Il Radicchio di Treviso Igp vola. Gli ultimi assetti produttivi, infatti, hanno disegnato un trend di crescita in forte aumento: se confrontiamo la stagione 2018/2019 con la stagione 2014/2015 la crescita delle superfici produttive in 4 anni è stata del +57%, pasando da 245 ettari a 386 ettari, mentre la produzione di prodotto certificato è aumentata del 78% nello stesso periodo, attestandosi sugli 880.735 kg a stagione, di cui 675.035 kg sono rappresentanti dal radicchio più pregiato, ossia il Rosso Tardivo di Treviso Igp.
«L’aumento – fa sapere il direttore del Consorzio di tutela Radicchio Rosso di Treviso Igp e Radicchio Variegato di Castelfranco Igp, Denis Susanna – è dettato in parte anche dai nuovi mercati della Gdo che hanno determinato una richiesta superiore alle aspettative di vendita, registrando un forte interesse dei consumatori. L’obiettivo delle prossime stagoini rimane quello di affermare il prodotto Igp anche nella distribuzione locale, reti minori, e miraer all’espansione dei mercati europei con un occhio di riguardo soprattutto alla ristorazione».
Il sistema di adesione all’Igp è volontario ma ha i suoi vantaggi: rispetto al non Igp, il valore aumenta di circa il 20% e per il consumatore questo significa la certezza di un prodotto di altissima qualità.
«Per fare un kg di radicchio tardivo ci vogliono 3 o 4 cespi – spiega Susanna – questo significa che ogni anno produciamo circa 4 milioni di cespi, che vengono presi per mano uno per uno, con sei o sette fasi di lavorazione. I radicchio tardivo è un pordotto costoso perché ha un processo di lavorazione molto lungo e soprattutto artigianale e questo ci permette di circoscriverne l’area di produzione e di contrastare le imitazioni. In Veneto, Friuli e Trentino ci sono di tanto in tanto dei tentativi di “contraffazione” e quando partecipiamo alle fiere mondiali dell’ortofrutta abbiamo la fila di agricoltori di altri Paesi del mondo che ci chiedono le sementi del nostro radicchio. In realtà, oltre al seme è anche il territorio che lo rene unico, oltre che le tecniche di produzione. È un prodotto che in campo richiede sapienza, equilibrio, passione e tanto sacrificio perché si lavora con il freddo, in mezzo all’acqua».
Difficilmente imitabile per la sua complessità, in cucina è versatilissimo oltre che ricercato in tutto il mondo. Per questo da qualche mese è nata una startup, Il Fiore della Salute di Intybus Srls, che ha stretto un accordo con Fedex, Dhl e Gls per consegnare in Italia e in tutta Europa il radicchio rosso tardivo di Treviso Igp in uno massimo due giorni lavorativi. La confezione del Fiore della Salute, studiata ad hoc per mantenerne tutta la freschezza, si ordina sul sito www.ilfioredellasalute.com e contiene circa 3 kg di prodotto (11-12 cespi) attentamente selezionato e preparato.
Qui di seguito alcune delle ricette che più mi sono piaciute tra quelle fornite dal Consorzio in un’utile raccolta cartacea, per scoprire le infinite potenzialità di questo radicchio che un tempo fu cicoria. Il recettario completo online lo trovate qui.