Difficile capire cosa succederà al mondo del vino trentino anche se c’è chi azzarda scenari in cui Cavit e Mezzacorona potrebbero fondersi in un’unica realtà spa, facendo così morire o quasi, i cento anni di storia della cooperazione trentina…
L’unico mio pensiero è che certo non ci stiamo facendo una bella figura e fuori dai confini regionali sono già in molti a sfregarsi le mani.
Gli ultimi aggiornamenti su La Vis & co nel mio pezzo di oggi sul Corriere del Trentino.
Scioperi, promettono i sindacati. Un tavolo di confronto tra Federazione delle cooperative del Trentino, sindacati e cantina La Vis, entro il 21 luglio, replica l’assessore al commercio, turismo ed agricoltura Tiziano Mellarini, per cercare di arginare queste “minacce” avanzate ieri da Stefano Montani di Flai Cgil del Trentino (in rappresentanza anche di Franco Zancanella di Fai Cisl), durante l’incontro a cui doveva partecipare anche il colosso lavisiano, risultato invece assente. «L’appuntamento di ieri è stato rimandato più volte – spiega Montani – per poi ritrovarci a parlare da soli con l’assessore, mentre lo scopo era quello di chiarire con l’azienda le sue posizioni ed il futuro dei lavoratori». Intanto il tempo passa. Il 21 luglio è fissata l’assemblea dei soci di La Vis ed entro quella data, ieri, Mellarini ha garantito ai sindacalisti che personalmente si impegnerà per fissare un tavolo di discussione tra Fedcoop, colosso lavisiano e rappresentanti dei lavoratori: un’ultima opportunità di dialogo “sereno”, perché già l’armata dei sessanta dipendenti di Casa Girelli si sta preparando per dichiarare guerra. «Se entro il 21 luglio non viene fatta chiarezza sulle intenzioni dell’azienda – spiega infatti Montani – o con il tavolo proposto da Mellarini o con un incontro che abbiamo già richiesto per via di lettera raccomandata sia a Vittorio Brugnara che a Diego Schelfi, presidente di Fedcoop, inizieremo a scioperare. Dalla Cooperazione e dal nuovo presidente di La Vis vogliamo impegni certi a tutela dell’occupazione. I lavoratori sono stanchi di farsi prendere in giro, vogliono sapere di che morte stanno andando a morire». L’unica cosa certa è che l’assessore sa bene di avere tra le mani una patata più che bollente: «Mellarini si attende un riordino e quindi esuberi, anche se di contropiani di La Vis in Provincia non se ne è ancora vista l’ombra», assicura il sindacalista. Anche in assenza di progetti messi nero su bianco, il futuro di La Vis, secondo sindacati e dipendenti, pare delineato: La Vis manterrà solo la proprietà di Cesarini Sforza e venderà le tenute toscane (e rumors indicano non solo Gruppo Italiano Vini come possibile acquirente, ma anche il consulente incaricato del riassetto vinicolo trentino, Emilio Pedron, che sembrerebbe interessato a Villa Cafaggio, a Panzano nel Chianti). Casa Girelli? Difficile a dirsi, ma una delle ipotesi che circolano nella sede di Viale Verona è che, oltre a vendere l’area, si pensi di ripartire le commesse in scadenza tra Cavit e Mezzacorona, quest’ultima appena dotatasi di nuova linea di imbottigliamento da 18mila pezzi all’ora, che va fatta girare a pieno regime. In questo modo, dicono, il destino di Casa Girelli sarebbe una lenta, ma inevitabile morte, che già i numeri potrebbero lasciare presagire: nel 2007 erano 30 i milioni di bottiglie vendute, nel 2008 27 milioni, 24 milioni l’anno scorso, mentre il 2010 chiuderà, con ogni probabilità, a quota 20 milioni di pezzi, ovvero il 30% in meno in appena tre anni. Infine, in un mondo del vino trentino blindato sull’affaire La Vis, i pronostici – anonimi ma corali – degli esperti, danno 10 a 1 le imminenti dimissioni anche del direttore di La Vis, Fausto Peratoner, che seguirebbero a ruota quelle del presidente Roberto Giacomoni.
Eccoci qua alla resa finale: come andrà a finire? lo vedremo presto…ma cmq vada chi pagherà le conseguenze non saranno gli amministratori -lautamente pagati ma che hanno affondato in soli 3 anni (!) un’azienda solida come era (sigh!) Casa Girelli-, nè i sindaci e/o revisori dei conti -che hanno permesso, con il loro mancato controllo, l’esplosione di questa valanga di debiti, nè tantameno i soci.
