Guida “Identità golose 2015”: riflettori puntati sulle Giovani Stelle

MILANO, 10 novembre – E’ stata presentata oggi la guida Identità golose curata dal giornalista Paolo Marchi, giunta con l’edizione 2015 all’ottava uscita. Due conferme rispetto all’anno scorso: l’editore (Mondadori Electa) e la guest star, nella persona di Oscar Prezzemolo Farinetti, stavolta ospite al quadrato: l’evento si è tenuto all’Eataly Smeraldo – casa sua, insomma.

Aumentano le schede dei ristoranti – ora poco meno di 700 con nuovi ingressi dalla Russia, dall’Argentina e dal Canada – in una pubblicazione che non dà voti e vuole caratterizzarsi come la guida che leggono gli chef: soprattutto quelli giovani, cui da sempre è dedicata grande attenzione. Nelle pagine di Identità golose, infatti, è dato particolare risalto ai professionisti della ristorazione che non hanno ancora compiuto trenta e quarant’anni.

A loro sono dedicati i premi alle Giovani Stelle, elencati di seguito:

– premio Giovane famiglia a Elia e Matteo Rizzo, Il Desco, Verona;

– premio Birra in Cucina a Fabrizio Ferrari, Al Porticciolo 84, Lecco;

 premio Sorpresa dell’anno Gianluca Gorini, Le Giare, Montiano (FC);

– premio per la migliore carta dei vini e distillati a Walter Meccia, Edoardo Boncinelli e Gabriele Fedeli, Il Palagio del Four Seasons, Firenze;

– miglior sommelier Elisa Bellavia, Cinzia – da Christian e Manuel, Vercelli;

– miglior maître Manuel Miliccia, Piazza Duomo, Alba (CN);

– miglior chef pasticciere Luca De Santi, Al Mercato Ratanà, Milano;

– miglior sous-chef Simone NebbiaS’Apposentu di Casa Puddu, Siddi (VS);

– migliore chef donna Marianna VitaleSUD Ristorante, Quarto (NA);

– miglior chef straniero David ToutainDavid Toutain, Parigi;

– migliore chef Luca Fantin, Bulgari Ginza Tower, Tokyo.

Miglior giornalista è Laura Lazzaroni de L’Uomo Vogue; il ristorante Guido da Costigliole a Santo Stefano Belbo (CN) s’aggiudica il nuovo premio per il miglior cestino del pane.

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Commenti

  1. Ma sarà vero, Prof, che è la guida che leggono gli chef???

    • Luca Amodeo
    • 10 Novembre 2014

    Mah, cara la mia Geisha…
    Di sicuro c’è che – dispersi nel centinaio di coautori – ci sono anche i nomi di alcuni chef e titolari di ristoranti. Spero non sia soltanto per confermare l’adagio che in Italia scrivono tutti ma, ahimè, non legge nessuno.

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