Ci sono posti magici, e Tenuta di Arceno sicuramene è uno di questi. Le origini risalgono al periodo etrusco. La tenuta fu prima di proprietà della famiglia senese dei Taja per poi passare ai Piccolomini, storica famiglia toscana influente a Siena a partire dal XI secolo. Nel 1994 è stata acquistata da Jess Jackson e Barbara Banke che hanno messo in campo un importante progetto di recupero.
La proprietà presenta opere architettoniche di particolare pregio fra cui la storica Villa del seicento cui è annesso il Parco Romantico e la Cappella di San Giovanni.
Il Parco e i due Viali alberati con doppio filare di cipressi sono sottoposti per legge a tutela data la loro preziosita’ e non comune bellezza, in particolare per la ricchezza e vetustà della flora esistente nel parco, il laghetto e il pittoresco aspetto dei due viali di cipressi. Questi ultimi si intersecano ortogonalmente indicando scenograficamente l’accesso alla villa padronale. Non manca una riserva faunistico-venatoria gestita dalla Tenuta che concorre a preservare la ricchezza e bellezza della natura del territorio: non è raro, passeggiando ad Arceno, incontrare cerbiatti, lepri e cinghiali che vivono indisturbati nei boschi di Arceno. L’architettura tradizionale della tenuta e delle vicine mura del borgo di San Gusmé rispecchiano una storia antichissima e fa da meraviglioso sfondo ai vigneti di Arceno, disposti su vari livelli e composti da tipologie di suolo molto diverse.
La tenuta si estende per oltre mille ettari, di cui 92 di vigneti e 50 di uliveto, per un totale prodotto di 360-400mila bottiglie all’anno, distribuite per il 10% in Italia e per l’80% negli Usa.
La filosofia viticola è quella del micro-cru, in base alla quale ciascun vigneto è a sua volta suddiviso in lotti più piccoli a seconda del tipo di suolo. Coltivazione, raccolta e vinificazione avvengono separatamente per ogni micro-cru, solo nelle ultime fasi del processo di vinificazione vengono assemblati per creare le varie etichette che compongono la gamma di Tenuta di Arceno.
Il team enologico è composto Lawrence Cronin e Pierre Seillan, enologo di fama internazionale che ha ottenuto grande riconoscimento per il suo lavoro a Bordeaux e in California, 71 anni e 54 vendemmie: due personaggi molto diversi tra loro, «un blend di esperienza e passione per riuscire a dare la massima espressione del terroir e della cultura italiana nel bicchiere». Ma è soprattutto la passione quella che domina, e si sente.
Andiamo allora ad assaggiare le nuove annate.
Chianti Classico 2019
85% Sangiovese, 15% Merlot
10 mesi in rovere francese
Il naso parla di frutta matura e note floreali di violette e rose, con sfumature di cipresso e cedro. In bocca è pieno, avvolgente e carico di frutta rossa – ciliegia e prugna – con note di caprifoglio. Un lungo finale lascia spazio a note speziate ed erbacee, di noce moscata, cannella e tè nero persistente. Morbido, piacevolissimo. Da bere fresco.
15 euro
Chianti Classico Riserva 2018
90% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon
10 mesi in rovere francese
Grande concentrazione, potente e con un’acidità vibrante, il naso sa di frutta matura con richiami balsamici, mentre in bocca troviamo aromi di crostata di ciliegie acide, liquirizia e un pizzico di tabacco. Nel finale persistente potreste ritorvare anche sentori di cedro e di bacche di cipresso. Grande potenzialità di invecchiamento.
20 euro
Strada al Sasso Chianti Classico Gran Selezione 2018
100% Sangiovese
10-12 mesi in rovere francese di secondo passaggio
Strada al Sasso è la massima espressione del Sangiovese secondo Tenuta di Arceno, proveniente esclusivamente da un unico blocco di un singolo vigneto. Questo eccezionale micro-cru impiantato nel 1998 è situato in una zona molto ventilata della tenuta di Arceno. Il vigneto è caratterizzato da un impianto ad alta densità e bassa resa, con una scelta accurata dei portainnesti e dei cloni più adatti al suolo. Intenso e profondo, profuma di frutti neri, erbe officinali, un tocco di violetta e torrefazione. Al palato è denso e dominato da note di prugna secca e sottobosco, mirtillo in particolare, vaniglia e menta, l’acidità è decisa e i tannini equilibrati con un finale di pepe bianco, liquirizia e agrumi. Più lo dimenticherete in cantina, meglio sarà.
30 euro
Il Fauno di Arcanum 2018
51% Merlot, 38% Cabernet Franc, 8%Cabernet Sauvignon, 2% Petit Verdot
10-12 mesi in rovere francese
Il Fauno di Arcanum è un blend bordolese che incarna la diversità della Tenuta di Arceno. I profumi ricordano note di more e mirtilli maturi, ma anche cedro e noce moscata. Al palato c’è un piacevole bilanciamento tra frutta matura e acidità, dove spiccano sentori di prugne mature e mandarini, liquirizia, tabacco e bacche di vaniglia.
30 euro
Valadorna 2016
61% Merlot, 19% Cabernet Sauvignon, 14% Cabernet Franc, 6% Petit Verdot
12 mesi in rovere francese nuovo al 70%
Valadorna è un blend basato sul Merlot proveniente principalmente dai blocchi Valadorna e Capraia, i vigneti più vocati della tenuta per questa varietà di uve e che trasmettono in modo esemplare la complessità e ricchezza minerale del terroir. Di grande eleganza, il vino mostra aromi accesi di ciliegie nere mature, vaniglia, erbe aromatiche e agrumi. L’acidità è marcata, i tannini morbidi, sostenuto da una buona mineralità.
50 euro
Arcanum 2016
100% Cabernet Franc
12 mesi in rovere francese nuovo all’80%
Arcanum è il fiore all’occhiello della produzione vinicola della tenuta di Arceno, oggi è sicuramente molto giovane: i suoi aromi di viole, rose, lamponi e delicate note speziate che si allungano nel palato ne fanno un vino seducente che con gli anni potrà esprimersi in tutta la sua bellezza. In bocca è pieno, con rimandi alle ciliegie ma anche al cioccolato, al pepe nero e con un leggero sentore di tabacco. Chiude con un finale leggermente agrumato. Grandissimo potenziale di invecchiamento.
90 euro