Dopo quasi tre anni di lavori e circa 90 milioni di euro di investimento, uno dei più rilevanti del settore nel panorama nazionale dell’ultimo decennio, il 20 settembre si è tenuta la grande inaugurazione della sede principale di Cantina di Soave, in Viale della Vittoria a Soave, alla presenza di stampa e autorità. Tra gli ospiti illustri il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, l’Assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan e il Presidente di Fedagri e dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri.
Al termine del momento istituzionale, il Presidente di Cantina di Soave Roberto Soriolo e il Direttore Generale Bruno Trentini hanno svelato la targa celebrativa che verrà apposta sulla facciata della Cantina a ricordo e testimonianza del significato e del valore di questi imponenti lavori di modernizzazione e ampliamento.
Si tratta della totale riorganizzazione del quartier generale, su una superficie di oltre 11 ettari, di cui 35 mila mq coperti, a partire dalla fase di conferimento per arrivare all’imbottigliamento, allo stoccaggio, alla logistica, agli uffici:
* magazzino automatizzato: capacità 17 mila posti pallet (8 mln di bottiglie);
* affinamento automatizzato su una superficie di 4 mila mq, che alimenta le due linee di imbottigliamento in maniera completamente automatica, in modo da avere il controllo totale su ogni operazione, con un margine d’errore che rasenta lo zero;
* due nuove linee di imbottigliamento con un potenziale di 80 mln di bottiglie l’anno. Per CDS significherà imbottigliare tra il 50 e il 60% del conferito dei soci (uva di proprietà perché la principale garanzia di qualità della Cantina è proprio quella di essere un’azienda a tutta filiera: dal grappolo alla bottiglia);
* ampliamento area di vinificazione/stoccaggio: capacità totale 1,6 mln hl, con l’automazione completa delle fasi di stabilizzazione tartarica, proteica e biologica;
* nuovo depuratore sotterraneo di tipo tradizionale (aria e fanghi attivi) con una capacità di 25 mila abitanti equivalenti;
* nuova ala uffici e rifacimento dell’ala preesistente, per un totale di circa 1200 mq.
Progetto di ampliamento: genesi e finalità
La fase “espansiva” di Cantina di Soave, durata circa un ventennio, ha visto l’azienda impegnata in un lungo processo di accorpamento di altre cantine cooperative del territorio, al fine di costituire ampie e solide basi su cui impostare le proprie strategie commerciali. In questo modo negli anni Cantina di Soave è passata da 1000 soci a circa 2300 e da 2000 ettari vitati a circa 6.500.
A questa fase, finalizzata all’ampliamento della zona di produzione, è corrisposta un’ottima capacità da parte dell’azienda vitivinicola soavese di affermarsi su tutti i canali di vendita, da quello moderno, dove evidentemente si raggiungono i volumi più significativi, fino ad arrivare alla mescita qualificata. Con i propri vini di alta gamma infatti Cantina di Soave si è inserita all’interno dei canali di vendita più prestigiosi, dalle enoteche ai ristoranti più rinomati. La grande base produttiva di cui dispone ora consente all’azienda di selezionare e di differenziare, mantenendosi fedele ai propri standard di qualità. Non a caso i top brand di Cantina di Soave sono presenti nei mercati di tutto il mondo (in più di 60 Paesi) e ricevono ogni anno prestigiosi riconoscimenti all’interno dei più importanti concorsi vinicoli internazionali.
L’ampliamento della base produttiva ha portato a un’inevitabile inadeguatezza nella fase industriale successiva, ovvero l’imbottigliamento. L’impianto principale, sito in Viale della Vittoria a Soave, consentiva la realizzazione di circa 30 milioni di bottiglie l’anno, vale a dire il 20% del vino totale prodotto. Questo limite del sistema ha portato Cantina di Soave a concepire l’ambizioso progetto di ampliamento. Il fine è quello di portare avanti lo sviluppo commerciale, con particolare attenzione al mercato estero. Si tratta di un sistema completo, composto da due linee di imbottigliamento realizzate dall’azienda Bertolaso, che assicurerà la gestione di 28 mila bottiglie all’ora di vino fermo, frizzante e spumante. L’impianto è caratterizzato da un elevato grado di automazione, che permette più efficienza nei cambi formato e una maggiore qualità nel packaging. Una volta impostato tutto, ogni macchina che compone l’impianto si auto-setta da sola: lo scopo dell’automazione è quello di ridurre il margine di errore.
