Si chiama Solenida di Podernovo ed è il nuovo Sangiovese in purezza nato dalla collaborazione – iniziata nel 2015 – con una delle star del wine making, Luca D’Attoma, enologo di indiscussa esperienza in particolare sui vini toscani. Dopo il lancio dell’Auritea di Podernovo, Cabernet Franc che nel 2019 ha conquistato subito i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, il Solenida è un ulteriore passo avanti nel percorso di valorizzazione della produzione toscana della famiglia Lunelli: la prima annata 2015 è stata prodotta in appena 4mila bottiglie e il prezzo al pubblico sarà di circa 40 euro. Tenuta Podernovo, 80 ettari di cui 40 a vigneto (130mila le bottiglie prodotte all’anno per un fatturato di quasi 1 milione di euro), è stata acquisita dalla famiglia Lunelli nel 2000 e da allora è diretta da un altro trentino, Corrado Dalpiaz, 53 vendemmie trascorse in Maremma, dal lontano 1968. Il terroir di questo podere, immerso nella bucolica val d’Era, tra Pontedera e Volterra, ha una peculiarità più unica che rara: la presenza di una miriade di residui fossili, conchiglie depositate oltre 3 milioni di anni fa, quando queste colline erano ancora fondale marino. E proprio a una conchiglia, Solenidae, si ispira il nome della nuova etichetta.
«Abbiamo lavorato sulla concentrazione del vino per riuscire a esaltare le caratteristiche del territorio – ha commentato Alessandro Lunelli, amministratore delegato di Tenute Lunelli –. L’aspetto più affascinante di Solenida è che rappresenta un equilibrio perfetto tra tecnologia all’avanguardia, come il progetto Animavitis (grazie al quale è possibile vendemmiare separatamente le microzone con grappoli piccoli e acini leggeri e concentrati) e antiche tradizioni, come il sovescio e la vinificazione in anfore». Il 10% di Solenida, infatti, macera per lungo tempo in orci di terracotta, il vino poi matura per 24 mesi in botti e barili di rovere, quindi altri 24 mesi in bottiglia: il risultato è un vino rosso rubino intenso, dove spiccano note di amarena e prugna; molto pieno in bocca, con aromi di mora e liquirizia, con una struttura solida e una trama tannica fitta, preannuncia un’evoluzione nel tempo da cavallo di razza.
Il wine tasting di presentazione di Solenida è stata l’occasione per assaggiare gli altri vini top di gamma di Podernovo.
Teuto Costa Toscana Igt 2016
La prima annata di questo vino risale al 2003 e al tempo era 100% Sangiovese, poi D’Attoma decise nel 2015 di cambiarne lo stile portandolo a un blend Sangiovese 65%, Merlot 30% e Cabernet Sauvignon 5%. Teuto è un vino dal fascino internazionale, con una peculiae nota di lampone disidratato e mirtillo, un frutto rosso marcato che si esprime con una bella freschezza. Ciliegia e prugna dominano in bocca, accompagnate da una leggera speziatura. Sono 12mila bottiglie prodotte.
Costa 20 euro circa
Teuto Costa Toscana Igt 2005
Una bomba. Qui siamo al Teuto delle origini, ossia 100% Sangiovese: il tempo ha arrotondato l’acidità e smussato il carattere, per regalarci un vino di grandissima soddisfazione, caldo, avvolgente, con rimandi di ciliegia sotto spirito, liquirizia, caffè, spezie dolci, in un insieme di grande armonia. Bella esperienza. Le prospettive di evoluzione del Solenida possono essere le stesse, quindi se riuscite, dimenticatevene una bottiglia in cantina.
Auritea Costa Toscana Igt 2016
Luca D’Attoma è il mago del Cabernet Franc ed ecco qui che anche per Podernovo ha creato un prodotto interessante: Auritea (anche in questo caso il nome ricorda una conchiglia) si posiziona al vertice della produzione della tenuta, matura 18 mesi in barrique e 12 mesi in bottiglia, e a doverlo definire con una sola parola direi che è un lupo di mare. Ribes nero e rosmarino delineano un profilo ruvido e mediterraneo, ma in bocca il tannino è morbido, balsamico, speziato, con un finale sapido che ricorda tutta la salinità marina. Sono 5mila le bnottiglie prodotte.
Costa 60 euro circa