Ristoranti da vip

Il giovane toy-boy di Demi Moore, Ashton Kutcher, è investitore di Dolce Group, una compagnia internazionale che possiede varie catene di ristoranti. In particolare sembra che Ashton sia socio dell’Enoteca Dolce, un ristorante italiano e lounge bar rivolto a una clientela molto raffinata. All’interno di questo locale presente a Huntsville e ad Atlanta si respira un’atmosfera classica e romantica, con gli chandelier a candela che scendono a illuminare i tavoli incastonati nei divanetti semicircolari.

Casalinga disperata sul set, Eva Longoria sì è cimentata da alcuni anni nel campo della ristorazione aprendo due locali di tendenza ad Hollywood e a Las Vegas. I due ristoranti/cocktail bar sono pervasi da un’atmosfera latina che richiama le origini ispaniche della famosa proprietaria e servono un mix di piatti tradizionali della cucina Steackhouse uniti a nuove interpretazioni contemporanee di tortillas e guacamole. Oltre ad essere stati realizzati con materiali eco-friendly – specialmente il più recente di Las Vegas inaugurato nel 2009 – e rispettando i dettami del risparmio energetico, sono arredati con lampadari fatti a mano in cristallo Swarovski e parquet realizzato con legno proveniente da foreste certificate.

Nobu, la famosa catena di ristoranti conosciuta per lo stile innovativo della cucina giapponese proposta dallo chef Nobu Matsuhisa, è nata nel 1994 anche grazie alla partnership di alcuni importanti finanziatori tra cui l’attore buongustaio Robert De Niro. Studiati per appagare un piacere sia visivo che culinario, i sushi bar Nobu sono arredati mixando design cosmopolita e elementi tratti dalla tradizione giapponese per un ambiente sofisticato e fortemente caratterizzato.
Robert De Niro ha sponsorizzato anche l’ultimo opening Nobu di Mosca e chissà che non sia presente anche ai prossimi appuntamenti di Cape Town e Mexico City. Ma la cucina giapponese non è l’unica passione di Robert De Niro che onora le sue origini italianein un altro ristorante di sua proprietà situato nel cuore della downtown newyorkese. Si tratta del Tribeca Grill considerato, dopo vent’anni di attività, una specie di istituzione per la città. Sotto la guida dell’ Executive Chef Stefano Lewandowski, il menu prevede piatti ispirati alle delizie del Belpaese accostati a un’ampia selezione di vini. Il Tribeca Grill è situato ai primi due piani del Tribeca Film Center, quartier generale dell’azienda cinematografica di De Niro. L’edificio è un ex magazzino di una fabbrica di caffè che è stato ristrutturato mantenendo i soffitti alti, i mattoni a vista , le colonne in pietra e le ampie finestre. Il ristorante riflette il carattere industriale del quartiere Tribeca e funge anche da galleria permanente per le opere del padre Robert De Niro Sr., pittore molto apprezzato negli States, scomparso nel 1993.

Le pareti del Southern Hospitality, il bar-ristorante nato dalla volontà imprenditoriale di Justin Timberlake, trasudano la proverbiale ospitalità dell’America del sud, quella che ha dato i natali al cantante/attore, originario di Memphys. Ospitalità ma non solo: nel locale non possono mancare i pork sandwiches, il pescegatto fritto e la gigantografia di Jerry Lee Lewis. Anche per quanto riguarda gli arredi domina la regola semplicità e atmosfere southern: tavoli e sedie (rigorosamente in legno come pavimenti e pareti) si prestano ad essere ammassati alle parete per far spazio alle danze improvvisate.

Il rinomato ristorante parigino La Fontaine Gaillon è situto all’interno di un particolare hotel costruito da Hardouin-Mansart nel 1672 per il signor Frémont, guardiano del tesoro reale. L’hotel ha cambiato più volte prestigiosi proprietari tra duchi, ambasciatori e principesse. Poi, all’inizio del ‘700, è stata posta nella piazza la prima pietra della fontana che avrebbe dato nome, diversi secoli più tardi, al locale di proprietà dell’attore Gerad Depardieu. Questa lunga storia di alto lignaggio aleggia ancora nelle sale cofortevoli ma sofisticate della Fontaine Gaillon e dell’Ecaille de la Fontaine, dove la cucina francese e italiana si contaminano con i sapori provenienti da culture lontane, i vini provengono direttamente dalle tenute dell’attore e tanti frammenti di cinema sono appesi alle pareti.

Big” di Sex And The City è invece co-proprietario del Cuttig Room, un rinomato club ristorante di Manhattan con musica dal vivo. Artisti e celebrità si esibiscono volentieri in questo spaziodal sapore vintage, intimo e sofisticato, che ha ospitato spesso anche proiezioni, mostre fotografiche, performance, reading letterari e feste. Oltre al piccolo stage, perfetto per i live semi-improvvisati, il Cutting Room è un salotto vecchio stile, dove i bicchieri tintinnano e le persone si rilassano. Il locale, che sembra aver lasciato la sede storica qualche tempo fa, è gemellato anche con i Cutting Room Studios dedicati alla produzione e post-produzione discografica, televisiva e radiofonica.

Nel cuore della North Beach di San Farncisco, al piano terra dello storico Sentinel Building, si trova un tipico cafè European-style che serve autentica cucina italiana accompagnata da un’accurata selezione di vini italiani e californiani. Caffè e ammazzacaffè compresi. Alle pareti, tra gli scaffali per i vini e le specchiere classiche da bar anni ’30, abbondano le testimonianze della vita cinematografica dell’illustre proprietario e ispiratore: niente meno che il regista da Oscar Francis Ford Coppola. Fuori c’è anche un classico dehor per pranzare all’aria aperta quando fa bel tempo.

Inaugurato nel 1995 da Robert Redford in persona, Zoom è un locale accogliente e informale situato sulla strada principale di Park City. Nell’ atmosfera casual-chic dello Zoom, che offre anche un ampio spazio all’aperto, cibo e conversazione sono celebrati come forme d’arte. In origine deposito della Union Pacific, il locale rende omaggio alle radici pionieristiche della città, che ospita ogni anno a gennaio l’importante Sundance Film Festival patrocinato dallo stesso Robert Redford. Il deposito conteneva merci, biglietterie, bagagli dei passeggeri della Union Pacific, sale di attesa e in alcuni degli elementi d’arredo è visibile tutt’oggi il richiamo al passato. La sala da pranzo principale ad esempio ospita una delle scale utilizzate per la pesatura delle merci.

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