Bergamo | 1-3 dicembre 2012 | Gourmarte: solo i prodotti con l’X-Factor

Un evento davvero curioso e interessante, che vi segnalo riportando qui sotto l’articolo dell’amico Maurizio Ferrari apparto sull’Eco di Bergamo.  La manifestazione si chiama Gourmarte, il cui nome ammicca all’arte  e ai gourmet, ma soprattutto ai gourmet e a Marte (nel logo è raffigurato il pianeta, come vedete qui sopra), quindi a un pianeta di golosi che con Marte di mezzo vengono quasi allusi a marziani… Certo, se avesse ragione John Gray, autore de “Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere”, il titolo di questa manifestazione allora sarebbe un po’ discriminante per le foodies femmine 😉 Ma noi GeisheGourmet ci andremo comunque 🙂

Per Bergamo rappresenta la vera novità del palinsesto fieristico 2012, ma è soprattutto un modo sperimentale per avvicinare i consumatori alle ec- cellenze enogastronomiche del- la Lombardia.

Da sabato a lunedì «atterra» in Fiera «Pianeta Gourmarte», kermesse fortemente voluta da Promoberg per esaltare le qualità agroalimentari di una re- gione che punta anche sul cibo per stanare la crisi (sullo sfondo c’è
sempre il grande appuntamento di Expo 2015), far conoscere da vicino i protagonisti della filiera e soprattutto, in ossequio a una vera «democrazia del piatto», permettere a tutti di assaggiare a prezzi modici le ricette più esclusive dei suoi chef più blasonati, 18 in tutto, più grandi pasticcieri. Due quindi i filoni su cui si regge questa nuova rassegna enogastronomica: da un lato la ricca parata di cuochi stellati lombardi che cucineranno per i visitatori: da Carlo Cracco (che ha ospitato la presentazione di ieri) ad Enri- co e Roberto Cerea, da Gualtiero Marchesi a Ezio Santin, fino al ritorno del clusonese Umberto Bombana, che con il suo ristorante «Otto e mezzo» di Hong Kong è l’unico chef italiano ad aver strappato le 3 stelle Michelin fuori dal Belpaese: tutti cucineranno «in diretta» (le cucine a vista sveleranno ogni segreto ai visitatori) un piatto simbolo, sorta di marchio di fabbrica che li ha resi celebri a livello internazionale.

Ma la vera novità che rende questa kermesse diversa da tutte le altre è la scelta, al limite dello spietato, di un solo interprete d’eccellenza per ogni diversa tipologia di «prodotto top» regionale. Compito improbo e impopolare quello di individuare i numeri uno del taleggio, piuttosto che i leader del salame o dell’olio extravergine o ancora il superpanettone (per questo è stata scelta una giuria esterna), ma che diventa un’autentica «bussola del palato» per il consumatore, che potrà confrontarsi con gli addetti ai lavori e acquistare i prodotti dopo averli attentamente degustati.

«È una formula diversa rispetto alle altre rassegne – spiega il presidente di Ente Fiera Promoberg Ivan Rodeschini – che premia il valore di tutti gli attori della filiera e l’abilità dei cuochi a lavorare materie prime di altissima qualità». «Ci auguriamo che il pubblico apprezzi la nostra scelta – spiega l’ideatore della kermesse, Elio Ghisalberti – perché sarà lui il vero protagonista: potrà conoscere chi produce al meglio, sperimentare, degustare i piatti dei grandi chef, divertendosi a confrontare le ricette o i migliori prodotti, sempre in un’ottica di qualità». E il direttore di Promoberg Luigi Trigona insiste sull’aspetto educativo della manifestazione: «È un vero educational tour per dare la possibilità al grande pubblico di gustare prodotti e piatti divenuti veri e propri patrimoni dell’arte e dell’innovazione enogastronomica italiana nel mondo».

Tre giorni per visitare «Pianeta GourMarte» in Fiera: dalle 10 alle 22 di sabato e dalle 10 alle 20 di domenica e lunedì, mentre gli orari dei ristoranti vanno dalle 12,30 alle 15,30 e dalle 19 alle 21,30 di sabato e dalle 12,30 alle 16 domenica e lunedì. Articolato il capitolo prezzi: con 18 euro degustazione di un centinaio di prodotti; con 30 euro possibilità di cena dei «Cuochi perBene» il 30 novembre sempre in fiera): il ricavato andrà a sostegno del progetto che la Sacra Famiglia di Martinengo sta realizzando nella missione di Mongue in Mozambico.

Lunedì mattina invece, omaggio all’indimenticabile Luigi Veronelli, con la quarta edizione del premio a lui dedicato e il libro scritto da Gian Arturo Rota e Nichi Stefi.  

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