Cavit. Conti in positivo e arriva l’Altemasi Rosè

Martedì scorso, in un tavolo riservato del ristorante Al Vò di Trento il buon Francesco Antoniolli (titolare del locale nonché presidente della Strada del vino di Trento e Valsugana) mi ha fatto assaggiare in anteprima il nuovo Altemasi Rosè, che poi ho riassaggiato allo Scrigno del Duomo di Trento sabato. Devo dire di aver trovato la nuova etichetta di Cavit davvero interessante, anche se di rosè ha giusto il colore (ma rosa pallido pallido) e il finale di Pinot Nero… Nulla più. Per il resto, perlage fine e gusto molto extra Brut come piace a me. Insomma, davvero un buon TrendoDoc.

Venerdì scorso, invece, mentre io ero impegnata a moderare un convegno nazionale di edilizia, Cavit presentava il suo bilancio. Per questo motivo, vi riporto solamente il comunicato stampa inviato.

Continua a crescere il ritirato dai soci, si rafforza ulteriormente la solidità finanziaria, il fatturato a 151,6 milioni di Euro registra un incremento dell’ 11,4% sull’esercizio precedente, e sale il risultato netto del 30%.

Presentati i dati dell’esercizio 2010/2011 di Cavit che evidenziano, oltre a una buona crescita su tutti i principali indici di bilancio, una continuità di risultati sui focus strategici della cantina. 

Cresce il fatturato a 151,6 milioni di Euro con un +11% rispetto ai 136,1 milioni del passato esercizio, migliora l’utile netto a 1,3 milioni di euro, si registra un ulteriore rafforzamento della posizione finanziaria e un significativo aumento del prodotto ritirato dalle cantine.

L’esposizione debitoria scende a 18,524 milioni di euro, con un decremento del 10% rispetto allo scorso anno. Cavit registra quindi una posizione finanziaria netta del 12% sul fatturato ed evidenzia un equilibrio finanziario che la conferma tra le aziende più “virtuose” nel suo settore.

L’indebitamento medio delle aziende del beverage in Italia è del 47% (dato Mediobanca).

Il prodotto conferito a Cavit è aumentato in due anni di circa il 25% e oggi Cavit ritira quasi il 90% della produzione totale dei suoi associati, inoltre la remunerazione è aumentata complessivamente del 19%. I buoni risultati sono prevalentemente il frutto di un’intensa attività sui mercati tradizionali: Italia e Usa con il lancio di nuovi prodotti, importanti investimenti di mktg e un ritorno alla comunicazione pubblicitaria. Rafforzati in questo esercizio anche gli investimenti in ricerca e sviluppo e le collaborazioni con gli istituti di ricerca enologica. E’ diventato operativo nello scorso autunno il progetto Pica realizzato in collaborazione con la Fondazione “Edmund Mach” (Istituto Agrario di San Michele all’Adige) e la Fondazione Kessler – MPA Solution per l’implementazione di una viticoltura ecosostenibile e di precisione.

Questo progetto, grazie all’utilizzo di tecnologie molto avanzate, consente di raccogliere e rendere disponibili una serie di conoscenze e informazioni inerenti territorio, coltivazioni, clima etc, per facilitare il lavoro nei vigneti e assicurare i migliori risultati nel raccolto.

Sempre in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach inoltre, sta proseguendo con successo la formazione dei tecnici sulle pratiche di potatura per tutelare l’invecchiamento delle piante. Ottimi i risultati anche per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente: Cavit ha visto riconfermate le certificazioni ottenute lo scorso anno, in particolare la norma internazionale UNI EN ISO 14001:2004 per i sistemi di gestione ambientali che, complementare al Sistema Qualità della cantina, consente un “Sistema di Gestione Integrato Qualità-Ambiente”, una certificazione che garantisce il rispetto dei più elevati standard ambientali del complesso produttivo. Confermata anche l’adesione ai due standard Internazionali per le industrie alimentari BRC (British Retail Consortium) e IFS (International Food Standard).

Per quanto riguarda l’impegno ambientale infine, si evidenziano i risparmi energetici ottenuti grazie all’impianto di produzione a tecnologia fotovoltaica che produce energia elettrica da fonti rinnovabili fino a 830000 kWh.

Buona performance di Cavit anche sul piano dei riconoscimenti enologici: il Premio speciale “Vinitaly Regione”, assegnato al produttore di ogni regione italiana che raggiunge il maggior risultato in base alla somma dei punteggi totali e la medaglia d’oro, sempre di Vinitaly, per il DOC Vin Santo “Aréle” 1999, l’unica della regione Trentino-Alto Adige. A questi si aggiunge l’ormai consueta conferma dei Tre bicchieri del Gambero Rosso per Altemasi Riserva Graal 2003. A livello internazionale, tra i numerosi altri, sono arrivati alla cantina di Ravina i prestigiosi riconoscimenti di Mundus Vini, 4 ori e 3 argenti, di International Wine Challenge, 2 ori e 1 argento e i ben 8 argenti di International Wine and Spirit Competition.

 

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