Rivoli, fortezza austriaca al confine italiano, in passato denominata Forte Wohlgemuth, in ricordo del generale austriaco che lo difese nel 1848. Il Forte, incorniciato dai vigneti Monte Zovo, è rappresentato anche nell’etichetta. Al naso ricorda la frutta gialla matura con piacevoli note dolci, di spezie delicate come la vaniglia e di zucchero filato. In bocca è secco e fresco, con una nota finale di mandorla. Un vino ben fatto, ma senza un carattere pronunciato, e forse per questo non mi ha particolarmente entusiasmata.

Costa 14,50 euro

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