No dei Vignaioli alla Consulta del Piano Vino. E disertano anche la Mostra dei Vini 2011

Prima vera spaccatura nel mondo del vino trentino. I Vignaioli hanno preso il coraggio a due mani: la Consulta è sbilanciata sulla Cooperazione quindi loro non vi parteciperanno e inoltre diserteranno in massa la prossima Mostra del vino del Trentino, che a questo punto rischia di saltare.

La comunicazione è arrivata in seguito all’assemblea di giovedì: dopo un breve dibattito i Vignaioli, 50 soci in tutto, hanno preso la decisione bellicosa. La Consultache dovrà scrivere il prossimo piano di riorganizzazione del comparto vino sarà composta da 10 membri. Sei di loro però rappresenteranno la Cooperazione, vale a dire le cantine socie di Cavit, Mezzacorona e La Vis. Un solo membro in rappresentanza dei Vignaioli, uno per il commercio e uno per l’industria. In pratica la maggioranza sarà in mano alla Coop, e i Vignaioli privati non potranno in nessun modo far pesare il loro voto.

Tutti d’accordo quindi nel «non accettare la proposta dell’assessorato provinciale all’agricoltura, questo perché viene a mancare il principio di “pariteticità”, vale a dire un voto per ogni categoria, indipendentemente dalle diversificate strutture aziendali».

«La pariteticità — continua la nota — per altro, era stata ampiamente prevista nel corposo dossier sulla riorganizzazione del piano vitivinicolo del Trentino, presentato dalla Fondazione Mach». Piano che l’associazione Vignaioli «condivide in toto». Il problema però è la svolta in direzione Coop. L’associazione non intende accettare le ultime richieste dell’assessore Tiziano Mellarini, «che di fatto avalla le proposte avanzate dalla Cooperazione vitivinicola, che si “auto assegna” ben sei rappresentanti».

Il presidente Nicola Balter rincara la dose: «È arrivato il tempo in cui bisogna dire no ad alcune proposte. La Provincia continua ad accogliere le istanze della Coop e noi non contiamo niente. Tanto vale non partecipare. Ritengo irrispettose le condizioni che ci sono state prospettate, non di meno siamo pronti a riaprire la discussione se si torna alla parità di rappresentanza in Consulta, come stabilito in partenza. Non si possono cambiare le carte in tavola in questo modo».

Capitolo Mostra dei vini: dal 20 al 23 maggio a Palazzo Roccabruna e al Buonconsiglio ci saranno 60 aziende in esposizione, ma se i Vignaioli non si presenteranno saranno guai. «La nostra assenza non è direttamente legata alla questione Consulta, ma rafforza la protesta. Noi non partecipiamo perché abbiamo sempre detto che la formula della Mostra non è idonea e ogni volta che abbiamo tentato di discutere per riformularla non siamo stati ascoltati. Ora siamo pronti a produrre un nostro protocollo — prosegue Balter — e a dare vita a una nostra vetrina». A quanto pare si sta già pensando a una mostra autonoma dei Vignaioli che verrà organizzata in agosto a Riva del Garda.

 

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Commenti

    • Giuliano
    • 16 Aprile 2011

    Io credo che la Cooperazione meriti grande spazio nella Consulta di Mellarini; quello che non sopporto è che siano sempre le stesse facce a rappresentare la Cooperazione, abbiamo molte realtà emergenti in Trentino, si dia spazio a chi ha i bilanci in regola e ha a cuore la trentinità.

    • Angelo
    • 17 Aprile 2011

    Giuliano avrebbe ragione se di vera cooperazione si trattasse. I vignaioli(singoli) farebbero partito unico con i colleghi uniti (cooperatori) per confrontarsi con i commercianti ed industriali del vino. Ma se le cooperative sono piene di Srl e di SpA, come la mettiamo? E’ questa mistificazione che spiazza i vignaioli, obbligandoli… a salire in cima alla gru per farsi intendere.

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