La sfida delle feste 2019 è presto detta. Mettere in tavola grandi vini a prezzi non proibitivi. Perché è facile fare colpo con Sassicaia e Dom Pérignon, mentre solo un Indiana Jones dei wine liver sa scovare perle enologiche magari meno famose ma altrettanto in grado di regalare grandi soddisfazioni.
Quella che trovate qui di seguito, quindi, è una mia selezioe, frutto delle mie scorribande enologiche 2019.
CHAMPAGNE A. BERGERE Brut Selection
Ho scoperto queto vino grazie a Grans Chais de France, durante una serata di inizio ottobre a Cannes. Confesso, è stato un colpo di fulmine. Questa raffinata Cuvée, di grande qualità, è prodotta con uve 100% Auxerrois (vitigno cugino del Pinot Bianco). Con più di 24 mesi di invecchiamento sui lieviti, questo Crémant mostra un’ineguagliabile finezza di bolle e una generosa cremosità che testimonia il know-how della casa. Medaglia d’oro alla competizione Concours des Effervescents du Monde, al naso vela un complesso bouquet aromatico su aromi di frutta matura, pesca e albicocca, mentre in bocca è fresco e potente, molto elegante, burroso e con sentori di brioches, con un’acidità perfettamente bilanciata che dona persistenza a questa etichetta dal rapporto qualità prezzo incredibile.
Costa 16-18 euro e lo compri qui.
BARON DE LADOUCETTE Comte Lafonde 2018
Sauvignon al 100%, è fersco e sbarazzino, fruttato e minerale, come tutti i Sancerre prodotti dalla maison de Ladoucette, uno stile easy chic che a me piace molto. Un vino, questo, che permette di comprendere il fascino e l’allure di questo famoso terroir, da secoli rinomato per la produzione di grandi vini bianchi, eleganti, intensi, freschi e longevi. Nel calice ha un colore giallo paglierino con riflessi brillanti. Il bouquet si apre su raffinati profumi floreali, aromi di frutta bianca e sfumature di camomilla e pietra focaia. Al palato è fresco e giustamente aromatico, persistente. Il mio vino bianco perfetto.
Costa 28 euro e lo compri qui.
PODERE SELVA CAPUZZA Menasasso
A distribuirlo è il Gruppo Meregalli ed è lì che l’ho scoperto, durante un open day nella loro sede di Monza. Un Lugana Riserva che ha fatto scuola per l’uso del legno abbinato a questa tipologia di uva e vitigno che, data l’austerità aromatica, impone una grande attenzione alle vinificazioni di questo tipo; questo vino vuole proprio essere l’esempio di uso della barrique per esplorare la potenziale complessità del vitigno. Pur non arrivando all’appassimento ma ad una leggera surmaturazione, Menasasso riesce a conservare una notevole compostezza e rigore, che gli danno la possibilità di guardare all’evoluzione senza timore anzi. Il mosto fermenta in acciaio a temperature attentamente curate. Una piccola parte del futuro Menasasso affina in barrique per circa 18 mesi. Dopo 6 mesi di affinamento in bottiglia il prodotto è messo i commercio. Il risultato è un vino davvero di grande impatto e bevibilità, al naso si presenta intenso nella complessità che lascia ritrovare i fondamenti del vitigno negli agrumi, questa volta più dolci, nelle erbe aromatiche, nella mineralità avvolgente e ben equilibrata. In bocca è cremoso, fresco e coinvolgente, molto elegante.
Costa 18 euro e lo compri qui.
TUA RITA Rosso di Notri 2017
Il Rosso dei Notri è un vino che fa della giovinezza il proprio punto di forza, dove un interessante ventaglio di profumi apre a un sorso in cui è il tannino a evidenziarsi con vigore. Si tratta di un IGT Toscana dove il vitigno autoctono Sangiovese interagisce con maestria con uve internazionali, dando vita a un’etichetta altamente artigianale, che ci introduce ai grandi rossi realizzati dalla cantina Tua Rita, ma a un prezzo decisamente concorrenziale. Rosso dei Notri è un blend dove, accanto a un 50% di Sangiovese, troviamo tre vitigni internazionali, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, ed è un vino che inscrivo tra quelli capaci di sedurre. Al naso richiamano note di frutti di bosco, impreziosite da sfumature di spezie e aromi boisé. Al palato è di buon corpo, con un sorso complesso dove sono i tannini a evidenziarsi maggiormente, senza risultare però mai invasivi.
