A Soragna ogni anno da oltre 7 lustri, accade una tenzone a cui in molti vorrebbero partecipare: si tratta dell’Eccellente Arcidosalizio per la ricerca del Culatello Supremo.
Accade tra le mura della Rocca Meli Lupi, dove si riunisce l’assemblea dell’Eccellente Arcisodalizio del Culatello Supremo, dche ha il compito di eleggere ogni anno – avvalendosi di due preparate e autorevoli giurie – il Culatello Supremo e il Gran Culatello. Quella di quest’anno è stata la 36ma edizione di questo appuntamento, al motto di “quaesivi et nondum inveni”, ovvero cercai ma non ancora trovai, ed è stata presieduta dal Gran Maestro dell’Arcisodalizio il Principe Diofebo IV, sotto il priorato di Petrucci Gianpiero e Romano Raineri. L’Arcisodalizio si riunisce con lo stesso fine dal 1987, quando la Confraternita degli amanti del Culatello dopo dieci anni si promuove e ufficializza le proprie vesti.
Come funziona? Dopo che i Culatelli sono stati consegnati all’oratorio di San Secondo Parmense (dodici i pretendenti al titolo di Culatello Supremo), sono stati numerati in base al loro proprietario e sono stati consegnati in forma anonima alla giuria dell’Arcisodalizio.
Fino al momento del verdetto solo il notaio ha conosciuto quindi la loro provenienza. I culatelli sono stati giudicati in base ad aspetto, delicatezza, fragranza e persistenza di sapore al palato. Da regolamento, per essere “supremi” i culatelli devono raggiungere un punteggio di 70/100. Una seconda giuria costituita da esperti del settore e raffinati palati invitati per l’occasione dai confratelli, ha proclamato il Gran Culatello.
Il Culatello Supremo 2017 è quello di Riccardo Riccardi, mentre il Gran Culatello è di Nicola Pezzani, che cede a Riccardi lo scettro come vincitore della scorsa edizione.
Prima della premiazione sono stati investiti tre nuovi confratelli dei Cavalieri dell’Ordine del Culatello Supremo, mentre il norcino Buttarelli è stato premiato quest’anno come miglior norcino nella Bassa, titolo che lo scorso hanno era stato attribuito a Oreste Montanari.
Nominati i vincitori della nuova edizione la Grande Galleria ha riaccolto gli invitati per la cena curata dallo chef Alessandro Zalaffi e realizzata anche grazie ai prodotti del Caseificio Gennario, Distilleria Faled, Cantina Zaccagnini, Bergamaschi Cantine, Azienda Agricola Il Mosnel Franciacorta e Torrefazione Massimo Bonini. Alla cerimonia erano presenti altre confraternite della zona ed anche alcune meno nostrane come l’Accademia della Nobil Pasta e l’Ordine dell’Orecchietta , confraternita franco-italiana fondata da Enrico Palmieri a Bourg-en-Bresse (Francia) con lo scopo di promuovere le tradizioni enogastronomiche pugliesi all’estero.
Si ringrazia Massimo Gelati (nella foto qui sotto), Cavaliere dell’Ordine del Culatello, per le foto e la notizia.