Due sommelier del mondo? Si intitola così il posto che un lettore, nik divino, ha lasciato al mio ormai quasi vecchio indirizzo di blog su wordpress. E mi scrive: “Il Concorso organizzato dall’Association de la Sommellerie Internationale nel mese di aprile 2010 ha designato, tra 51 candidati di 51 Paesi, Gerard Basset (UK) quale Miglior Sommelier del Mondo 2010. E’ stato il 13° concorso mondiale dell’ASI, l’Association de la Sommellerie Internationale, la cui prima edizione si era tenuta nel 1969. In questi giorni è stato pubblicato sulla stampa il nome di un altro “miglior sommelier del mondo”. L’ASI, l’Association de la Sommellerie Internationale, intende precisare di non essere all’origine di questo nuovo concorso né tanto meno intende dare il suo avallo a questo titolo. http://www.aspionline.it/
GéRARD BASSET OPPURE LUCA GARDINI
Vogliamo capire ?”
La risposta credo sia assolutamente semplice. C’è un Associazione italiana sommelier, promotrice dell’associazione Worldwide Sommelier Association (W.S.A.), che ha indetto il concorso Miglior sommelier del mondo vinto da Gardini, e un’ASI, altra associazione sommelier di origine francese, che da ben più anni ha il suo concorso, quest’anno vinto da Basset. C’è chi sceglie di aderire all’una o all’altra. Certo, sarebbe bello, anche per non creare confusione nei già confusi consumatori, che ce ne fosse una sola, ma non è così. Ognuna ha il suo Miglior sommelier del mondo. E la stampa, unitamente alla bravura comunicativa delle rispettive associazioni, da rilievo ad una piuttosto che all’altra. Internet mi pare abbia dato spazio a entrambe, la carta stampata mi pare abbia privilegiato il premio nato dalla WSA promossa da un’associazione italiana, l’Ais appunto, che in italia c’è da molti più anni di Aspi, nata nel 2007 ed effettiva dal 2008. Questa è la mia interpretazione, caro divino. Tu hai altre ipotesi?
Ma leggo sul sito dell’Aspi: “L’associazione della Sommellerie Internationale (ASI) comunica e ricorda che non sostiene e non riconosce i concorsi organizzati dalla WSA.
Ciascun candidato che parteciperà o ha già partecipato ad un concorso organizzato da questa associazione (WSA) a partire dal giugno 2009 gli sarà vietato, definitivamente, partecipare ad un concorso ASI. Inoltre, non potrà partecipare a qualsiasi manifestazione indetta da ASI, in quanto giurato, delegato, o altro”.
Seguendo da anni Miss Italia non posso che sorridere e fare un parallelismo. Miss Italia non ammette ragazze che abbiano vinto altri concorsi tipo Miss Padania. L’Aspi non ammette sommelier che hanno partecipato a concorsi WSA.
Ragazzi, è proprio il caso di fare la guerra? Non è forse meglio riuscire a dialogare per promuovere il vino italiano e mondiale, che ne ha tanto bisogno?
PER CHI NON LO SAPESSE:
WSA Nasce da un’iniziativa di Associazione Italiana Sommelier, con lo scopo dichiarato di contribuire a migliorare la diffusione della cultura del vino e del cibo, riunendo in questo progetto le più prestigiose associazioni del mondo coinvolte nel settore. L’idea ha trovato immediata condivisione da parte di molte organizzazioni nazionali, prontamente trasformatasi in partecipazione nel caso di Germania,Belgio, Inghilterra, Giappone, U.S.A. e Caraibi che hanno contribuito così alla nascita di Worldwide Sommelier Association. Le hanno seguite nel volgere di pochi giorni Lussemburgo, Norvegia e Svezia, successivamente Brasile, San Marino, Danimarca, Russia, e molte altre sono in procinto di entrare a far parte della famiglia.
Un’associazione di associazioni dunque, che intende dare un deciso slancio in avanti alla valorizzazione dei piccoli e grandi tesori enogastronomici e dei loro contesti di origine, attraverso una seria e approfondita formazione, basata su una didattica di altissimo profilo, e su un edificante scambio culturale mosso dall’organizzazione di grandi eventi che diano spazio, visibilità e lustro anche oltreconfine a delle vere e proprie vetrine del meglio di ogni settore agroalimentare nazionale. Non solo vino quindi, ma anche olio e prodotti tipici, che hanno motivato l’adesione di BUONITALIA e di altre associazioni di categoria, così come dell’Associazione Stampa Agroalimentare.
L’assoluto pregio del bagaglio di tecnica e preparazione che contraddistingue i docenti di Associazione Italiana Sommelier ha portato alla scelta di condividere tali strumenti, che sono quindi messi a disposizione di chiunque senta la voglia e il bisogno di sposare la causa; a tal fine si sta procedendo anche alla traduzione in lingua inglese dei libri di testo adottati nei Corsi di Qualificazione Professionale per Sommelier organizzati da AIS.
Sempre nell’ottica di valorizzare la preparazione generale degli addetti ai lavori saranno annualmente indetti vari concorsi, tra cui quello che incorona annualmente il Best World Sommelier.
ASPI. (Articolo tratto dal Sole24ore online). Alla fine il momento è arrivato. Dopo anni di discussioni e di polemiche sul ruolo delle associazioni dei sommelier in Italia, è il turno di una nuova realtà. Si chiama Aspi, Associazione della sommellerie professionale italiana (www.aspi.sm), e si va ad aggiungere ad Ais (Associazione italiana sommelier) e Fisar (Federazione italiana sommelier). In realtà il suo ideatore, Giuseppe Vaccarini, campione del mondo nel 1978, non vuole sentir parlare di un organismo che va a sommarsi ad altri. «L’Aspi – sottolinea – è qualcosa di assolutamente nuovo, riservato esclusivamente a chi fa il sommelier per professione, e quindi lavora nei ristoranti o negli hotel. Non è pensata per gli amatori o per i semplici appassionati, ma per chi questo mestiere lo fa ogni giorno e si trova quotidianamente di fronte all’esigenza di aggiornarsi, migliorarsi e confrontarsi con i propri colleghi». L’Aspi entrerà pienamente in funzione a partire dal 2008, ma sono già iniziate le iscrizioni.
I programmi della nuova associazione
Sono già previste alcune iniziative, come per esempio corsi di aggiornamento professionale organizzati in collaborazione con Alma, la Scuola internazionale di cucina italiana con sede a Colorno, vicino a Parma. E si farà carico, sempre nel 2008, del concorso che sceglierà il candidato italiano ai prossimi campionati mondiali di sommellerie. Per cominciare ha commissionato all’Osservatorio San Pellegrino e Acqua Panna un’indagine sulle nuove tendenze della professione. «Ormai il sommelier – dice Vaccarini – non è solo l’esperto di vini. Si occupa anche di tutte la bevande che accompagnano il pasto, poiché anche la tavola italiana oggi è imbandita da suggestioni globali che si fondono in modo trasversale con la cucina mediterranea». Il nuovo sommelier dovrà conoscere e interpretare anche i liquori, le acque, le birre, i tè e i caffè. E perfino i sakè e gli infusi, che stanno conquistando spazi di mercato sempre più ampi anche sulla tavola.