FATTORIA LE PUPILLE Pelofino 2018
Il Saffredi, che quest’anno compie 30 anni, è il vino di punta dell’azienda guidata dalla carismatica Elisabetta Geppetti (leggi la mia intervisa qui), ma, come spesso capita per chi fa grandi vini, anche quelli base sono decisamente interessanti. Non smentise questa teoria Pelofino, cuvée predominata dal Sangiovese, la cui percentuale si attesta intorno al 55%, a cui si aggiungono il Syrah per il 30% e i Cabernet (Sauvignon e Franc) per il 15%.Pelofino è un vino rosso giovane, fruttato e morbido, decisamente appagante.
Costa 8,50 euro e lo compri qui.
TEDESCHI Marne 180 2016
La famiglia Tedeschi vanta una storia vinicola lunga quasi quattro secoli, ma oggi riesce a interpretare la grande ricchezza della produzione vinicola della Valpolicella in chiave moderna, adottando i più innovativi metodi di produzione. I loro sono vini potenti, eleganti e dotati di grande personalità e tipicità, come il caso di questo Amarone “base”, che se riuscite a dimenticare in cantina tra qualche anno vi ricompenserà alla grande. Allo stesso modo, se decidete di aprirlo adesso, le soddisfazioni non mancheranno. Al naso si colgono note di vaniglia e di etereo, legate al periodo di maturazione in botte; note di frutta dolce come ribes, mirtillo, ciliegia legate alle varietà d’uva.
Costa 32 euro e lo compri qui.
MONGIOIA Moscato d’Asti Docg
La Moscata di Mongioia, fatto in anfore create ad hoc per l’azienda, quest’anno ha vinto un sacco di premi e, se ne farete un sorso, capirete perché (ha conquistato anche me che sono una scettica dell’anfora). La filosofia di questa cantina famigliare è scrollarsi i luoghi comuni di dosso e per questo tutte le loro produzioni – da L’Astralis al Crivella – sono gioielli ricercatissimi in linea con i prezzi dei Moscati d’Asti di questo livello (attorno ai 30 euro). Ma c’è anche un’etichetta base di grande qualità che è stata pensata per rompere gli schemi, come spiegano dall’azienda: «Il Moscato si beve benissimo anche con i piatti salati e speziati, e perché no anche da solo fuori pasto. L’mportante è berlo in compagnia! Per convincervi abbiamo prodotto un Moscato d’Asti di grande finezza, che co- niuga i sapori tipici di questo vino e un tocco di maggior classe. Acidità e dolcezza, la bollicina fine e cremosa, il glicine che fa “capolino” dal bicchiere, sono accompagnati da un sentore agrumato, elegante e rinfrescante, che solo sulle bianche terre del torrente Belbo si riesce ad ottenere».
Costa 15 euro e lo comprate qui.
OLMO ANTICO Giorgio Quinto
C’è un velo di mistero che accompagna questo vino, 100% Merlot da cloni la cui provenienza si dice arrivi direttamente da uno dei più blasonati Chateau di Bordeaux, che guardacaso è sullo steso parallelo dell’Oltrepò Pavese dove viene prodotto questo vino, che deve il suo nome al papà e al nonno del produttore, Paolo Baggini. Giorgio Quinto è cioccolattoso, balsamico, speziato e ricco di spezie dolci, con una calda confettura di prugna che ti avvolge in un abbraccio da cui non vorresti liberarti. Potresti anche rischiare di confonderlo, in alcune annate, per un Lafite o un Haute Brione, se lo si degusta alla cieca.
Costa 27 euro e lo compri qui.
DI MAJO NORANTE Don Luigi 2011
Ho conosciouto Don Luigi a Opera Wine quest’anno a Verona, ed è stata davvero un’emozione perchè i vini della sua cantina sono uno più buono dell’altro. Don Luigi è uno dei vini iconici dell’azienda, anzi forse il più iconico, ottenuto dalla selezione in purezza delle migliori e più mature uve di Montepulciano e Aglianico. È vinificato tradizionalmente con lungo contatto del mosto con le vinacce e maturato in piccole botti di rovere. Di colore rosso granato intenso con riflessi violacei, è un vino ricco, intenso, di grande armonia con perfetta fusione fra i sapori di frutta matura che evocano il sottobosco, la prugna, sentori di legno tostato e vaniglia.
Costa 21 euro e lo comprate qui.
PS Dovete provare anche il Tintillia. 10 euro, puro godimento.
PENFOLDS Koonuga Hill Chardonnay
Pensfolds è una delle cantine più famose del mondo, fondata da Christopher Rawson Penfold, un giovane medico inglese fermamente convinto delle proprietà curative del vino che, prima di lasciare la Gran Bretagna per emigrare in Australia, si procurò delle barbatelle provenienti dal sud della Francia. Le piccole viti furono piantate vicino al cottage che lo stesso Penfold costruì, insieme alla moglie, nel 1845 ad Adelaide.
