Un evento davvero curioso e interessante, che vi segnalo riportando qui sotto l’articolo dell’amico Maurizio Ferrari apparto sull’Eco di Bergamo. La manifestazione si chiama Gourmarte, il cui nome ammicca all’arte e ai gourmet, ma soprattutto ai gourmet e a Marte (nel logo è raffigurato il pianeta, come vedete qui sopra), quindi a un pianeta di golosi che con Marte di mezzo vengono quasi allusi a marziani… Certo, se avesse ragione John Gray, autore de “Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere”, il titolo di questa manifestazione allora sarebbe un po’ discriminante per le foodies femmine Ma noi GeisheGourmet ci andremo comunque
Per Bergamo rappresenta la vera novità del palinsesto fieristico 2012, ma è soprattutto un modo sperimentale per avvicinare i consumatori alle ec- cellenze enogastronomiche del- la Lombardia.
Da sabato a lunedì «atterra» in Fiera «Pianeta Gourmarte», kermesse fortemente voluta da Promoberg per esaltare le qualità agroalimentari di una re- gione che punta anche sul cibo per stanare la crisi (sullo sfondo c’è
sempre il grande appuntamento di Expo 2015), far conoscere da vicino i protagonisti della filiera e soprattutto, in ossequio a una vera «democrazia del piatto», permettere a tutti di assaggiare a prezzi modici le ricette più esclusive dei suoi chef più blasonati, 18 in tutto, più grandi pasticcieri. Due quindi i filoni su cui si regge questa nuova rassegna enogastronomica: da un lato la ricca parata di cuochi stellati lombardi che cucineranno per i visitatori: da Carlo Cracco (che ha ospitato la presentazione di ieri) ad Enri- co e Roberto Cerea, da Gualtiero Marchesi a Ezio Santin, fino al ritorno del clusonese Umberto Bombana, che con il suo ristorante «Otto e mezzo» di Hong Kong è l’unico chef italiano ad aver strappato le 3 stelle Michelin fuori dal Belpaese: tutti cucineranno «in diretta» (le cucine a vista sveleranno ogni segreto ai visitatori) un piatto simbolo, sorta di marchio di fabbrica che li ha resi celebri a livello internazionale.
Ma la vera novità che rende questa kermesse diversa da tutte le altre è la scelta, al limite dello spietato, di un solo interprete d’eccellenza per ogni diversa tipologia di «prodotto top» regionale. Compito improbo e impopolare quello di individuare i numeri uno del taleggio, piuttosto che i leader del salame o dell’olio extravergine o ancora il superpanettone (per questo è stata scelta una giuria esterna), ma che diventa un’autentica «bussola del palato» per il consumatore, che potrà confrontarsi con gli addetti ai lavori e acquistare i prodotti dopo averli attentamente degustati.
«È una formula diversa rispetto alle altre rassegne – spiega il presidente di Ente Fiera Promoberg Ivan Rodeschini – che premia il valore di tutti gli attori della filiera e l’abilità dei cuochi a lavorare materie prime di altissima qualità». «Ci auguriamo che il pubblico apprezzi la nostra scelta – spiega l’ideatore della kermesse, Elio Ghisalberti – perché sarà lui il vero protagonista: potrà conoscere chi produce al meglio, sperimentare, degustare i piatti dei grandi chef, divertendosi a confrontare le ricette o i migliori prodotti, sempre in un’ottica di qualità». E il direttore di Promoberg Luigi Trigona insiste sull’aspetto educativo della manifestazione: «È un vero educational tour per dare la possibilità al grande pubblico di gustare prodotti e piatti divenuti veri e propri patrimoni dell’arte e dell’innovazione enogastronomica italiana nel mondo».
Tre giorni per visitare «Pianeta GourMarte» in Fiera: dalle 10 alle 22 di sabato e dalle 10 alle 20 di domenica e lunedì, mentre gli orari dei ristoranti vanno dalle 12,30 alle 15,30 e dalle 19 alle 21,30 di sabato e dalle 12,30 alle 16 domenica e lunedì. Articolato il capitolo prezzi: con 18 euro degustazione di un centinaio di prodotti; con 30 euro possibilità di cena dei «Cuochi perBene» il 30 novembre sempre in fiera): il ricavato andrà a sostegno del progetto che la Sacra Famiglia di Martinengo sta realizzando nella missione di Mongue in Mozambico.
Lunedì mattina invece, omaggio all’indimenticabile Luigi Veronelli, con la quarta edizione del premio a lui dedicato e il libro scritto da Gian Arturo Rota e Nichi Stefi.