Il vino senza vista e udito. Nuovi corsi Onav per ciechi e sordi

Degustare alla cieca è un gioco che fa emergere sfumature interessanti e inaspettate. C’è chi, però, è sempre obbligato a farlo: i non vedenti. Ma il vino è un patrimonio della cultura italiana che deve essere a disposizione di tutti, dai piccoli agli adulti, nei suoi mille pregi e pure nei pericoli. Questa la mission che ONAV persegue sin dalla sua fondazione e che da oggi diventa tema centrale dei nuovi progetti. Dall’Istruzione e dalla Cultura prenderanno infatti il via, nel prossimo autunno, i nuovi corsi di avvicinamento al vino  che, per la prima volta in Italia, vedrà la collaborazione dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e l’Ente Nazionale Sordi nell’organizzazione di corsi attraverso la Lingua dei Segni Italiana e testi in Braille. «Un progetto che ONAV studia da tempo –  ha sottolineato il presidente Vito Intini –  e che ora siamo pronti ad attuare. Il vino infatti è una passione aperta a tutti, che per sua natura non ha barriere nè confini».

Le lezioni, che si terranno su tutto il territorio nazionale, vedranno  l’ausilio di appositi strumenti e metodiche di insegnamento: così le lezioni per ciechi e ipovedenti adotteranno specifici testi in Braille appositamente realizzati, mentre i sordi potranno seguire le lezioni tradotte in Lingua dei Segni Italiana, grazie agli interpreti della cooperativa Segni d’Integrazione. Un’offerta formativa del tutto nuova, che sottolinea la crescente attenzione di ONAV nel creare una cultura del vino veramente aperta a tutti.

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