Fino alla seconda metà del XX secolo, la cantina Penfolds produceva quasi esclusivamente brandy e vini fortificati, tipo il Porto o lo Sherry, usati a scopi curativi. Verso la metà del secolo scorso, nel 1950 per l’esattezza, in funzione del cambiamento dei gusti dei consumatori, iniziò a essere incrementata la produzione di vino da tavola.Da allora, la cantina Penfolds ha aperto la strada alla definizione dell’immagine qualitativa dei vini australiani a livello internazionale. Dalle migliori uve provenienti da alcune delle più importanti zone viticole dell’Australia, nasce questo Chardonnay, vinificato in purezza, che riposa per sei mesi in barriques di rovere francese di terzo passaggio. Un vino davvero impressionante a questo prezzo. Al naso arrivano sentori di mela, pera, melone, citronella e mandorla, in bocca è fresco, cremoso e ben bilanciato.
Costa 12 euro e lo compri qui.
JACK LEGRAS Le Mont Aiugu
Genio e sregolatezza per uno Champagne 100% Chardonnay importante, gioiello di un piccolo produttore che sa farsi ricordare. Colore giallo che tende all’ambrato dopo qualche mese di bottiglia, al naso sentori di fiori gialli, mela, pera, brioche e spezie che in bocca si amalgamano ad una mineralità e una sapidità che in contrasto con i toni dolci ne esaltano la bevibilità. Prodotto in appena 2.200 bottiglie, fa 60 mesi sui lieviti.
DR FISHER Riesling Trocken 2018
Da qualche anno ormai segnalo questo vino che, indiscutibilmente, conquista qualsiasi palato. I suoi fratelli maggiori sono ancora più affascinanti, ma già questa etichetta, che costa 12 euro, lascia a bocca aperta e bottiglia finita in men che non si dica. Perché è buono, molto buono. Il Riesling Trocken Dr. Fischer proviene da uve raccolte in alcuni dei cru più prestigiosi della Mosella, patria elettiva del famoso vitigno a bacca bianca. Per quanto riguarda la denominazione Tedesca, che prende in considerazione la maturazione dell’uva e di conseguenza il suo grado zuccherino, la parola Trocken indica i grappoli con minore contenuto zuccherino, compreso tra i 4 e i 9 g/l. Il vino che ne deriva è quindi asciutto e fa dell’esplosiva mineralità il suo punto di forza, con tocchi esotici stuzzicanti, di mango e ananas, oltre che pesca e mazzi di fiori bianchi. Scorre sul palato come velluto.
Costa 12 euro e lo compri qui.
CANTINA ROVERè DELLA LUNA Chiaro di Luna 2018
Di rosé ce ne sono tanti e buoni, e i prezzi sono sempre molto contenuti. Nel mare magnum dei pink wine italiani e stranieri, vi segnalo questo rosato che ho conosciuto un paio di mesi fa e mi ha stupito. Si tratta di un 100% Schiava ma il colore è giallo opale con lievi riflessi rosacei, con un profumo intenso che richiama i fiori gialli e la frutta a polpa bianca, melone su tutto, e che nel tempo evolve sorprendentemente trasmettendo una sensazione gustativa di spiccata sapidità e buona freschezza in contrapposizione alla finezza aromatica. Un vino intrigante, che se degustaste alla cieca, non direste mai che è un rosé. Enigmatico, sensuale.
PELLEGRINO Pantelleria Passito Liquoroso
L’azienda Pellegrino ha origini antichissime, fu fondata nella seconda metà dell’ottocento dal notaio Paolo Pellegrino, ed è oggi un vero e proprio capitale giunto ormai alla sesta generazione. La lavorazione delle uve avviene in tre differenti cantine: la cantina storica a Marsala, una seconda in periferia a Contrada Cardilla e quella di Pantelleria, la più recente, costruita da Carlo Pellegrino nel 1992. Più di 300 ettari di proprietà, metà dei quali dedicati alla vite, si trovano nella parte occidentale, volti verso lo splendido scenario delle Egadi. Una storica tradizione per uno storico prodotto, il Passito liquoroso, splendido cantastorie di questa terra assolata e accarezzata dalla brezza del mare, con riconoscimenti mondiali e ottimo rapporto qualità/prezzo. Colore giallo dorato tendente all’ambra, molto luminoso. Olfatto intenso di fiori gialli secchi, albicocche secche, fichi e datteri, in un’amalgama di miele d’acacia con in sottofondo lievi sbuffi minerali. Il sapore è morbido, dolce e perfettamente bilanciato nella sapidità, caratterizzato dai ritorni fruttati, in un finale secco che lascia la bocca piacevolmente profumata.