Dell’importanza di avere un primo appuntamento a tavola ne ho parlato abbastanza, specie nel mio romanzo Sex and the wine. Così, quando oggi, facendo zapping, ho trovato la prima puntato di questa sorta di reality su Sky Uno, non ho potuto fare a meno di fermarmi e guardare. Dinner Date, in italiano Amore in cucina, in buona sostanza funziona così: un single, cinque menu, solo tre possibilita’ di scelta. I menu più sfiziosi verranno presentati in tre appuntamenti al buio allo scopo di trovare l’anima gemella, almeno a tavola. In questa prima puntata il sigle era una lei e a cucinare erano tre uomini. Il tutto si svolge in Inghilterra, dove il rito della cucina certo non è dei più sacri. Almeno nel nostro immaginario comune, confermato da quanto visto nel programma. Tavole apparecchiate in modo molto triste, piatti altrettanto tristi. Atmosfera decadente. Abbigliamento da primo appuntamento inguardabile,sia per lei che per i vari lui. Dei tre uomini/menu, la ragazza doveva poi scegliere il suo preferito per invitarlo fuori a cena. In un locale, anche lì, abbastanza scialbo. E la puntata finisce lì.
Insomma, se le mie dinner date fossero state tutte così, mi sarei data, probabilmente, al digiuno e all’astinenza amorosa. Per fortuna, non è mai andata così.