Gli amici ricordano Carlo Dorigati

Un tragico incidente in cantina ha portato via Carlo Dorigati, uno degli uomini del vino più apprezzati del Trentino. Gli amici di Iasma, a cui anch’io mi associo, lo vogliono ricordare con queste parole.

In ricordo di Carlo Dorigati

Caro Carlo, hai lottato per una settimana, ma alla fine la tua pur forte fibra ha ceduto. Ogni giorno della tua tremenda agonia è stato un giorno di speranza per i tuoi cari e per quanti ti hanno conosciuto, apprezzato e voluto bene. Con te abbiamo perso un amico ed un maestro di vita, pronto ad ascoltare ed approfondire. Non ti piegavi facilmente alle difficoltà, anzi, le sfide ti motivavano a fare sempre di più e meglio. Così nella tua professione di viticoltore-enologo di razza, come nei momenti di svago, di intense relazioni personali ed immersioni nella natura pedalando in bici o correndo assieme all’amata Ivana. Ti brillavano gli occhi di gioia nelle settimane scorse per la prima vendemmia assieme a Paolo, finalmente a casa dopo anni di studio e stage!

Grande è sempre stato il tuo impegno, inversamente proporzionale alla tua modestia. Lasciavi che per te parlassero i riconoscimenti per la qualità dei tuoi vini o i trofei sportivi.

Eri così fin da ragazzo e ragazzo nel cuore sei sempre rimasto. Ti stimavano gli insegnanti del pur severo Istituto agrario di San Michele al pari dei tuoi compagni di scuola e dei più giovani che ti vedevano come esempio da seguire. Se è vero che un produttore raggiunge il suo apice solo quando riesce a trasferire la propria personalità al vino, tu Carlo, ci sei magnificamente riuscito. Sapevi plasmare il tuo austero Teroldego o il sommo Methius, conciliando tecnica raffinata a rigorosa tradizione. Eppure il vino non era tutto per te, altri e ancor più nobili valori ti interessavano profondamente, così come non disdegnavi la scherzosa compagnia dei tanti amici che oggi ti piangono. Entusiasmo per una vita a tutto tondo, ecco forse, la sintesi del tuo carattere. Un entusiasmo generoso e contagioso, ben poggiato sulla tua vasta cultura di tecnico, di storico ed umanista.

Così tu, novello Conte Firmian, sei stato portato via dal Basilisco, mitico drago di Mezzocorona, nel racconto che ci amavi declamare per dare al tuo vino quel tanto di leggendario da renderlo indimenticabile. Come indimenticabile sei e sarai sempre per noi.   

I tuoi amici dell’Unione Diplomati dell’Istituto Agrario di San Michele 

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