Dopo essersi trovato di fronte 16 finanzieri armati, Rizzoli ieri si è detto infuriato. E respinge tutte le accuse, soprattutto quelle che parlano di legami con la mafia. Anche Schelfi, presidente Fedcoop, esprime piena fiducia nell’ad di Mezzacorona. Tutti i dettagli li trovate sul Corriere del Trentino e su www.ladige.it. Grosse novità rispetto a ieri non ce ne sono.
Qui, di seguito, l’ascesa dell’azienda in Sicilia. Nosio, braccio commerciale di Mezzacorona è uno dei tre leader del Nero d’Avola negli Stati Uniti.
Il gruppo Mezzacorona si affaccia in Sicilia una decina di anni fa. Attraverso la società controllata Silene Srl , nel 2001 c’è il primo acquisto, 255 ettari con annessa cantina a Sambuca (Agrigento). Silene paga «Feudo Arancio» 12 miliardi 225 milioni di lire (6,3 milioni di euro) alla Agro-Invest di Caradonna Gian Luigi & c. Sas . Due anni dopo, nel 2003, è la Villa Albius Srl ad acquistare, in gran parte dalla stessa Agro-Invest, un’azienda agricola di 621 ettari ad Acate (Ragusa). Il valore supera i 16 milioni di euro. Agro-Invest ha quindi incassato dalle transazioni oltre 20 milioni. La società faceva capo a Gianluigi Caradonna, nipote di Nino Salvo, uno degli esattori di Salemi (Trapani) arrestato nel 1984 per associazione mafiosa su ordine del giudice Giovanni Falcone e morto due anni dopo, e a Giuseppe Maragioglio, considerato dagli inquirenti uomo di fiducia dei Salvo. Che le aree acquistate in Sicilia fossero in odore di mafia, peraltro, Mezzacorona lo ha sempre ammesso, anzi rivendica di averle sottratte a Cosa Nostra. Alla fine del 2004 Fabio Rizzoli, che ci mette l’81% del capitale, e la Nosio Spa del gruppo Mezzacorona, con il 19%, costituiscono Future Tecnologie Agroambientali Srl . La società gestisce la vinificazione, stoccaggio e commercializzazione di vini prodotti a Villa Albius. La cantina è stata ceduta a Fta nel 2005 dalla Villa Albius Srl, controllata da Nosio, per 1 milione 134 mila euro. Da allora, sono stati investiti nelle strutture circa 10 milioni. Nel 2009 la società ha fatturato 7,5 milioni, con un utile di 159 mila euro (da L’Adige di oggi).