Vini bio buoni. Yes, we can!

Cattivi. È questa l’idea che in molti hanno dei vini bio e biodinamici. Vini incompleti, a cui manca sempre qualcosa. Se un tempo forse tutto questo era spesso vero, oggi non è più così. E ve lo dice una a cui non importa nulla che il vino sia bio o no, io voglio che sia buono, per cui non ammetto compromessi. E al Bio&dynamica del Merano Wine Festival ho avuto la conferma: fare vini biodinamici straordinari, al pari della produzione tradizionale, si può.

Prima di vedere la mia top selection di vini biodinamici, vediamo qualche numero. In italia ci sono 952 ettari di vigneti biodinamici per un totale di 107 aziende agricole. Nel 2015 arriveranno a quota 130 per un totale di 500 ettari. Le regioni più biodinamiche a livello di numero di cantine sono:
1. Trentino
2. Toscana
3. Abruzzo
A livello di ettari invece la classifica cambia leggermente:
1. Toscana 259
2. Abruzzo 152
3. Trentino aa 104

Demeter è l’unica società italiana che certifica il biodinamico, nasce in Germania negli anni Trenta e arriva in Italia nel 1986, la sede è a Parma. Giovanni Legittimo, tecnico di Demeter, racconta: «Il trend del biodinamico è molto in crescita.
In tutto in Italia Demeter ha certificato 400 aziende di food e wine che corrispondono allo 0,5% di tutta la produzione agricola nazionale».

Quanto tempo serve a un’azienda per diventare biodinamico?
Se l’azienda è già biologica certificata da oltre tre anni può avere il marchio Demeter per il biodinamico dopo 12 mesi. Se parto da zero, 2 anni se produco grano, 3 se produco uva.

Dopo questi numeri, ecco i migliori assaggi biodinamici (a mio gusto) che ho fatto al MWF2014.

IL PETRUCCI, Podere Forte
100% Sangiovese Orcia Doc

Spezie, cioccolato, sigaro, uva passa, frutta matura. Basta mettere il naso dentro questo vino per sentirsi girare la testa. Questo è un nettare inebriante, sexy, completamente avvolgente, come una passeggiata di notte tra le lucciole e un bacio al chiaro di luna che non ti aspetti.
Preparatevi al colpo di fulmine.
Un innamoramento un po’ costoso, 90 euro a bottiglia, ma spesi davvero un gran bene. È una follia di cui non vi pentirete. Fatela.

OSATO, La Salceta
Merlot Cabernet Franc Sangiovese Valdarno di sopra Doc

Rosato di grande carattere che non fa rimpiangere gli spagnoli carichi di colore e aromi. Al gusto sa di lampone, foglia di pomodoro, fiori e ha una leggerissima nota tannica che lo rende piacevole anche a chi non ama molto sentire il tannino.
Costa 12 euro, ben spesi.

TEODORA, Tenuta Terre Nobili
Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio Calabria Igp

La bottiglia è dedicata all’imperatrice bizantina Teodora, moglie di Giustiniano I, che visse a cavallo del V e VI secolo d.C. La dedica è motivata dal fatto che Teodora possedeva una forte personalità tanto da conquistare l’imperatore da semplice ballerina orfana di famiglia, e a portarla a regnare insieme col marito, col quale gestiva il potere.
Il vino è sanguigno, polposo, sensualmente persistente. Sa di spezie e di frutti rossi, costa circa 30 euro.

AMARONE, Corte Sant Alda
Corvina (30%), Corvina Grossa (50%) e Rondinella (20%)

E’ il primo Amarone biodinamico d’Italia. E’ un vino fresco, snello, rosso rubino con note di frutta matura, pepe nero e cioccolato, i tannini sono morbidi.

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