“Di tutte le cose salutari che ci sono nel mondo, la birra è la più piacevole”. Fedeli a questo motto otto micro birrifici birrifici altoatesini si sono consociati. Obiettivo della rete: dare nuova vita alla millenaria cultura della birra dell’Alto Adige; la rete si concentra sulla birra genuina e sui nuovi prodotti a base di birra, dal pane alla birra, alla minestra alla birra fino alle birre alla castagna e ai lupini. Nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo il 23 novembre al birrificio Hopfen & Co. sono state presentate per la prima volta al pubblico la nuova rete di birrifici e le sue idee innovative a base di birra.
Da oltre 1000 anni in Alto Adige si produce birra. Oggi ci sono otto birrifici distribuiti in tutto l’Alto Adige: ognuno è dotato di una piacevole stube e di una propria birreria. Questi esperti di birra adesso si sono riuniti nella rete dei birrifici altoatesini e cercano, con il supporto del Cluster Alimentaris del TIS innovation park, di dare nuova linfa alla cultura della birra in Alto Adige. La tematica principale della rete è la birra genuina, che possiede una varietà di sostanze salutari e preziose, e grazie a queste – consumate nella giusta misura – ha un effetto benefico sul corpo e sullo spirito. L’innovativa rete di birrifici lavora anche a prodotti a base di birra e intende svilupparli a partire da materie prime locali.Pane alla birra, minestra alla birra, gulasch alla birra, birra alle castagne o birra ai lupini: questi sono solo alcuni dei prodotti che in futuro daranno alla birra in Alto Adige un maggiore valore, poiché gli otto mastri birrai si trovano tutti d’accordo su una cosa: la birra è un piacere molto particolare, ma è anche un alimento. Ogni birrificio ha la propria birra, la propria ricetta e il proprio rituale. Il mastro birraio determina l’interazione tra acqua, malto, luppolo e lievito.
Le birre degli otto birrifici sono tutte non filtrate e naturalmente torbide, conservando le vitamine e i fermenti, perché proprio questi danno alla birra il loro aroma inconfondibile. I birrifici si definiscono inoltre come luoghi dell’incontro, della convivialità e del piacere. “Da una parte intendiamo mantenere alti gli standard qualitativi della nostra produzione –hanno affermato i mastri birrai presenti- e dall’altra desideriamo trovare nuove soluzioni per la birra. Presenteremo nuovi piatti e allargheremo la proposta gastronomica collegata a questa bevanda, utilizzabile anche come ingrediente. Tra di noi si intensificherà lo scambio di informazioni e la promozione di una birra, quella artigianale, che non viene filtrata ed è prodotta interamente in casa. Lanceremo, infine, un sito internet». Per ora il mercato rimane quello dell’utenza immediata. «Non possiamo orientarci sulla grande distribuzione perché per la sua stessa particolarità la nostra birra necessita di un controllo continuo. Non solo, la produzione non è così ampia visto che contiamo tra i 1.000 e i 2.000 litri alla settimana, mentre il tempo necessario a tutto il procedimento è di circa 5-6 settimane».
I birrifici sono Ca’ de Bezzi e Hopfen a Bolzano, il Martinerhof di San Martino in Passiria, il Gasslbräu di Chiusa, il Brückenwirt di San Leonardo in Passiria, il Pfefferlechner di Lana, il Rienzbräu di Brunico e il Sachsenklemme di Fortezza.
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