Ferrari Perlé Bianco, profondità e leggerezza

Se dovessi paragonarlo a una donna, sarebbe senza alcun dubbio una trentenne. Perché il nuovo nato in Cantine Ferrari, il Perlé Bianco (oltre 8 anni di affinamento sui lieviti), ha la meravigliosa complessità del tempo – e quindi dell’esperienza – unita a una freschezza che chiama sorso dopo sorso, senza stufare mai. Esattamente come quando si ha trent’anni, si ha già vissuto un bel po’ di momenti e si inizia a vivere con quella gioventù rodata e smaliziata che a venti, invece, deve ancora iniziare a farsi le ossa. Poi potrei dirvi anche che questo metodo classico me lo immagino nelle sembianze di una ragazza mora, intraprendente, vestita con un’eleganza metropolitana, dal fare gentile e risoluto, che ama le poesie di Neruda e non quelle di Zanzotto, e che sa calibrare bene profondità e leggerezza.

La presentazione del nuovo Perlé Bianco alla stampa è stata martedì 11 ottobre, e avendo la priorità sulla notizia e sulla mia penna  il Corriere del Trentino, con cui collaboro da sempre, solo oggi finalmente posso condividere con voi l’articolo scritto per la pagine dell’Economia (lo trovate qui più sotto in formato img e ancora più sotto in formato testo).

A quello aggiungo alcuni dati della scheda del nuovo Perlé Bianco di casa Lunelli, che trovo davvero una novità interessantissima nel panorama delle bollicine metodo classico nazionali.

Forti del grande successo della linea Perlé, icona dello stile Ferrari, le Cantine Ferrari proseguono il percorso di innovazione nel solco della tradizione presentando un nuovo Trentodoc Riserva, il Ferrari Perlé Bianco. Espressione dei migliori vigneti di proprietà della famiglia Lunelli, alle pendici dei monti del Trentino, il Ferrari Perlé Bianco nasce dall’attenta selezione delle partite di Chardonnay che gli enologi della Casa ritengono più vocate al lungo affinamento. Riposa per oltre 8 anni sui lieviti, acquisendo un’affascinante profondità e un’armonica intensità. La prima annata è figlia della vendemmia 2006. Insieme al Ferrari Perlé Rosé e al Ferrari Perlé Nero, la nuova etichetta completa la gamma delle Riserve Perlé, diventando protagonista di questa trilogia, che rappresenta l’essenza stessa dell’arte Ferrari nel produrre bollicine d’eccellenza. 

linea_ferrari_perle_riserve_trentodoc

Anche l’immagine della bottiglia, curata dallo Studio Robilant Associati, si presenta raffinata nei dettagli e perfettamente coordinata a Ferrari Perlé Rosé e Perlé Nero. Ne risulta una linea completamente rinnovata, vestita di un «nuovo nero» che accomuna le tre referenze, creando una collezione iconica e preziosa. L’elemento differenziante è la capsula: tre tinte diverse, arricchite da una trama in rilievo, che si ritrovano nella cornice dell’etichetta e della collaretta, espressione della sofisticata qualità del dettaglio.

 

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[articolo uscito mercoledì 12 ottobre 2017 su il Corriere del Trentino, a mia firma]. Cantine Ferrari continuano a crescere e, la sorpresa, non solo all’estero ma anche entro i confini nazionali. Di qui a fine anno l’incremento previsto è attorno al 10% e non solo grazie all’estero ma anche grazie alle buone performance del mercato Italia, che sta dimostrando un crescente interesse soprattutto per il Ferrari Perlé, che ieri a Milano ha debuttato con una nuova etichetta: il Perlé Bianco, 100% Chardonnay da partite vocate al lungo affinamento, tutte provenienti da vigneti di proprietà della famiglia Lunelli in Trentino. La prima annata, rilasciata ieri, è figlia della vendemmia di dieci anni fa, per un vino che riposa per oltre 8 anni sui lieviti, acquisendo armonia sapidità e profondità unite a una sorprendente freschezza e facilità di beva. «Un vino che vuole essere una delle massime espressioni della viticoltura di montagna del Trentino e racconta la capacitá del Trentodoc di vincere la sfida con il tempo come pochi metodo classico italiani sanno fare», spiega Matteo Lunelli, presidente di Cantine Ferrari. L’annata delle uve di questo primo rilascio è il 2006, anno dell’Italia campione del mondo di calcio, e sicuramente campione delle bollicine metodo classico con questo nuovo Perlé Trentodoc che non ha niente da invidiare ai più blasonati Champagne. Sono 30.000 le bottiglie previste per il debutto della nuova etichetta, destinata quasi esclusivamente al mercato Italia e che già a partire dal 2017, assicura il nuovo general manager Beniamino Garofalo, «varcheranno anche i confini nazionali, aumentando anche nella produzione».

Il Perlé Bianco è la quarta etichetta della linea Perlé, che in totale conta oltre 500.000 bottiglie su una produzione di Cantine Ferrari che per il 2016 dovrebbe attestarsi attorno ai 4,8 milioni di pezzi (4,5 milioni nel 2015): il primo nato, il Perlé, agli inizi degli anni Settanta, oggi ha una produzione di circa 450.000 bottiglie, a cui si affiancano il Perlé Rosé, il Perlé Nero e ora il Perlé Bianco per altre circa 100.000 unità in totale.
Il Perlé Bianco, dodicesima etichetta di Cantine Ferrari, è riservato al canale Horeca: in enoteca il prezzo consigliato dalla cantina è attorno ai 40-50 euro, assolutamente concorrenziale per un’etichetta paragonata come qualità e glamour a Champagne del calibro del Ruinart Blanc de Blancs.
Sui mercati esteri, fanno sapere dalla famiglia Lunelli, continuano i trend positivi di Giappone, Germania e Stati Uniti, mentre l’acqua Surgiva spopola a Dubai dove Larte, il ristorante di via Manzoni a Milano di Altagamma (il club del Made in Italy di cui fa parte anche Cantine Ferrari), sbarcherà a breve.
Da sx, Alessandro Lunelli, Francesca Negri, Beniamino Garofalo. Photo Canio Romaniello/ OLYCOM
Da sx, Alessandro Lunelli, Francesca Negri, Beniamino Garofalo. Photo Canio Romaniello/ OLYCOM
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