Saranno solo i dipendenti di Casa Girelli, un’azienda privata che non ha mai benificiato di nessun copioso finanziamento pubblico (x rendersene conto è sufficiente fare un giro in ditta…) a differenza di altre realtà vinicole trentine (NESSUNA esclusa!).
Che cosa dovrebbe fare il povero Dipendente Girelli?
Aspettare silenziosamente che l’ormai poco ossigeno finisca e nessuno ci rimetta la faccia? O cercare di battersi x avere delle risposte (x la cronaca le nostre 10 domande no ne hanno mai avuta una…)?
A presto
DIAMO I NUMERI
Dalla relazione sulla gestione del bilancio di CASA GIRELLI al 30/06/2009
” l esercizio chiuso al 30 giugno 2009 riporta un risultato negativo pari ad Euro 1.681.681.”
nella parte del bilancio riguardanti i debiti verso banche,fornitori,aziende controllate o non controllate,ecc leggiamo :
“I debiti sono iscritti nelle passivita’per complessivi Euro 37.325.482. (nell esercizio precedente 2008 euro 34.015.335-
totale variazione 3.310.487”
Nella nota integrativa al bilancio,leggiamo inoltre:
“Compensi agli organi sociali
Vengono di seguito riportate le informazioni concernentigli amministratoried i sindaci ai sensi dell art.2427,punto 16 del Codice Civile:
Amministratori 690.000 euro
Collegio Sindacale 21.711 euro”
Utile saperli, visto che non sono mai stati resi pubblici… mi piacerebbe paragonarli con quelli degli anni precedenti… e sapere il bilancio 30.6.2010…
Ah, inoltre, questi debiti a cosa si riferiscono? attendo tue, visto che oggi, 22, c’è l’assemblea La Vis…
Sono dati pubblici,il bilancio e’ disponibile presso la camera di commercio.
x dipendente amareggiato:
….Saranno solo i dipendenti di Casa Girelli tu dici a pagare le conseguenze, ma ai viticoltori hai mai pensato?
Lo sai che è grazie a loro che ricevi il tuo stipendio?
Al contadino vanno i soldi che rimangono dopo aver pagato tutto, ripeto tutto!!!
Mi dispiace che ci sia sempre questa dimenticanza.
Grazie dello spazio.
Giulietta
… se ti dicessi che bisogna fare un sit in in camera di commercio per averli???
x giulietta:
la maggioranza dei viticoltori di cui parli sono soci che fino al 2009 hanno beneficiato del boom del comparto vinicolo e dell’esagerato prezzo con cui gli veniva pagata l’uva; i dipendenti e la Girelli stessa invece non hanno goduto ne di questo boom e tantomeno dei numerosi contributi su cui le sociali hanno costruito in questi anni i loro castelli di carta.
Il mio non è un atto d’accusa verso i soci, ma vorrei solo ricordare che in una cooperativa essi sono i proprietari con gli onori ma anche gli oneri….
Parlando poi di stipendio :
di quel (poco) che prendo non devo ringraziare i soci; quello grazie a cui NOI siamo andati avanti fino ad ora non è sicuramente il vino delle “colline avisane”. Inoltre
molte delle spese della Lavis (fra cui alcuni grossi stipendi) figurano nel bilancio della Girelli.
Cos’altro dire ?? Volevano un capro espiatorio e l’hanono trovato !!
non c’e nessuna contrapposizione tra i dipendenti della Girelli e i soci della La-Vis,se non altro per il fatto che molti di noi oltre a provenire da famiglie di origine contadina,sono loro stessi o i loro familiari soci della La-Vis.
le nostre critiche vanno al gruppo dirigente lavisiano che ha letteralmente smantellata un azienda forte come Casa Girelli.La crisi economica e’ un problema reale cosi’ come la concorrenza,ma questi 2 elementi sono parte integrante del sistema economico da sempre.Ma la questione e’ questa: come e’ stata gestita la nostra azienda rispetto al mercato,ai clienti,e i dipendenti? La risposta e’ sotto gli occhi di tutti.
riguardo l argomento stipendio io darei un occhiata al bilancio del giugno 2009,alla voce “compenso agli amministratori”…
Cara Giulietta,
mi rivolgo direttamente a te, visto che mi hai chiamato in causa…
Noi non vogliamo fare (e non la faremo)una guerra tra poveri: una contrapposizione tra dipendenti Girelli e Soci La Vis. Hai letto il volantino distribuito davanti alla cantina il giorno dell’Assemblea (e pubblivato sul C.del T.)? Noi vogliamo solamente CAPIRE come mai siamo arrivati a questo punto!! Chi ha sbagliato DEVE pagare!!! O sono solo responsabili il 27 del mese???
Per le altre considerazioni, rimando a quelle fatte dai miei colleghi qui sopra.
A presto.