L’artista Francis Bacon diceva che «il desiderio non si accontenta mai di quello che ha, ma con infinito e insaziabile appetito tende a cose sempre nuove», e Maurizio Zanella va ancora più in là: «Non solo non mi accontento mai, ma mi sento sempre insoddisfatto. Punto sempre a un gradino più in alto e ho impregnato di questa costante e bella insoddisfazione tutti quelli che lavorano in Ca’ del Bosco: c’è un team che ragiona come o peggio di me e questo mi rende sereno».
Che per realizzare grandi cose ci voglia un desiderio immenso – che ha più a che fare più con l’ambizione, gli ideali, i sogni e poco con il business – ce lo hanno insegnato i grandi uomini e le grandi donne che hanno segnato la storia di tutti i tempi. E sicuramente Maurizio Zanella per la sua Franciacorta e per il mondo del vino italiano è uno di questi.
Negli anni ‘70 un giovanissimo Maurizio Zanella, presidente dell’azienda, decide di trasformare la tenuta acquistata dai genitori – chiamata in dialetto bresciano ‘ca’ del bosc’ – in una cantina. A far scoccare la scintilla che lo porterà a innamorarsi del mondo del vino è un viaggio in Francia. Il resto è storia, raccontata anche in un podcast intitolato Vite nel bosco con le voci di Pierfrancesco Favino e Martina Colombari.
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https://www.fancymagazine.it/cover/luomo-che-creo-ca-del-bosco/