Roverè della Luna: bilancio senza crisi

L'assemblea della Cantina Sociale Roverè della Luna

Liquidato record per la cantina cooperativa Roverè della Luna, che fa del Pinot grigio il suo cavallo di battaglia e punta sulla riduzione dei costi per remunerare al meglio i soci. Ampia copertura patrimoniale agli investimenti e assenza di indebitamento bancario. Insomma, a giudicare dai numeri, la crisi del vino sembra aver risparmiato quel fazzoletto di terra che sta al confine tra Trentino e Sudtirolo, una unica grande distesa di viti che si dimostrano generose con chi le coltiva.

I numeri sono quelli del bilancio 2009-2010, approvato oggi all’unanimità dia soci riuniti in assemblea e confortati dalla lettura della relazione del presidente Giovanni Rossi e dall’esposizione dei dati del direttore Corrado Gallo.

Qualche brivido per la verità i soci della cantina l’avevano avuto di recente, quando su un quotidiano era apparsa una “pagella” non proprio positiva sulla gestione. Comprensibile la preoccupazione di chi sulla campagna ha impostato la propria vita.

Doverosa e puntuale quindi la risposta dei vertici, affiancati oggi da Roberta Girardi del settore cooperative agricole della Federazione che ha letto il bilancio e da Enrico Cozzio direttore della divisione vigilanza che ha letto la relazione di revisione contabile: i conti non solo vanno bene, ma inducono al (cauto) ottimismo anche per il futuro.

“Ma attenzione – ha detto il presidente Rossi rivolgendosi ai soci – non accontentatevi di approvare i bilanci senza interessarvi della gestione. Quando votate, scegliete accuratamente gli amministratori che devono essere adeguati al ruolo e competenti. E poi partecipate, chiedete spiegazioni, dite la vostra. La cooperativa è vostra”.

Il liquidato medio di 91 euro, il più alto in Trentino nonostante diminuisca di 3 euro rispetto all’anno scorso, parla da sé: ma accanto ai soldi riconosciuti ai contadini c’è una politica rigorosa di contenimento dei costi, che ammontano a 21 euro a quintale, di molto inferiori rispetto al resto dei sistema. Questo avviene perché la Cantina di Roveré della Luna preferisce conferire il prodotto sfuso anziché imbottigliato: principalmente al consorzio Cavit (il 68%) e ad alcuni clienti “storici”, tra cui la cantina Santa Margherita, l’azienda di Fossalta di Portogruaro fondata dal conte Gaetano Marzotto ed oggi gestita dal nipote omonimo.

Solo una piccola parte viene venduta direttamente, anche attraverso il proprio punto vendita “La Gramola”, situato nella cantina storica.

Altro punto di forza è rappresentato dalla mancanza di indebitamento bancario, avendo la cantina già effettuato gli investimenti negli anni abbondantemente precedenti la crisi, prima nel 1986 e poi nel 2001 con la cantina nuova. Nessun mutuo quindi e nessun indebitamento con i soci.

I soci sono una base stabile di 276 produttori, che hanno conferito 65.613 quintali di uva, di cui l’80,5% a bacca bianca.

Il patrimonio netto  è di 4,2 milioni di euro, e copre abbondantemente gli investimenti che ammontano (tra immobilizzazioni materiali e immateriali) a 2,5 milioni di euro.

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Commenti

    • Giuseppe
    • 19 Dicembre 2010

    Complimenti agli amministratori.
    Un solo rammarico, peccato che il presidente non abbia 20 anni di meno…

    • raffaele
    • 23 Dicembre 2010

    purtroppo c’e sempre il solito asino che sputa ad ogni occasione nel piatto dove ha sempre mangiato molto bene

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