Uno sviluppo sostenibile
È doveroso considerare come questo ambizioso progetto sia tutt’altro che fine a se stesso, ma abbracci tutto il territorio circostante con molte ricadute positive sulla comunità. Sono infatti importanti anche gli investimenti in opere pubbliche, oltre 7 milioni di euro, che riguardano principalmente la viabilità e il verde.
L’ampliamento della sede principale prevede non solo un rinnovamento della struttura, ma anche un totale riassetto dei flussi generati dalla stessa attività produttiva. Fino ad ora l’accesso avveniva unicamente attraverso l’ingresso di Viale della Vittoria che rappresenta il principale ingresso al centro urbano, con inevitabili ripercussioni sulla congestione delle vie di comunicazione. Cantina di Soave ha fortemente voluto alleggerire l’accesso al paese, dirottando il traffico dei mezzi pesanti sulla nuova circonvallazione SP37 Strada dei Ciliegi, contribuendo così a migliorare la qualità della vita di chi vive e frequenta abitualmente questa zona. L’intento è quello di modificare positivamente la percezione del paesaggio all’interno del paese, significative in tal senso sono anche le opere che riguardano il verde pubblico. La collocazione delle aree verdi e degli annessi parcheggi è stata infatti studiata al fine di riqualificare tutto il fronte est della Cantina, migliorando così l’impatto visivo di chi accede al centro urbano.
Sono state create inoltre delle superfici verdi all’interno del perimetro della sede di Viale della Vittoria, le quali hanno il compito di influire positivamente sulla qualità dell’aria e dell’ambiente, riducendo la riverberazione dei raggi solari e intervenendo sul microclima.
L’attenzione per l’ambiente
Significativi gli accorgimenti per il risparmio energetico: l’edificio che ospita gli uffici, infatti, è stato dotato di un cappotto esterno e di particolari infissi che garantiscono una migliore prestazione energetica. Anche tutti gli altri stabili sono stati interessati da interventi finalizzati al risparmio energetico.
La copertura è completamente coibentata e, su parte di questa, sono stati apposti 437 pannelli fotovoltaici, pari ad una superficie di 717 mq, i quali garantiscono la produzione di energia rinnovabile utile al funzionamento del magazzino meccanizzato.
Inoltre è stato studiato un nuovo sistema per la gestione delle acque meteoriche. Le acque dei tetti vengono convogliate in apposite “vasche di calma” e poi rilasciate nel sottosuolo attraverso delle trincee drenanti. Ciò fa sì che l’acqua piovana pulita venga introdotta nel terreno, e quindi nelle falde acquifere, e non venga dispersa nella fognatura. Lo stesso accade per le acque del piazzale-parcheggio, le quali confluiscono nelle medesime trincee dopo essere state decontaminate da opportuni disoleatori, i quali hanno il compito di rimuovere eventuali residui di idrocarburi e altre sostanze che potrebbero inficiare la qualità dell’acqua.
«Quella di Cantina di Soave è un’evoluzione instancabile e continua – spiega il Direttore Generale Bruno Trentini – sempre nel pieno rispetto delle proprie origini, della grande tradizione di cui è orgogliosa erede, oltre che dell’ambiente, che è il bene più prezioso. L’innovazione è essenziale proprio per portare avanti quei valori che da sempre sono l’anima della storica casa vitivinicola: la valorizzazione delle denominazioni del territorio e il rafforzamento dei brand aziendali. È proprio questa evoluzione che ha permesso alla Cantina di ottenere il prestigioso titolo Italian wine producer of the year, dall’IWSC – International Wine & Spirits Competition, storico e autorevole concorso enologico internazionale. Ed ora abbiamo completato anche questa grande opera che definirei un ambizioso obiettivo raggiunto, che ci permette di consolidare il nostro status di azienda a tutta filiera “dal grappolo alla bottiglia” e di continuare ad essere un solido punto di riferimento per i nostri viticoltori».