7 regole per il vino rosé

Estate, tempo di rosé. E’ infatti questo il periodo dell’anno in cui il consumo di questa tipololgia di vino si amplifica, anche se i veri rosé lover amano averlo nel calice tutto l’anno.

Il complesso e ricercato mondo dei rosé, la cui patria putativa è stata per molti anni la Francia, da alcuni anni ha finalmente a cogliere la propria rivincita anche sul territorio italiano. Riscoperto da enogastronomi e grandi chef per la versatilità che consente la creazione di abbinamenti bilanciati e accattivanti, il vino rosato riscuote un crescente interesse anche presso i consumatori per i quali il rosé toglie dall’insicurezza della scelta perché spesso piace sia agli amanti dei rossi sia dei bianchi, come dichiara anche il 38% dei soci vente-privee a cui è stato chiesto come affronta questo annoso dilemma. Un’indagine condotta da Episteme per Pasqua Vigneti e Cantine ha esplorato alcune tendenze che stanno prendendo forza sui mercati, tra cui lo stile di consumo del rosé: è stato stimato che il 10% del vino consumato a livello mondiale è pink mode.

Ma in quanti possono affermare di sapere come gustare correttamente un buon bicchiere di vino rosé? Sicuro di sé, infatti, sembra essere solo il 17% dei clienti del sito.

3 UTILI CONSIGLI PER RICONOSCERE UN BUON ROSÉ
Sinonimo di allegria e condivisione, il vino è anche una cosa seria da gestire e un passo falso potrebbe comprometterne le qualità. Ecco 3 utili consigli da tenere a mente quando si sceglie una bottiglia di rosé:
1. Attenzione al colore: il rosé non è per forza rosa
Contrariamente ad altre tipologie di vino, il colore dei rosé non indica il tempo di maturazione, ma la tecnica con cui è stato vinificato, le uve utilizzate e la zona di provenienza. Definire una scala di colori per il rosé è piuttosto difficile, ma è possibile affermare che deve essere compresa tra il rosa tenue e il rosso chiaro con una vasta gamma di nuance intermedie. Tuttavia, le sfumature e i colori decisi aranciati, gialli e marroni indicano un’ossidazione del vino o un’eccessiva maturazione e non dovrebbero essere mai presenti. La qualità è, infatti, associata ad un colore rosa, deciso e senza cedimenti o sfumature evidenti.
2. Le differenze al naso sono importanti
Caratteristica principale di ogni rosé è l’aromaticità che ricorda in particolare fiori e frutta, ma a seconda delle qualità dell’uva utilizzata può espandersi anche a note vegetali o speziate, quest’ultimo sentore nella rara ipotesi che il produttore decida di affinare il vino in botte.
3. La vera prova del nove rimane il palato
Al palato i rosé dovranno mantenere la freschezza floreale e fruttata percepita al naso con una lieve sensazione tannica che contribuisce a conferire struttura al vino, senza mai essere eccessiva in quanto lo renderebbe pesante e meno gradevole.

4 DONT’S PER DEGUSTARE UN CALICE DI ROSÉ DA VERI INTENDITORI
Dopo aver imparato a conoscere il vino rosé e ad assaporarlo, è giusto tenere a mente anche alcuni errori da evitare, per godere al meglio delle sue caratteristiche.
1. Non si beve ghiacciato, ma fresco
Mettere dei cubetti di ghiaccio nel calice di vino non è mai una mossa a cui ricorrere per dissetarsi e rinfrescarsi perché si corre il rischio di annacquarlo, compromettendo le sue qualità organolettiche. Meglio sempre rispettare le temperature di servizio indicate nella retro-etichetta usando una glacette o un portabottiglie refrigerato. Il rosé va servito attorno ai 10°-12° C per esprimere al meglio tutti gli aromi e conferire sensazioni morbide e rotonde al palato.
2. Non è adatto all’affinamento in bottiglia
Il rosé è un vino fresco, pronto per la primavera successiva alla vendemmia e proprio per le sue caratteristiche distintive perde facilmente acidità, non prestandosi all’invecchiamento. Meglio, quindi, consumarlo entro 1-2 anni dalla vendemmia per apprezzarne a pieno la freschezza aromatica e gustativa.
3. Non è un vino stagionale
In Italia si è diffusa la credenza che il rosé sia per lo più un vino estivo, mentre in Francia è addirittura il vino emblema delle feste di Natale. Partendo dal presupposto che non è comunque corretto confinare una tipologia così ampia ad un’unica stagione, si tratta di una bevanda estremamente versatile, che nulla ha da invidiare ai grandi vini rossi o bianchi, con un’identità e dignità proprie. Oggi si trova sulle liste dei vini tutto l’anno e grazie all’online è possibile acquistarlo con un semplice click in ogni momento. A conferma di questo, gli acquisti online di vino su vente-privee continuano a registrare un trend positivo, in Italia e in tutta Europa.
4. Non si abbina solo ad alcuni cibi
Essendo molto versatile va benissimo a tutto pasto, è perfetto per gli abbinamenti più disparati e anche per completare freschi e profumati long drink, sorprendendo gli amici con nuovi gusti. Il rosé prende infatti le caratteristiche migliori dei vini bianchi e di quelli rossi, ereditando dai primi la freschezza e l’immediatezza e dai secondi la maggior struttura e complessità. Inoltre, per chi preoccupato delle calorie non vuole bere vino rosso, ma non ama i bianchi, è la soluzione migliore: ha meno calorie di un rosso, ma lo ricorderà, in parte, al naso e al palato.

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