La storia di “Dolce Firenze” ha come protagonista una donna e la sua città: tutto è nato infatti da Gabriella Lombardini, titolare insieme al marito Leandro Alessi della cantina Cennatoio ubicata a Panzano, nel Chianti Classico, conosciuta per la sua personalità eclettica e per varie idee che nel tempo si sono poi rivelate spesso antesignane.
Di ritorno da un viaggio in Austria verso la fine degli anni ’80, Gabriella riflettè sul legame praticamente simbiotico che sussisteva tra Vienna e la Sachertorte, e notò che non esisteva un alter ego dolciario di Firenze che la rappresentasse in maniera così stretta ed inequivocabile.
Da qui scaturirono una serie di riflessioni e di ricerche, a cui seguirono poi numerosi esperimenti, fino a quando non venne trovata la strada giusta, che portava a un’altra donna forte, originale e amante della cultura gastronomica: Caterina dè Medici. Una delle ricette amate da quella che poi divenne anche Regina di Francia in quanto sposa di Enrico II d’Orleans era il “Berlingozzo”, dolce di Carnevale (“Berlingaccio” è il termine utilizzato per indicare il Giovedì Grasso, e “berlingare” significava “divertirsi, spassarsela”) dalla texture morbida ed elastica diffuso già nel 1400 e presenza assidua nelle tavole dei Medici, almeno secondo quanto riportato dalle cronache del tempo, che evidenziano come allora venisse consumato come antipasto.
Tornando ai giorni nostri, la produzione della ricetta originale di Gabriella Lombardini venne affidata a uno stabilimento piemontese che per la sua produzione utilizzarono un lievito madre di 65 anni: fu così che nel 1990 nacque il “Dolce Firenze”, tuttora realizzato con la stessa ricetta che prevede ingredienti tra cui spiccano burro e pasta di arancia. Adesso “Dolce Firenze” è in vendita esclusivamente presso “Opificio Fiorentino”, locale di recente apertura ubicato a Campi Bisenzio (FI) gestito da Emiliano Alessi, figlio di Gabriella, e all’interno del quale si persegue un progetto di “vino, sapore ed arte”.
Un dolce perfetto per Natale, perfetto per Carnevale, ma anche in ogni momento dell’anno (magari non solo come dolce, ma anche abbinato a preparazioni salati, su tutte il foie gras).