Rientrata da una decina di giorni in giro qua e là, inizio a postarvi quanto comunicato dal Consorzio Vini del Trentino in merito alla vendemmia 2010. Quello che mi ha sempre colpito, e che potrete vedere nel documento completo in versione pdf (in allegato a qs post), è come dal 1990 a oggi si sia completamente capovolta la produzione: da rosso a bianco in vent’anni significa viti giovani. Scienza e Cipresso mi hanno sempre detto che le vigne vecchie sono quelle che fanno il vino migliore… Ma vediamo i dati.
Il Consorzio Vini del Trentino, presieduto dall’avv. Elvio Fronza, ha raccolto dai suoi soci, che rappresentano quasi tutta la produzione viticola del Trentino, i dati sulle quantità di uve raccolte e per varietà nella vendemmia appena conclusa.
Una vendemmia iniziata alla fine del mese di agosto con lo Chardonnay utilizzato per realizzare il TRENTO DOC, una vendemmia iniziata con una settimana di ritardo rispetto a quella del 2009.
Grappoli belli e sani di ottima qualità come lo sono state tutte le uve a bacca bianca raccolte.
Qualche problema in qualche zona c’è stato nella raccolta delle uve rosse a causa della pioggia, ma nel complesso la qualità è stata buona.
La vendemmia non si improvvisa ed è grazie all’ottimo lavoro dei viticoltori in campagna che si ottengono questi risultati. Spetta ora agli enologi valorizzare il frutto realizzando ottimi vini.
La raccolta totale delle uve su circa 10.000 ettari di superficie vitata, è stata pari a 1.250.124 quintali, di cui 885.047 bianche e 365.077 nere.
Comparando questo dato con quello della vendemmia precedente si registra un lieve calo del -4.4%.
La flessione è più accentuata a carico delle uve nere (- 9,5%) e più contenuta per le varietà bianche (- 2,2%).
Ciò ha comportato una ulteriore evoluzione nel rapporto fra uve bianche e nere che risulta il seguente: 70,8% uve bianche, 29,2% uve nere.
La parte più cospicua della produzione di uva del Trentino è rappresentata dallo Chardonnay e dal Pinot grigio che superano da sole il 55% della produzione totale. Il Müller Thurgau è pari all’8,86%.
Il vitigno rosso che ha dato più produzione è stato il Teroldego 8% seguito dal Merlot 7% della produzione totale.
I vitigni cosiddetti autoctoni, tralasciando il Müller Thurgau e il Teroldego già citati, complessivamente raggiungono il 10% circa della produzione totale.
Da questi dati e dalle tabelle che nell’ultimo lustro danno un profilo evolutivo del vigneto Trentino si evince ancora una volta che il nostro territorio è vocato soprattutto per i vitigni a bacca bianca.
Come noto il settore sta vivendo un momento non facile, ma sicuramente tra le azioni da perseguire con forza per assicurare una dignitosa remunerazione al lavoro dei viti- vinicoltori c’è quella di far conoscere e valorizzare in modo più appropriato i nostri vini di territorio, sia i cosiddetti autoctoni, sia quelli che rappresentano la fetta di produzione maggiore del nostro vigneto.
Carissima G&G Lei in questo suo articolo sostiene che:”Qualche problema in qualche zona c’è stato nella raccolta delle uve rosse a causa della pioggia, ma nel complesso la qualità è stata buona.” Io aggiungerei che c’è stata anche quest’anno una leggerezza da parte dei tecnici CAT nello sconsigliare l’antibotritico all’invaiatura nel caso i vigneti siano equilibrati.
Nel nostro Trentino non ci si può permettere questo lusso, oltre tutto spacciato come risparmio.
Si può risparmiare sullo sfalcio dell’erba per esempio ma non con l’antibotritico in invaiatura ed è qui che per esempio per me il servizio tecnico CAT è carente…e avrebbe bisogno di una taratura… ma è inutile… di migliorare i servizi non interessa proprio a nessuno…
Poi volevo chiedere a chi è più esperto di me: quanto sono attendibili e paragonabili alle nostre cantine i prezzi medi all’origine diffusi dai bollettini settimanali ISMEA?
Infine una domanda sul “piano IASMA” : ma che fine ha fatto ?
E’ abortito definitivamente?
O sarà veramente in fase di manipolazione da parte di qualche potere forte?
Saluti e grazie dello spazio.
Caro Giuseppe, quanto commenti è il comunicato del Consorzio Vini e quindi quello che leggi in corsivo sono le loro dichiarazioni. Che tu giustamente “correggi”. Quanto al piano Iasma, non è abortito, siamo tutti in attesa di venirne a conoscenza e, come segnali tu, l’attesa si prolunga perchè già avremmo dovuto sapere qualcosa…