L’uomo Madera e un viaggio sull’isola dei pirati

«Aspettate, c’è anche un altro tipo di uomo che ci siamo dimenticate. È il genere “Madera”», dissi proprio mentre ci stavamo alzando per pagare il conto e dirigerci verso casa. Le ragazze si fermarono, posarono le loro borsette e si rimisero a sedere.

«Sentiamo un po’, io il Madeira non l’ho mai bevuto né conosco bene la storia, quindi proprio non riesco ad associarlo a un uomo», disse Alessandra incuriosita.

«Ma come, qualche mese fa vi ho regalato un librettino sul Madera. Mi pare di capire che nessuno di voi l’ha letto». Alessandra, Alice, Giulia e Zoe alzarono le spalle con aria innocente e farfugliarono tutte la stessa cosa: «Troppo lavoro in questo periodo».

«Non importa», le interruppi per mettere fine al loro commovente tentativo di trovare delle scuse plausibili al fatto che quel libro, a cui io tenevo molto, stava a prendere la polvere sul loro comodino. «Non importa, adesso cerco di raccontarvi io come è nato il Madeira». Il mitico vino dell’isola di Madeira ai suoi primordi era davvero una schifezza, tanto acido quanto leggero e assolutamente privo di personalità. Era un vino immodificabile con le tecniche agricole nel vigneto, né migliorabile con le più ardite tecniche di cantina dell’epoca. Solo un miracolo avrebbe potuto trasformarlo e quel miracolo arrivò, come spesso capita, per puro caso, quando un anonimo navigatore decise di far stappare una delle bottiglie che stava trasportando.

«Quando tra Inghilterra e Portogallo arriva il tempo della pace, i portoghesi di Madera iniziano a esportare i propri prodotti, vino compreso, in tutto l’impero britannico, raggiungendo sia le Americhe che le colonie dell’India e dell’Estremo Oriente. Fu in uno di questi viaggi che qualcuno si accorse che il caldo prima tropicale e poi equatoriale, unito al dondolio provocato dalle onde di mari e oceani, modificava totalmente il Madeira, facendolo diventare quel nettare delizioso che è diventato un mito dal 1600 fino ai giorni nostri».

«Scusa, ma allora come lo facevano? Lo mettevano tutte le volte sulle navi?», chiese Zoe.

«Per secoli, sì. I portoghesi capirono in fretta il fatto che la temperatura del mare cambia molto lentamente, consentendo un’evoluzione morbida del vino. E capirono pre- sto che servivano due passaggi all’equatore per fargli raggiungere l’eccellenza. Il loro terroir diventarono le navi, tant’è che presero la curiosa consuetudine di battezzare il Madera con il nome del vascello che lo aveva trasportato».

Una storia affascinante, che aveva lasciato le ragazze attente e con il fiato sospeso per tutto il racconto.

«Ecco, l’uomo Madeira secondo me è un tipaccio, uno di quelli che non ci scommetteresti sopra nemmeno un centesimo, ma che se poi trova la donna giusta si trasforma, si sublima, esplode e diventa meglio di qualsiasi altro che, di primo acchito, pare più promettente e gradevole». 

Madeira, isola sulle rotte di ritorno dalle Americhe e dalle Indie via Africa, è stata in passato un confortevole covo di pirati in agguato. L’isola è vulcanica, con spettacolari pendii, panoramici dirupi, meravigliose scogliere spesso pettinate dal vento. Vi si trova una vastissima rete di canali in pietra costruiti dagli schiavi nel Medioevo e ancora oggi curati e funzionanti. Al loro fianco si snodano i sentieri di manutenzione che formano una rete di camminamenti nella fitta e ripida boscaglia. Viene definita “la terra dei fiori”. Con il clima sempre mite e le puntuali piogge, concede il privilegio di un’eterna primavera. Isola ricca di attrattive: calme piscine naturali a bordo costa, circondate da un oceano vivo e pieno di onde maestose. E poi il suo prezioso vino, che dalla terra su cui matura prende il nome. Vino a lungo invecchiamento, il Madera, unico al mondo. O ancora, le case fiabesche di Santana. La loro origine si perde nel tempo: curiosamente conservano soluzioni tipiche di altre terre, insolite per quel clima.

Previste escursioni a La Llevada 25 Fontes, La Llevada Queimadas dei carbonai, il Pico Ruivo (1865 m), il Pico Ariero (1840 m), le piscine nell’oceano di Porto Moniz, le caratteristiche case di Santana, le scogliere dell’est di San Lorenzo, il maestoso Giardino Botanico di Funchal, le cantine e il museo del vino Madeira. Tutti i dettagli sul viaggio, qui. 

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